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Le banche corrono, Piazza Affari vola: exploit di Unicredit

FIRSTonline

A due giorni dal referendum che ha bocciato la riforma costituzionale e mentre si parla di possibili elezioni, è toro scatenato alla Borsa di MIlano, che chiude in vetta ai listini europei: +4,15%, a 17.757 punti base. Il Ftse Mib è trascinato al rialzo dai bancari e persino Mps, dopo una giornata in asta di volatilità, chiude positiva a +0,91%. Sul fronte obbligazionario lo spread si riduce del 6,05%, 158.50 punti base, rendimento del Btp Italia a dieci anni pari all‘1,96%.

Wall Street apre piatta, ma in sostanza consolida i nuovi record di ieri. Da una parte all’altra del mondo c’è attesa per le decisioni delle banche centrali. Giovedì si riunisce la Bce e si rafforza la convinzione di un prolungamento del quantitative easing oltre la scadenza di marzo 2017, anche alla luce dell’aumento del rischio politico soprattutto sull’Italia. La Fed d’altra parte, nella sua prossima riunione, dovrà tenere conto della forza della ripresa americana per un intervento sui tassi. Esuberanti anche la altre borse europee, soprattutto Madrid, in rally al 2,64%. Per Parigi l’aumento è dell’1,26%; mentre Francoforte segna +0,85% e Londra +0,49%.

Sul Ftse Mib piovono gli acquisti e sono le banche a contendersi il primato della giornata. Alla fine è febbre per Unicredit, +12,81%; seguita da Mediobanca +9,94%; Ubi Banca +9,70%; Intesa San Paolo +8,16%. In recupero, rispetto al crollo di ieri Bp +9,02% e Bpm +9,03%. Giornata sugli scudi per Bper: +7%. Fuori dal listino principale svetta Banca Generali, +13,54%, dopo il boom della raccolta nel mese di novembre. A guardarlo così il sistema bancario tricolore sembra scoppiare di salute, invece restano incombenti le preoccupazioni per il futuro, tanto che il vice presidente della Commissione UE Valdis Dombrovskis, al termine dell’Ecofin dichiara: “Riguardo l’attuale situazione delle banche in Italia siamo in stretto contatto con le autorità italiane”, che “sono preparate e pronte a muoversi se necessario”.

Sul fronte caldo di Mps si dovrebbe essere svolto un incontro a Francoforte fra l’ad Marco Morelli e Danièle Nouy, responsabile della supervisione bancaria della Bce, per chiedere tempo o valutare un’eventuale ricapitalizzazione precauzionale, con garanzia pubblica. Intanto Rocca Salimbeni conferma che le adesioni per la conversione dei bond subordinati in azioni hanno raggiunto quota 1,028 miliardi di euro.

L’unico segno meno si trova davanti a Luxottica -0,30%. Debole ma in territorio positivo anche Tenaris, che soffre un po’ la tensione sul fronte petrolifero, in attesa del nuovo vertice a Vienna di sabato 10 dicembre fra paesi Opec e non Opec. Al centro ancora la riduzione della produzione mondiale, per decidere quali quote applicare ai membri esterni al cartello dei produttori. “L’obiettivo – scrive la Reuters – è quello di concludere almeno un accordo con la Russia, per implementare il taglio di 1,2 milioni di barili deciso la scorsa settimana. Informalmente, si parla di una riduzione di 600 mila barili per i Paesi terzi, di cui 300 mila a carico di Mosca”. Oggi l’oro nero ha subito una battuta d’arresto: Brent -1,80%, a 53,95 dollari al barile. Euro poco mosso sul dollaro.

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Categories: Finanza e Mercati