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Inter-Milan, Palacio regala ai nerazzurri il derby di Natale

Milano si tinge di nerazzurro. Il derby più povero degli ultimi anni (sia dal punto di vista tecnico che da quello contornistico) lo decide Palacio, con una magia, quella sì, degna di un match tanto importante. Perché Inter-Milan non sarà più spettacolare come una volta (d’altronde, là dove c’erano Van Basten e Ronaldo, ci sono Constant e Taider), ma non ha certo perso fascino e prestigio.

Vince Mazzarri, che dopo un’ora abbondante di contenimento cambia i suoi nell’atteggiamento, perde Allegri, la cui stagione sembra ormai solo una lenta agonia verso l’inevitabile divorzio di fine Campionato. E dire che il Milan, pur nella pochezza generale, aveva persino fatto qualcosa in più degli avversari. Che avrebbero dovuto avere un rigore nel primo tempo (fallo di Zapata su Palacio non visto da Mazzoleni), ma che si erano comunque limitati a qualche spunto in un match di battaglia agonistica. 

Allegri invece era riuscito a costruire qualcosa in più, tanto che a un certo punto in molti pensavano che, se proprio doveva vincere qualcuno, sarebbe stato lui. Alla fine però, come spesso accade nei derby, si è rivelata decisiva una grande giocata, la più bella della partita. E quella, come detto in precedenza, l’ha trovata l’Inter. Sul cross di Guarin, Palacio si è inventato un colpo di tacco bellissimo, che ha lasciato immobile Abbiati, la Curva Sud e il Milan tutto. 

“E’ il gol più importante della mia carriera – ha spiegato l’argentino subito dopo il match. – Questa vittoria ci dà fiducia, andremo in vacanza contenti”. Già, di motivi per gioire i nerazzurri ne hanno molti. Intanto quella di ieri è la prima vittoria di Thohir in campionato: “E’ stato bellissimo, davvero un bel regalo di Natale. Abbiamo vinto una partita fantastica, voglio ringraziare tutti, anche i tifosi”. E poi ci sono i motivi di classifica, quelli che interessano di più a Walter Mazzarri. 

“Abbiamo 4-5 punti in meno di quelli che dovremmo avere, ma se pensiamo da dove siamo partiti c’è da essere soddisfatti – ha commentato soddisfatto il tecnico nerazzurro. – Al gol ho esultato molto, ma mi sono pentito perché le altre volte siamo quasi sempre stati raggiunti. E poi non possiamo certo contare sui rigori, siamo davvero sfortunati perché anche quello di Zapata era clamoroso”. 

Sul fronte Milan tanta delusione, non solo per il risultato. L’espulsione di Muntari (spinta a Kuzmanovic) e il nervosismo di Balotelli (continui i suoi litigi con il pubblico interista e Mazzoleni, a cui, dopo la partita, ha pure rivolto degli ironici auguri di Natale) dimostrano che la squadra è ancora lontana dalla ripresa auspicata da Allegri. “I miei erano un po’ stanchi, purtroppo avevo anche pochi cambi in panchina. In occasione del gol di Palacio poi potevamo difendere meglio. L’Inter si lamenta dell’arbitraggio? No, i conti non tornano. Noi subiamo più falli, eppure veniamo ammoniti di più…”. 

Al di là questo però la classifica del Milan non gli lascia alibi: i 19 punti raccolti dopo 17 giornate (!) fanno scalpore, così come i 27 in meno dalla Juventus e, se vogliamo, anche i 12 dall’Inter. Numeri troppo negativi per non farsi trascinare dal pessimismo. Quello che pervade ormai il calcio italiano, anche ieri colpito dall’assurda lotta a folclore e spettacolo. Private delle coreografie per una fiscalità estrema delle autorià (il bello poi è che fumogeni e petardi entrano lo stesso!), le curve hanno risposto con lo sciopero del tifo, privando così il derby di una componente fondamentale: il colore delle tifoserie. L’ennesima occasione persa per rilanciare l’immagine del nostro calcio.

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