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La Bce riapre la Borsa di Atene e pompa nuova liquidità: le Borse rimbalzano e Piazza Affari corre

Si ridimensionano i timori sul la bolla cinese. La Bce dà il via libera alla riapertura della Borsa cinese. E il programma di quantitative easing continua a pieno ritmo. Con questi segnali di distensione le Borse europee hanno messo a segno una seduta di rialzi con Piazza Affari che ha fatto mangiare la polvere agli altri listini. Il Ftse Mib è salito del 2,27% trainato da Mediaset, le banche e il lusso. Tutte le blue chip chiudono la seduta in territorio positivo. Più contenuti gli acquisti sugli altri principali indici del Vecchio Continente: Parigi +1,01%, Francoforte +1,06%, Londra +0,77%. Gli acquisti sono sostenuti anche dal newsflow su acquisizioni e fusioni: Honeywell ha annunciato stamattina l’acquisto di Elster Metering, un produttore di strumenti di misurazione e controllo dei fluidi, per 5,1 miliardi di dollari; Hikma (farmaceutica) ha invece rilevato per 2,65 miliardi una serie di attività negli Stati Uniti dal Boehringer Ingelheim. Positiva anche la Borsa di Mosca +1,03% nonostante il calo dell’economia russa del 4,2% a giugno e del 3,4% nel primo semestre.

Lo spread Btp-bund chiude a 118 punti base. Dopo oltre quattro settimane di chiusura forzata  la Bce ha dato il via libera alla riapertura della borsa di Atene e si attende ora un decreto del ministero delle Finanze per la riapertura ufficiale delle contrattazioni. Il decreto, che potrebbe arrivare a ore, oltre a decidere la tempistica della riapertura dovrebbe anche indicare eventuali restrizioni per le operazioni di compravendita, come ad esempio il divieto alle vendite allo scoperto per certi titoli. Nel frattempo l’Eurotower ha reso noto che l’ammontare totale di titoli finanziari detenuti dall’istituzione ha superato la soglia simbolica dei 500 miliardi di euro. Prosegue così a ritmo spedito il Qe: nell’ultima settimana la Bce ha acquistato complessivamente titoli di Stato dell’area euro per altri 10,3 miliardi, secondo il resoconto settimanale di bilancio, oltre a 1,5 miliardi di covered bond e un ammontare più marginale, 100 milioni, di titoli bancari garantiti da attività (Abs).

Oggi l’asta Btp indicizzato 15 anni con scadenza 15 settembre 2026 ha registrato un rendimento lordo all’1,1% in rialzo di 12 punti base ma una domanda sostenuta (1,263 miliardi) a fronte di 705 milioni. L’appuntamento di domani è invece con 6,5 miliardi di Bot semestrali, mentre giovedì andranno in asta complessivi 4,75-6,25 miliardi in Btp a cinque e dieci anni.

Il mercato ha poi reagito alla dèbacle cinese di ieri (-8%) e alla forte volatilità dei listini asiatici. Anche oggi la Borsa di Shanghai è andata sull’ottovolante perdendo il 5% per poi salire sopra l’1%. In chiusura il listino ha limitato i cali chiudendo a -1,86%. Le vendite sono state frenate dalle rassicurazioni di Pechino su nuovi interventi volti al riacquisto dei titoli. Si guarda ora alla riunione del Fomc e alle indicazioni che arriveranno domani sera da Janet Yellen. Non ci si attende un rialzo dei tassi prima di settembre e importanti saranno le parole che arriveranno dalla presidente della Fed.

Sul fronte macroeconomico l’indice delle attività manifatturiere della Fed di Richmond è salito a 13 punti in luglio dai 7 punti di giugno e l’indice Pmi dei servizi misurato da Markit è salito in luglio a 55,2 punti da 54,8 in giugno, livello che era stato il più basso degli ultimi cinque mesi facendo quindi segnare una riaccelerazione. A luglio è invece scesa la fiducia dei consumatori americani: l’indice del Conference Board si è attestato a 90,9 punti, scivolando dai 99,8 punti del mese prima, sotto le attese degli analisti. Il cambio euro dollaro cede lo 0,28% a 1,1057, il petrolio Wti sale dell’1,24% a 47,9 dollari al barile.

Sul fronte societario vendite su Baidu che prevede risultati dell’intero esercizio inferiori al consensus, Merck dopo i conti trimestrali che hanno evidenziato il contraccolpo del dollaro forte sulle vendite e su DuPont che ha tagliato l’outlook dopo avere archiviato un trimestre con ricavi sotto le stime. Bene Ford che ha registrato risultati record in Nord America, che hanno permesso al gruppo di archiviare la migliore performance trimestrale dal 2000 e Pfizer che ha diffuso conti incoraggianti e ha alzato le stime sull’intero anno.

A Piazza Affari corre Mediaset 4,10% dopo che Gina Nieri, consigliere di amministrazione del gruppo, ha dichiarato che verrà chiesto a Sky un riconoscimento di “retransmission fee”. In evidenza poi il comparto bancario: Mediobanca +3,8%, Ubi Banca +3,76%, Banco Popolare +3,73%. Ben comprata anche Luxottica +3,36% all’indomani della pubblicazione dei conti semestrali. 

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