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Labubu: Pop Mart conquista il mondo con i suoi pupazzi cinesi e vola in Borsa (+568%). Cosa sono e dove comprarli

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Se fino a pochi anni fa Barbie, Hello Kitty o i Transformers dominavano il mondo dei giocattoli, il 2025 appartiene senza dubbio ai Labubu, i pupazzi elfi dai denti aguzzi nati dal colosso cinese Pop Mart. Da oggetti da collezione di nicchia a veri e propri status symbol, i Labubu conquistano fan, celebrity e social media, combinando l’estetica kawaii con strategie di marketing virale che hanno spinto il brand cinese ai vertici della cultura pop internazionale. Con vendite record, boutique in tutto il mondo e il fenomeno delle blind box, questi pupazzi non solo alimentano hype e collezionismo compulsivo, ma hanno anche fatto decollare le azioni di Pop Mart in Borsa, trasformando il piccolo elfo in un fenomeno economico globale. 

Labubu di Pop Mart: cosa sono e da dove vengono

Tutto inizia circa dieci anni fa con Kasing Lung, illustratore tra Hong Kong e Olanda, che trae ispirazione dalla mitologia nordica per creare Labubu, un piccolo elfo dai denti aguzzi. Ma il vero salto da nicchia a icona globale arriva grazie a Wang Ning, che nel 2010, appena laureato in pubblicità, fonda a Pechino il negozio Pop Mart. Ispirandosi ai collectible giapponesi, Wang trasforma Labubu in una serie di giocattoli artistici da collezione, in collaborazione con designer emergenti e affermati.

Il fenomeno esplode in Asia qualche anno fa: le vendite quotidiane superano i 10 milioni di pezzi e il valore di mercato di Pop Mart sfonda i 47 miliardi di euro, superando quello di giganti come Hasbro (Transformers, Monopoly e Risiko), Sanrio (Hello Kitty) e Mattel (Barbie) messi insieme. Un risultato impensabile fino a pochi anni fa. Secondo Forbes, Wang, 38 anni, possiede un patrimonio di 26 miliardi di dollari, posizionandosi come 83esismo uomo più ricco al mondo e al nono in Cina, davanti al fondatore di Byd e a un passo da Jack Ma, il guru digitale cinese.

Profitti record e una crescita che non conosce confini

I risultati finanziari del 2025 confermano il dominio dei Labubu: nei primi sei mesi dell’anno il profitto netto di Pop Mart è aumentato di quasi il 400% rispetto allo stesso periodo del 2024, mentre i ricavi complessivi sono cresciuti del 204%, toccando quota 13,88 miliardi di yuan. Il brand “The Monsters”, con Labubu come star indiscussa, ha contribuito con 4,81 miliardi di yuan, pari al 34,7% del fatturato totale. L’espansione internazionale ha dato un ulteriore impulso: rispetto al 2024, i ricavi nelle Americhe sono schizzati di oltre il 1.100%, quelli in Asia (fuori dalla Cina) del 258% e in Europa e resto del mondo addirittura del 729%, confermando la forza virale del fenomeno.

Il titolo Pop Mart vola grazie ai mini-Labubu

Anche in Borsa l’entusiasmo è alle stelle. Il titolo Pop Mart, quotate a Hong Kong, è cresciuto di oltre il 250% da inizio anno, segnando un +568,2% in dodici mesi, e il solo annuncio del lancio dei mini-Labubu, versioni tascabili da appendere a smartphone e portachiavi, ha fatto balzare il titolo di un ulteriore 12%, aggiornando i massimi dal debutto nel 2020.

Non è difficile capire il perché: ogni nuovo lancio di Pop Mart va esaurito in pochi minuti, spesso manda in crash sito e app ufficiale e genera file lunghissime davanti ai negozi. Il mini Labubu si candida a diventare il prossimo oggetto del desiderio globale, rafforzando una strategia di diversificazione che guarda anche a parchi a tema e progetti di animazione.

Dalla Cina al mondo: l’espansione retail di Pop Mart

Sul fronte retail, Pop Mart punta a superare le 200 boutique internazionali entro la fine del 2025, contro le 141 di inizio anno. Solo negli Stati Uniti i negozi sono già una quarantina, e diventeranno oltre 60 entro dicembre. Forte domanda arriva anche dal Medio Oriente, dall’Europa centrale e dall’America Latina. Secondo Wang Ning, le vendite combinate di Nord America e Asia-Pacifico quest’anno supereranno quelle registrate in tutta la Cina nel 2024, un chiaro segnale che il fenomeno Labubu è ormai globale.

Perché i Labubu hanno successo: il boom delle blind box

Ma i Labubu non sono solo giocattoli: sono diventati veri e propri status symbol e icone di moda. La popolarità è esplosa quando Lisa delle Blackpink ha mostrato il suo portachiavi Labubu, portandolo addirittura sul palco di Londra in una versione rosa shocking personalizzata definita la sua “ossessione segreta”. Da quel momento, il fenomeno ha travolto anche Rihanna, Dua Lipa, Emma Roberts, Lady Gaga, Kim Kardashian, Cher e persino Madonna, che ha festeggiato i suoi 67 anni con una torta a forma di Labubu. Visti appesi a borse Hermès da migliaia di euro, i pupazzi elfi hanno trasformato l’immaginario pop in accessorio fashion, conquistando un pubblico che va dai giovanissimi ai collezionisti di lusso.

Ma perché sono diventati così famosi? Il modello delle blind box, scatole a sorpresa che non rivelano quale bambola si nasconde all’interno, ha reso l’esperienza di acquisto ancora più irresistibile, alimentando l’hype e il collezionismo compulsivo. Questo successo ha però generato anche un mercato parallelo: i Labubu originali vengono rivenduti a prezzi elevatissimi e sono comparsi i cloni “Lafufu”, ormai quasi altrettanto ricercati ma potenzialmente pericolosi. Le autorità di Stati Uniti e Regno Unito hanno già diffuso avvisi di sicurezza, mentre Pop Mart ha intrapreso azioni legali, arrivando a denunciare persino la catena 7-Eleven in California.

Dove comprare i Labubu originali e quanto costano

Per chi vuole mettere le mani su un Labubu originale, l’unico punto vendita ufficiale in Italia resta Pop Mart Milano, in corso Buenos Aires 3, aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:30. Ogni lancio ufficiale è un evento: quantità limitatissime e code chilometriche trasformano trasformano l’acquisto in una vera caccia. I Labubu standard costano tra i 20 e i 30 euro, mentre i portachiavi partono da 15 euro; i pezzi più rari e ambiti possono invece raggiungere cifre da collezione, fino a 3.000–4.000 euro sul mercato secondario.

Chi non vuole affrontare code e drop lampo può affidarsi agli store online ufficiali Pop Mart o a selezionati marketplace: anche qui i pezzi più ricercati spariscono in pochi minuti, e il rischio di falsi è concreto. Per riconoscere un Labubu autentico, basta verificare il logo Pop Mart, il Qr code e il marchio UV sul piede.

Labubu tra successi e polemiche: il lato oscuro della mania

Le previsioni per il 2025 parlano chiaro: Pop Mart punta a chiudere l’anno con ricavi compresi tra 30 e 40 miliardi di yuan (circa 4,2 miliardi di dollari). Ma non è tutto rosa e fiori: il modello delle blind box è criticato per i comportamenti compulsivi che può generare nei minori. In Russia si discute un possibile divieto, mentre in Iraq migliaia di pupazzi sono stati sequestrati accusandoli di evocare “spiriti demoniaci”. Eppure in Cina i Labubu vengono celebrati come un simbolo di orgoglio nazionale. Il People’s Daily, voce ufficiale del Partito Comunista, li ha definiti “un benchmark della cultura pop cinese capace di imporsi nel mondo”

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