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La Bundesbank non spaventa le Borse: Milano maglia rosa

Imagoeconomica

Dopo tre settimane di passione, torna la fiducia sui mercati, grazie ai nuovi stimoli attesi dalle banche centrali e a un miglioramento nei rapporti fra Usa e Cina. 

I listini europei chiudono in netto rialzo, proseguendo il recupero avviato venerdì e avvalendosi nel pomeriggio  dell’apertura intonata di Wall Street: Francoforte +1,34%; Parigi +1,34%; Madrid +0,63%; Londra +1,04%; Zurigo +1,02%. 

Piazza Affari è la numero uno e guadagna l’1,93%, riportandosi a 20.715 punti con tutte le blue chip in verde. Gli acquisti premiano i titoli industriali, come Cnh +5,58%, promossa ‘overweight’ da Morgan Stanley. Toniche le banche (Unicredit +2,43%) con lo spread in altalena. Nel finale la chiusura è positiva: il rendimento del Btp 10 anni è 1,44%; il differenziale con il Bund di pari durata scende dello 0,3% a 208 punti base. Gli investitori restano fedeli alla carta italiana non credendo molto a questa crisi di governo di mezza estate e soprattutto al rischio elezioni, anche se la soluzione politica del corto circuito Lega 5stelle non risulta scontata alla viglia delle comunicazioni del premier Giuseppe Conte domani alle 15 al Senato.

Fra i titoli che registrano maggiori guadagni ci sono Tenaris, +3,8%; Atlantia +3,8%; Prysmian +3,58%; Ferragamo +3,24%.

A Wall Street gli indici stanno registrando intanto rialzi superiori al punto percentuale, trascinati da Apple (+2,53%), che festeggia il miglior clima con Pechino, dopo che la polizia a Hong Kong ha parlato di corteo “generalmente pacifico” e dopo che gli Usa hanno deciso di rinviare di altri 90 giorni il bando su Huawei. C’è attesa intanto per il meeting di Jackson Hole, organizzato dalla Fed di Kansas City, dove, venerdì, parlerà il numero uno della banca centrale Usa, Jerome Powell. 

Ma non è solo la Fed a creare attese positive. Oggi la People’s Bank of China ha reso noto che, a partire da questo mese, introdurrà un meccanismo volto ad abbassare i tassi sui prestiti su base reale. Mentre venerdì scorso Olli Rehn, governatore della banca centrale finlandese e membro della Bce, ha preannunciato mosse aggressive della banca centrale europea il prossimo 12 settembre, con possibile taglio dei tassi e un sostanziale piano di acquisto asset.

Passi, questi ultimi, che sembrano incombere dopo il calo del pil tedesco nel secondo trimestre e con la Bundesbank che non esclude la recessione della più grande economia europea con un possibile altro calo del pil nel terzo trimestre. Una situazione che sta costringendo anche Angela Merkel a prendere in considerazione di rinunciare al pareggio di bilancio per sostenere gli investimenti. 

In questa cornice l’euro-dollaro è poco mosso in area 1,109. L’oro arretra a 1511,85 dollari l’oncia. Il petrolio è in rialzo: Brent +1,18%; 59,33 dollari al barile.

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Categories: Finanza e Mercati