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Juve, Roma e Lazio a caccia di un posto in Champions e cinque squadre in cerca di salvezza: stasera cala il sipario sulla Serie A

FIRSTonline

Il giorno dei verdetti. In chiave Europa, dove Juventus, Roma e Lazio si sfidano a distanza per stabilire le gerarchie (in corsa, anche se solo per la Conference, c’è pure la Fiorentina) e in chiave salvezza, con Verona, Parma, Lecce, Empoli e Venezia (in rigoroso ordine di classifica) a battagliare per evitare l’inferno della B. A Venezia, la Juve di Tudor è chiamata a sfatare il mal di trasferta per blindare la Champions e chiudere il cerchio. A Torino, la Roma di Ranieri cerca il colpo esterno per completare una rincorsa entusiasmante. All’Olimpico, invece, la Lazio sfida il Lecce con la speranza di approfittare di qualche passo falso altrui. Sei sfide in contemporanea, destini intrecciati, una classifica ancora in bilico. Tra calcoli, tensione e sogni europei, la Serie A si prepara a chiudere i battenti con un finale da thriller. Nel frattempo, si è concluso anche il campionato del Milan, ma la sfida col Monza, più che per il 2-0 finale (gol di Gabbia e Joao Felix), è balzata alle cronache per la durissima contestazione dei tifosi, rivolta a proprietà, dirigenti (non è stato risparmiato neanche Ibrahimovic) e giocatori.

Venezia – Juventus (ore 20.45, Dazn e Sky)

Ultimo sforzo prima della rivoluzione. La Champions è lì, ma per farla propria la Juventus deve fare i conti con il mal di trasferta. Da quando Tudor ha preso in mano le redini della squadra, fuori dalle mura amiche è calato il buio: 0 vittorie, una sconfitta (a Parma) e tre pareggi in altrettanti scontri diretti (Roma, Bologna e Lazio). E ora, all’ultima giornata, serve cambiare marcia. A Venezia non basterà un pari: per non dover stare con il fiato sospeso guardando il risultato della Roma, bisogna tornare a Torino con il bottino pieno. Tradotto: vincere o rischiare di buttare tutto all’aria. Eppure, il lavoro di Tudor fin qui è stato tutt’altro che da buttare, alla luce di una media punti migliorata (da 1,79 a 1,88), squadra rivitalizzata e zona Champions ripresa con carattere. Ma ora serve il colpo finale, l’ultimo tassello per completare il puzzle. Il Penzo sarà l’ultimo scoglio. Un campo, quello veneziano, dove la Juve non perde dal lontano aprile 1962, anche se i lagunari hanno vinto 2 delle ultime 3 gare interne e non hanno nessuna intenzione di fare da comparse. Il mal di trasferta, però, non è cosa recente, visto che il problema si trascina già dalla gestione Thiago Motta. Se contassero solo le partite fuori casa, la Signora sarebbe sesta in classifica. Lontano dall’Allianz, la squadra segna meno (24 gol contro 31), subisce di più (18 a 15) e soprattutto raccoglie meno punti (1,50 contro 2,11). Ad ogni modo la qualificazione in Champions passa da Venezia e l’unico modo per ottenerla (salvo aiuti da Torino e Lecce) è rompere il maleficio e tornare a vincere fuori casa, cosa che non accade da oltre tre mesi (Cagliari, 23 febbraio). Se la Juve lotta per l’Europa che conta, il Venezia è aggrappato all’ultimo filo di speranza per restare in Serie A. Solo una vittoria può tenerlo in vita, anche se poi servirà incrociare le dita e sperare in un doppio favore da Lazio e Verona, impegnate contro Lecce ed Empoli. Un’impresa titanica, ma Di Francesco non vuole lasciare nulla d’intentato: per l’orgoglio, per i tifosi (Penzo sold out), e magari anche per dare una mano alla sua vecchia Roma, il cui destino europeo si lega proprio a questa partita.

Tudor: “Concentrati sull’ultimo step. Il mio futuro? Non è il momento per parlarne”

“Serviranno testa e cuore, bisogna sudare fino alla fine – ha sottolineato Tudor -. È certamente una partita importante, ma va preparata come tutte le altre, concentrandosi, come dico sempre io, sulle cose di campo. Con me tutte le gare sono state fondamentali e questa squadra non ha sbagliato quasi niente. I ragazzi mi danno fiducia per domani, vogliono prendersi quello che gli spetta. In questa settimana c’è stato un po’ di tutto: aspettative e concentrazione. Questa è la cosa che mi rappresenta di più, voglio fare il massimo per aiutare i miei giocatori e far capire dove possiamo far male al Venezia e migliorare. Il mio futuro? Non voglio parlare di me, è brutto. Penso si sia fatto un buon lavoro con il mio staff, ma ora sono concentrato su questo ultimo passo, bisogna essere sul pezzo e fare una partita che sarà difficile e impegnativa. Questo non è il momento, sono felice del lavoro svolto e voglio fare questo ultimo step per completare tutto quanto”.

Venezia – Juventus, le probabili formazioni

Venezia (3-5-2): Radu; Schingtienne, Candé, Haps; Zerbin, Kike Perez, Nicolussi Caviglia, Busio, Ellertsson; Gytkjaer, Yeboah

In panchina: Joronen, Grandi, Stankovic, Sagrado, Zampano, Marcandalli, Sverko, Carboni, Bjarkason, Doumbia, Fila, Maric, Oristanio

Allenatore: Di Francesco

Indisponibili: Duncan, Svoboda, Conde

Squalificati: Idzes

Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio; Alberto Costa, Kelly, Savona; Nico Gonzalez, Locatelli, Thuram, Cambiaso; Conceiçao, Yildiz; Vlahovic

In panchina: Perin, Pinsoglio, Gatti, Veiga, Rouhi, Douglas Luiz, McKennie, Weah, Koopmeiners, Adzic, Mbangula, Kolo Muani

Allenatore: Tudor

Indisponibili: Milik, Bremer, Cabal

Squalificati: Kalulu

Torino – Roma (ore 20.45, Dazn)

Il successo è garantito, ma la dimensione è ancora tutta da scrivere. Dopo aver tagliato il traguardo delle 500 panchine in Serie A e guidato la Roma al miglior rendimento del 2025 tra i cinque grandi campionati europei, Claudio Ranieri si gioca tutto nell’ultima giornata a Torino contro i granata di Vanoli. In palio c’è il sogno Champions, ma anche la possibilità concreta di blindare un posto in Europa League. E, ciliegina sulla torta, chiudere il campionato davanti alla Lazio. Per i tifosi giallorossi sarebbe una doppia soddisfazione: l’accesso all’Europa e il sorpasso sui cugini, che non è solo una questione di classifica, ma un affare di cuore e identità. Perché nella Capitale il derby è eterno, e si gioca ben oltre i 90 minuti dell’Olimpico. Proprio domenica scorsa, battendo il Milan, la Roma è riuscita per la prima volta in stagione a scavalcare la Lazio in classifica. Ranieri lo sa quanto pesi quel primato cittadino, lui che nei derby, da allenatore, è imbattuto (cinque vittorie e un pareggio) ora vuole vincere anche questa sfida a distanza. La partita di Torino è diventata così una finale mascherata: l’Europa è lì, a un passo, ma serve l’ultimo sforzo. Sir Claudio, pur sapendo che il sogno passa anzitutto dalla Juve (e dall’ex giallorosso Di Francesco), vuole crederci fino alla fine, con la determinazione di chi ha rimontato dal fondo e ora intravede il traguardo. Basta guardare i numeri per capire il miracolo sportivo: nel girone di ritorno, la Roma ha conquistato 43 punti, più di chiunque altro in Italia (sei in più del Napoli, tredici più della Lazio). E pensare che a inizio gennaio, prima del derby d’andata, i giallorossi erano a -15 dai biancocelesti, mentre oggi sono a +1. Prima del bilancio definitivo, però, c’è ancora un’ultima tappa, tutt’altro che interlocutoria: tra Champions, Europa League e Conference c’è un mondo, da giocarsi in 90 minuti bollenti come non mai.

Ranieri: “Penso solo alla partita, ci proveremo fino all’ultimo secondo”

“L’allenamento è stato bello, concentrato come sempre, con grossa determinazione da parte dei ragazzi – ha raccontato Ranieri -. Questo mi rende sereno, perché io so che andremo ad affrontare una grande squadra che vuole far bene, vuole chiudere bene il suo campionato, giocando in casa. Il Torino ha grandi giocatori, un grandissimo allenatore, giovane, ma molto valido e vorrà far bene. Noi ce la dovremo sudare, come dovranno fare tutti quelli che vogliono centrare i loro obiettivi. Sono concentrato sulla partita, poi magari nelle giornate seguenti penserò a tutto quello che mi è successo in questi giorni. Prima di tutto volevo ringraziare i tifosi della Roma, io non mi aspettavo una cosa del genere l’altra sera. Non mi aspettavo una scenografia così meravigliosa e li voglio ringraziare di vero cuore. Ci avviciniamo, come ho sempre detto, fino all’ultimo secondo dell’ultima partita. Siamo entrati in Europa, non sappiamo in quale Europa, ma dobbiamo uscire dal campo consapevoli che abbiamo dato il massimo. Se il prossimo allenatore riuscirà a creare empatia con la piazza? Non penso a come verrà accolto, ma quando andrà via i tifosi saranno dispiaciuti. Questo è ciò che spero”.

Torino – Roma, le probabili formazioni

Torino (4-2-3-1): Milinkovic-Savic; Dembelé, Maripan, Masina, Biraghi; Ricci, Casadei; Lazaro, Vlasic, Elmas; Adams

In panchina: Paleari, Donnarumma, Pedersen, Walukiewicz, Linetty, Karamoh, Sanabria, Ilic, Tameze, Gabellini, Cacciamani, Perciun, Gineitis, Coco

Allenatore: Vanoli

Indisponibili: Zapata, Schuurs, Savva, Ilkhan, Njie, Salama, Sosa

Squalificati: Nessuno

Roma (3-5-2): Svilar; Celik, Mancini, Ndicka; Saelemaekers, Cristante, Paredes, Koné, Angelino; Soulé, Shomurodov

In panchina: Gollini, De Marzi, Hummels, Rensch, Abdulhamid, Salah-Eddine, Nelsson, Gourna-Douath, Baldanzi, Pisilli, El Shaarawy, Sangaré, Dovbyk

Allenatore: Ranieri

Indisponibili: Dybala, Pellegrini

Squalificati: Nessuno

Lazio – Lecce (ore 20.45, Dazn e Sky)

Tutto ancora possibile, ma nulla garantito. La Lazio si avvicina all’ultima gara della stagione con lo sguardo rivolto all’Europa, senza però sapere quale. Il sogno Champions è ancora vivo, ma appeso a un filo sottilissimo e a una serie di incastri difficili da realizzare. Più concreta l’Europa League, ma anche in questo caso serve un aiuto da fuori. E poi c’è la Conference, meno scintillante, ma comunque una vetrina europea: questo sì, l’obiettivo davvero a portata di mano. Infine, lo scenario più temuto, quello di restare fuori da tutto. Questa sera, contro un Lecce assetato di punti salvezza, saranno novanta minuti da batticuore, in cui tutto può ancora succedere. Ricapitoliamo. L’obiettivo minimo, dunque la qualificazione alla Conference, dipende solo da Zaccagni e compagni: basta un punto, nemmeno quello se la Fiorentina dovesse fermarsi a Udine. La Champions? Missione complicata, anche se non del tutto impossibile: oltre alla vittoria sul Lecce, servirebbe una sconfitta della Juventus a Venezia e una mancata vittoria della Roma a Torino. Per l’Europa League, infine, basterebbe uno solo di questi due risultati. Lo scenario più realistico, insomma, resta quello della Conference, ma in casa Lazio nessuno ha intenzione di accontentarsi. Non si faranno calcoli, anche perché Roma e Juventus saranno impegnate in trasferte tutt’altro che scontate. A rendere ancora più intenso il finale, ci si mette anche la rivalità cittadina. Dopo aver avuto ben 15 punti di vantaggio sui giallorossi, la Lazio ha subito una rimonta dolorosa, ritrovandosi oggi a meno 1. Un controsorpasso all’ultima giornata avrebbe un valore doppio: ridarebbe morale a un gruppo che ha vissuto una stagione di alti e bassi e, in più, garantirebbe (almeno) l’accesso all’Europa League, evitando il “declassamento” in Conference. E poi chiudere il campionato con un’altra delusione interna (sarebbe la decima gara casalinga senza vittoria nelle ultime undici) è uno scenario che a Formello nessuno vuole nemmeno considerare.

Lazio – Lecce, le probabili formazioni

Lazio (4-2-3-1): Mandas; Marusic, Gila, Romagnoli, Pellegrini; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos

In panchina: Provedel, Furlanetto, Hysaj, Provstgaard, Tavares, Gigot, Vecino, Basic, Belahyane, Noslin, Dele-Bashiru, Tchaouna, Ibrahimovic, Pedro

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Allenatore: Baroni (squalificato, in panchina Del Rosso)

Indisponibili: Patric, Lazzari

Squalificati: Nessuno

Lecce (4-3-3): Falcone; Guilbert, Gaspar, Baschirotto, Gallo; Coulibaly, Kaba, Ramadani; Pierotti, Krstovic, Karlsson

In panchina: Fruchtl, Samooja, Tiago Gabriel, Veiga, Sala, Berisha, Rafia, Rebic, N’Dri, Helgason, Banda, Sansone, Burnete, Pierret

Allenatore: Giampaolo

Indisponibili: Jean, Marchwinski

Squalificati: Morente

Categories: Sport