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Lettera contro Goldman Sachs e il titolo affonda a Wall Street

Dopo 12 anni di lavoro presso Goldman Sachs posso affermare onestamente che il clima di oggi è più tossico e distruttivo di quanto non abbia mai visto“. Così Greg Smith, (quasi ex) dirigente della banca d’affari americana, inizia la sua lettera di dimissioni pubblicata questa mattina dal New York Times. “L’interesse del cliente continua a essere messo da parte mentre l’azienda si preoccupa solo di aumentare le proprie entrate”, continua il dirigente e l’etica e i valori che prima caratterizzavano il Gruppo sono ormai svaniti. 

A Wall Street la reazione è stata immediata: il titolo Goldman Sachs perde oltre il 4% dall’apertura della Borsa di New York. Non c’è voluto molto prima che la banca d’affari replicasse. “Non siamo d’accordo con il punto di vista espresso sul NYTimes. Secondo noi, possiamo avere successo solo se i nostri clienti hanno successo e questa verità fondamentale è il cuore di come ci comportiamo”, ha dichiarato un portavoce di Goldman Sachs. 

Ma le parole di Greg Smith non possono non risuonare nelle teste degli investitori che si sono affidati per anni alla banca americana. Ribadisce il broker, che agli eserdi della sua carriera, Goldman Sachs “ruotava attorno a valori come lavoro di gruppo, integrità, umiltà e il cercare di fare sempre la cosa giusta per il cliente. Non si trattava solo di fare soldi: solamente questo non basta a sostenere una società per molto tempo”. 

Si dovrà seguire l’andamento del titolo a Wall Street per vedere se il mercato darà ragione a Greg Smith. Nel frattempo oggi i risparmiatori che si sono visti sfumare i loro risparmi nel 2007 a causa della gestione incoscente dei loro patrimoni, o quelli che hanno comprato le azioni di Leaman Brothers pochi giorni prima che fallisse o investito in bond greci seguendo i consigli di qualche broker spregiudicato di Goldman, si possono prendere una piccola rivincita.  

 

Leggi la lettera di Greg Smith sul New York Times

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