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La Cina sveglia i mercati. A Piazza Affari occhio a concambi e governance di Bpm-Banco Popolari

Si spera in una giornata di assestamento sui mercati dopo le nuove vendite di ieri innescate dalle prospettive economiche cinesi e dal calo del petrolio, i due temi che hanno reso volatili i listini per tutto gennaio. Dopo il calo di Wall Street di ieri sera (Dow Jones -0,47% ed S&P500 -0,53%), oggi il Nikkei perde lo 0,6% ed esaurisce la spinta arrivata con la mossa di stimolo di venerdì della Bank of Japan. Ma sui mercati cinesi torna il segno positivo: Shanghai sale dell’1,69% e Shenzhen di oltre il 2%.

Il petrolio è ancora in calo con il Wti che cede oltre il 2% a 30,97 dollari al barile, dopo un calo alla chiusura di ieri del 5%. Il crollo del greggio si fa sentire sui colossi corporate: Vallourec, uno dei maggiori fornitori di tubi per l’industria petrolifera, ha annunciato 2.500 licenziamenti e attività dimezzate in Europa, oltre a un aumento di capitale da un miliardo di euro.

Per quanto riguarda la Fed, su cui l’attenzione è alta dopo la mossa della BoJ e in attesa della revisione delle decisioni della Bce di inizio marzo, Stanley Fischer, il vicepresidente della Banca centrale Usa, nel suo discorso preparato per un suo intervento al Council on Foreign Relations di New York, ha subito detto di “non potere rispondere” alla domanda su che cosa la Fed farà al suo prossimo meeting di marzo: “Semplicemente non lo sappiamo”.

Nella notte, alle primarie Usa in Iowa, Cruz ha battuto Trump (che intanto viene attaccato dalla cantante Adele affinché non usi le sue canzoni durante gli eventi elettorali), mentre Sanders e Clinton sono alla pari.

GOOGLE SORPASSA APPLE

FERRARI PRESENTA I CONTI

A Wall Street si registra lo storico sorpasso di Aphabet (la holding di Google) che batte Apple per capitalizzazione e diventa la prima società al mondo sui listini. Sui mercati oggi si guarda sul fronte macroeconomico ai dati sulla disoccupazione in Italia, Germani ed Eurozona, mentre dagli Stati Uniti sono attesi quelli sulle vendite di autoveicoli a gennaio. Il Cda di Ferrari esaminerà i conti che saranno poi illustrati alla comunità finanziaria.

leri il Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,92%, Londra -0,44%, Francoforte -0,52%, Parigi -0,65%. In Europa i listini sono stati condizionati anche dal dato sull’indice Pmi manifatturiero che è sceso a 52,3 punti a gennaio da 53,2 (lettura definitiva). Il cambio euro dollaro sale dello 0,13% a 1,0902.

VENDITE SUGLI OCCHIALI

BANCO-BPM, CONCAMBIO E GOVERNANCE SOTTO I RIFLETTORI

A Piazza Affari le vendite hanno colpito soprattutto Luxottica che lascia sul terreno il 5,73% a causa del contraccolpo delle improvvise dimissioni dell’amministratore delegato Adil Khan. Fuori dal Ftse MIb male anche Safilo che crolla del 12,14% dopo i dati. La società ha comunicato che le vendite preliminari nel 2015 ammontano a 1,279 miliardi di euro, con una crescita dell’8,5% a cambi correnti, ma in linea con il dato del 2014 calcolato a cambi costanti.

Tornando tra le blue chip: tra i peggiori ci sono i diritti Saipem (-4,48%), Bmps (-3,85%), Unipol (-3,67%) e Mediobanca(-3,12%), che, è emerso dalle comunicazioni Consob, a inizio dicembre aveva iniziato ad alleggerire la propria posizione sulle Generali. Telecom -2,79% dopo la notizia che Ofcom, l’autorità che regola il mercato britannico delle Comunicazioni, si appresta a dare parere contrario alla fusione in Inghilterra fra due compagnie telefoniche, 3 e O2.

Gli acquisti premiano Banco Popolare (+5,99%), sulla scia delle attese per il merger con Bpm (+1,20%). Ci sarebbero però gli ultimi dettagli, non da poco da definire, il concambio della fusione tra pari e la governance del nuovo gruppo. 

Cnh Industrial +2,96%, Mediaset +2,08%, Atlantia +1,95%, Ferragamo +1,54%.

Deboli le altre banche: Ubi -0,14%, Unicredit -0,85%, Intesa -2,14%. Ieri, nell’annuale dibattito al Parlamento europeo sul bilancio della Bce, il presidente Mario Draghi ha confermato una possibile riconsiderazione delle mosse dell’Eurotower all’inizio di marzo. Sul tema caldo del bail in, Draghi ha detto che bisogna “armonizzare meglio le regole sul bail-in e assicurare che la fiducia nella sicurezza dei depositi sia ugualmente alta in tutti i paesi membri dell’area euro, creando uno Schema europeo di assicurazione sui depositi”.

Intanto Mediobanca calcola in un report che con l’accordo sulla bad bank è cedibile un terzo dei Non performing loans (calcolato su 150 miliardi di sofferenze lorde di un gruppo di banche, il sistema intero arriva a 200). Il meccanismo predisposto dal Tesoro, hanno spiegato gli analisti, vale fino a sei punti percentuali di beneficio.

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