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L’India delocalizza in California. Obiettivo: essere vicini al consumatore finale

FIRSTonline

Un altro esempio di delocalizzazione ‘di ritorno’ si sta dando con le imprese di software indiane, che vanno a impiantarsi negli Stati Uniti e in particolare nella Silicon Valley. O, per meglio dire, sono i CEO, i fondatori di start-up cresciute che decidono di trasferirsi negli Stati Uniti.

Gli Usa sono il più grande consumatore di tecnologia del mondo, ed è importante quindi per nuove start-up che gli imprenditori indiani vogliano lanciare, stare in casa del cliente. La vicinanza fisica al cliente incornicia una nuova dimensione del marketing: “In ultima analisi, la gente compra dalla gente”, dicono i nuovi emigranti. La qualità del software è importante, ma è altrettanto importante la relazione che si instaura col cliente, a livello personale. Ciò che è difficile fare a distanza. Il cliente deve sentirsi a suo agio nel trattare col venditore. Shekhar Kirani, partner nella Accel Partners (venture capital) osserva anche che è più facile per un’impresa gestire i contratti e risolvere controversie se la controparte ha il suo quartier generale nella stessa area geografica.
cms


Allegati: economictimes

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Tags: IndiaUsa