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Lazio-Juve e Atalanta-Roma infiammano la corsa alla Champions e il Milan elimina il Bologna (3 a 1)

FIRSTonline

L’antipasto se lo prende il Milan. I rossoneri vincono il primo atto contro il Bologna (3-1), in attesa del secondo di mercoledì: a Roma ci sarà in palio la Coppa Italia e Conceiçao si presenterà all’appuntamento con una bella dose di fiducia. Anche perché il Diavolo, reduce da quattro vittorie consecutive tra campionato e Coppa, può ufficialmente dire di aver ritrovato Santiago Gimenez, protagonista (assieme a Pulisic) della rimonta che ha annullato il gol di Orsolini. I rossoblù tornano a casa con una sconfitta pesantissima, visto che dopo ieri, a meno di clamorosi colpi di scena, il sogno Champions è praticamente finito. Molto, comunque, dipenderà dai risultati di Lazio-Juventus e Atalanta-Roma, in programma tra oggi e lunedì. Quella dell’Olimpico, in particolare, si presenta come una gara decisiva sia per Baroni che per Tudor, e promette di accendere un sabato di A delicatissimo sia in chiave Europa che salvezza (le altre due gare saranno Como-Cagliari ed Empoli-Parma).

Milan – Bologna 3-1: Gimenez (doppietta) e Pulisic ribaltano il gol iniziale di Orsolini

Il Bologna è partito a razzo, nonostante l’ampio turnover in vista della finale di Coppa Italia. I rossoblù hanno subito messo pressione, spingendo i rossoneri nella loro metà campo nei primi minuti. Ma la prima vera occasione l’ha avuta il Milan con Pulisic, il cui destro ha però trovato l’opposizione di Lykogiannis. Poco dopo è stato Jovic, sugli sviluppi di un corner, a sfiorare il vantaggio con un colpo di testa insidioso, ma Skorupski, dopo un’uscita un po’ così, è comunque riuscito a bloccare sulla linea. Il Bologna si è fatto vedere al 23’ con Dominguez, che si è accentrato e ha provato il destro a giro, trovando però un Maignan attento e reattivo. L’ultimo squillo di un primo tempo avaro di emozioni è arrivato dal piede di Orsolini, che ha provato al volo da posizione interessante, spedendo però il pallone in curva.

La ripresa, invece, si è aperta con il botto, ovvero con l’ennesima perla stagionale di Orsolini, che ha ricevuto sulla destra, saltato Pavlovic e piazzato un sinistro chirurgico all’angolino. A quel punto Conceiçao, come da prassi nella sua gestione, si è affidato alla panchina inserendo Chukwueze e Gimenez. E proprio il messicano ha cambiato la storia del match approfittando di una difesa bolognese distratta e battendo Skorupski per l’1-1, su assist di Pulisic (73’). Il Diavolo, proprio come a Genova, ha sentito il profumo della rimonta e ha affondato il colpo, approfittando della serata di grazia di Chukwueze, davvero scatenato. Il nigeriano ha trovato Joao Felix, la cui conclusione è stata respinta da Beukema, ma sulla ribattuta è piombato Pulisic che non ha sbagliato, ribaltando tutto per il 2-1 (79’). Bologna in bambola e rossoneri in totale controllo nel finale, nonostante un brivido firmato Cambiaghi che ha costretto Maignan a una parata difficile e importante. Nei minuti di recupero, il sigillo finale ancora con Gimenez, che ha raccolto il bell’assist di Chukwueze e insaccato il definitivo 3-1. Vittoria pesantissima per il Milan, che si è caricato in vista di mercoledì e ha riacceso la corsa all’Europa. Per il Bologna, invece, uno stop amaro che rischia di pesare tantissimo, con Roma e una tra Juve e Lazio pronte a scappare in classifica.

Conceiçao: “Ora conta solo vincere la finale, poi al momento giusto parlerò io”

“Non abbiamo fatto una grande partita – ha spiegato Conceiçao -. Vero però che abbiamo vinto contro una squadra forte che sta facendo bene, chi è entrato dopo ha dato risposte positive e questo mi piace molto. Ora possiamo iniziare a preparare la finale. Dobbiamo analizzare cosa abbiamo fatto bene e cosa no, sarà una gara diversa da quella di oggi. Le finali si devono vincere, anche giocando meno bene. Gimenez? Sta lavorando bene, sto parlando tanto con lui per dargli quello di cui aveva bisogno. Lui è arrivato qui con un piccolo problema fisico, sono contento per i due gol, gli attaccanti, si sa, vivono per quello. Titolare a Roma? Abbiamo ancora dei giorni di lavoro prima della partita. Gimenez ha un gioco diverso da Jovic, Abraham ha fatto gol importanti e non dimentichiamo nemmeno Camarda. La fiducia della società? Conceiçao non è importante, conta solo il Milan e vincere la prossima partita, perché per un club come il nostro è fondamentale alzare trofei. Non è l’ora di parlare di me, lo farò al momento giusto”.

Italiano: “Dopo il pareggio abbiamo avuto un blackout, i cambi hanno fatto la differenza”

“La chiave della partita sono stati i cambi, nostri e loro – ha sospirato Italiano -. Di solito incidono anche i nostri, invece è successo all’avversario. Eravamo in piena partita, avevamo creato anche i presupposti per il secondo gol, poi è arrivato un quarto d’ora di blackout e non sarebbe dovuto accadere. Pensavo di dare energia con i nuovi, speravo di portare fino alla fine l’andamento della partita che mi era piaciuto, peccato non esserci riusciti. Analizzeremo, perché mercoledì servirà una conduzione diversa: chi va in campo nei minuti rimanenti deve fare come sempre. Dobbiamo analizzare cosa non abbiamo fatto per portare a casa punti, visto che li volevamo aggiungere alla nostra classifica. Siamo venuti qui a giocare con personalità, potevamo gestire bene due o tre situazioni ma poi è venuto fuori il Milan, che ha qualità se gli permetti di metterla in mostra. La finale? È chiaro che è una partita di un enorme importanza, si può scrivere la storia. Sono convinto che non sbaglieremo attenzione e concentrazione, ma sappiamo di affrontare grandi campioni”.

Lazio – Juventus (ore 18, Dazn)

Uno spareggio Champions che sa di crocevia. Da una parte c’è una Juventus che non sa più vincere lontano da casa, dall’altra una Lazio che deve sfatare il tabù Olimpico. Due percorsi complicati che oggi si incrociano in una sfida dal sapore decisivo. La Signora non fa bottino pieno in trasferta dal 23 febbraio, quando le bastò un gol di Vlahovic per piegare il Cagliari, ma anche i biancocelesti hanno poco da ridere: l’ultimo sorriso davanti al proprio pubblico, infatti, risale addirittura al 9 febbraio contro il Monza. Insomma, non è il momento più brillante per nessuna delle due, e proprio per questo il pareggio sarebbe una mezza sconfitta per entrambe.

Oggi l’imperativo è uno solo: vincere. Guardando il calendario, la Juve sembra avere la strada più in discesa, visto che dopo la Lazio affronterà l’Udinese, per poi chiudere a Venezia contro una squadra che lotta per non retrocedere. Portare a casa tre punti oggi sarebbe oro puro, anche in virtù dello scontro diretto di lunedì tra Atalanta e Roma. Per farlo, però, serve finalmente invertire il trend in trasferta: finora solo 26 punti in 17 gare fuori casa, contro i 37 raccolti all’Allianz. Le buone notizie per Tudor arrivano dai recuperi di Vlahovic, pronto a tornare in campo dopo il forfait contro il Bologna e Gatti, quest’ultimo solo dalla panchina. Tuttavia, l’infermeria resta affollata da Bremer, Cabal, Kelly (Savona verrà dirottato ancora una volta sulla linea dei tre centrali), Cambiaso (rischia di saltare anche le prossime due sfide) e Koopmeiners (problema al tendine d’Achille), a cui bisogna aggiungere anche Yildiz, alle prese con l’ultima giornata di squalifica.

Situazione decisamente più serena per Baroni, che dovrà fare a meno solo di Patric e dello squalificato Hysaj. Il tecnico confermerà il suo 4-2-3-1 a trazione anteriore, con Isaksen, Dia e Zaccagni pronti a supportare Castellanos. Oggi all’Olimpico ci si gioca molto più di tre punti: in palio, infatti, c’è una qualificazione alla prossima Champions che inciderà tantissimo su entrambe.

Tudor: “Sono convinto di andare in Champions! Il futuro? Penso solo al presente”

“Sono convinto della qualificazione in Champions, ma lo siamo tutti – ha sottolineato Tudor -. Tutte le squadre pensano di essere forti, poi però c’è il campo: a volte le parole sono fumo, bisogna prepararsi bene. La squadra ha fatto bene durante la settimana, con più consapevolezza e fiducia nei propri mezzi. C’era tanta voglia di fare bene e siccome sappiamo l’importanza della partita, ci siamo preparati tutti al meglio. Cosa servirà per ricostruire la Juve? È una domanda sul futuro e non voglio rispondere, dobbiamo concentrarci sul presente e non pensare al futuro, poi vedremo. Non sono mai contento, unallenatore non può mai esserlo. Io vedo tanta positività nonostante le difficoltà, la chiave è questa. Finora la squadra ha fatto bene in tanti frangenti, ho visto ottimi primi tempi come a Roma, dove abbiamo creato e giocato molto bene. Non facciamo gol nella ripresa? Non penso mai a questi dettagli. Noi dobbiamo andare sempre forte e uguale, questa è la mentalità che vogliamo avere. La Lazio? Non ho mai parlato dopo la fine della mia avventura con loro, lo scorso anno abbiamo fatto un grande lavoro e siamo andati in Europa League. Poi ho preso una decisione in serenità, ma voglio bene a tutti. È una squadra esperta con giocatori forti, noi però dobbiamo concentrarci su noi stessi”.

Lazio – Juventus, le probabili formazioni 

Lazio (4-2-3-1): Mandas; Marusic, Gila, Romagnoli, Pellegrini; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos

In panchina: Provedel, Furlanetto, Lazzari, Provstgaard, Gigot, Tavares, Vecino, Basic, Belahyane, Dele-Bashiru, Noslin, Tchaouna, Pedro, Ibrahimovic

Allenatore: Baroni

Indisponibili: Patric

Squalificati: Hysaj

Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio; Kalulu, Veiga, Savona; Alberto Costa, Locatelli, Thuram, Weah; Nico Gonzalez, McKennie; Kolo Muani

In panchina: Perin, Pinsoglio, Rouhi, Gatti, Douglas Luiz, Adzic, Mbangula, Conceiçao, Vlahovic 

Allenatore: Tudor

Indisponibili: Milik, Bremer, Cabal, Koopmeiners, Kelly, Cambiaso 

Squalificati: Yildiz

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