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L’Africa è il nuovo Eldorado degli investimenti, con i cinesi in prima linea

“Dall’Africa viene sempre qualcosa di nuovo” scriveva Plinio il Vecchio più di 2000 anni fa, riferendosi a quella che per i romani era considerata l’Africa, ovvero le prosperose regioni del Nord bagnate dal mediterraneo. L’Africa sub-sahariana è sempre rimasta, invece, una terra misteriosa, sia ai tempi di Plinio quando veniva indicata sulle carte geografiche con l’epiteto “hic sunt leones” (laggiù abitano i leoni), sia in tempi più recenti dove l’occidentale ha provato prima a esplorarla, poi, in preda a furia positivista, a civilizzarla con la schiavitù e la conquista e infine ha rifiutato di comprenderla accostandola in modo semplicistico all’immagine di un bambino malnutrito o di uno scontro a fuoco nella polvere.

Ma dall’Africa arriva sempre qualcosa di nuovo e le regioni a Sud del deserto più grande del mondo rappresentano un opprtunità economica unica e imprescindibile nel medio periodo, per le imprese italiane che desiderano aumentare il proprio giro di affari. A rivelarlo è una recente lettera pubblicata dal Club Ambrosetti dal titolo “L’Africa da continente dimenticato a nuova frontiera” in cui è presente un analisi geopolitca ed economica che evidenzia la grande importanza strategica dell’immensa regione. Secondo quanto emerge dallo studio un investimento ben ponderato e pianificato potrebbe portare in tempi brevissimi, 1 o 2 anni, a imporsi come leader nel mercato locale. Sembrano finiti i tempi in cui gli investimenti stranieri erano per lo più concentrati nel campo dell’estrazionedelle materie prime. Da dicei anni a questa parte l’Africa sub-Sahariana è cresciuta ad un tasso annuo superiore al 5%. Ed è stimato che nei prossimi 50 anni sarà l’area di maggior crescita a livello mondiale, oltre ad essere l’unica parte del mondo che vivrà un vero e proprio boom demografico.

In molti paesi le istituzioni si stanno rafforzando, la stabilità politica sta aumentando ed è previsto che la classe media, un potenziale mercato di 250 milioni di persone che già sta emergendo con le sue peculiari caratteristiche di consumo nei grandi centri urbani, costituirà una base solida per lìinvestimento in questi paesi. Lo studio individua 14 economie ad alto potenziale, in cui esiste la possibilità concreta di arrivare in certi mercati come primo entrante. In questi paesi, classificati per grandezza del Pil, tasso di crescita annua e diversificazione delle esportazione come indice del grado di maturità dell’economia. Potenzialità per investimenti sono presenti in tutti i settori, alla costruzione di infrastrutture, dalla produzione di beni di consumo retail, alla grande distribuzione, fino alle produzioni innovative ad alto sviluppo tecnologico.

Il potenziale dell’Africa non è passato però inosservato. In prima linea ci sono i cinesi, che hanno intravisto nella culla dell’umanità la nuova frontiera per estendere la loro influenza economica e politica. La Cina è attualmente il primo partner commerciale del continente con il 14% degli scambi commerciali totali, aumentati del 700% negli ultimi 10 anni. Lo spazio per gli investimenti resta tuttavia molto ampio e sarà compito delle imprese italiane cogliere l’affare al balzo.

La lettera del Club The European House-Ambrosetti

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