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Immobiliare: investimenti in crescita nel 2021, boom nel IV trimestre

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Investimenti immobiliari in crescita in Italia, con volumi che nel 2021 sono stati pari a 9,8 miliardi di euro, in rialzo del 6% rispetto al 2020. La spinta è arrivata soprattutto nel quarto trimestre, periodo in cui sono stati realizzati investimenti per 4,4 miliardi, circa il 32% in più rispetto allo stesso periodo del 2020. Lo certifica Dils, società che lo scorso anno è stata coinvolta in operazioni, tra brokerage e advisory, per circa 3,2 miliardi.

Scendendo nei dettagli, il 2021 la logistica è stata protagonista assoluta del mercato, arrivando al 28% del volume totale investito (2,7 miliardi), con un incremento dell’83% rispetto al 2020 in termini di volumi transati. Il settore ha registrato un take up pari a 2,5 milioni di mq a fine 2021 (+9,3% rispetto al 2020), di cui il 32% nell’ultimo trimestre (circa 790.000 mq). Il 14% del take-up annuo ha riguardato sviluppi speculativi, il 26% nuovi magazzini per e-commerce, e il 4,6% proviene da progetti di express courier, la cui attività è spesso legata all’e-commerce. A Milano e Bologna i prime rent hanno raggiunto i 58 €/mq/anno, mentre a Piacenza si attestano a 47 €/mq/anno. Bologna in particolare ha registrato il maggior incremento in termini percentuali.

La seconda asset class preferita dagli investitori è quella degli Uffici, che nel 2021 ha registrato transazioni complessive per 2,3 miliardi (con Milano in testa per quasi 1,8 miliardi di euro), in calo rispetto al 2020 ma in parziale recupero nell’ultimo trimestre, con 760 milioni investiti che hanno contribuito a ridurre il divario con l’anno precedente.”Il contesto ancora incerto causa il perdurare della pandemia ha contribuito ad orientare le scelte di investimento su prodotti uffici di tipo core (con outlook relativo al prime net yield in contrazione), piuttosto che favorire deal con profili di rischio più elevati che invece riteniamo saranno di nuovo protagonisti a partire dal 2022, anche in considerazione dei dati di assorbimento raggiunti”, commenta Dils nel suo report.  

Si registra una forte ripresa dell’Hospitality – che nell’ultimo trimestre del 2021 ha totalizzato 760 milioni, pari a oltre la somma dei tre trimestri precedenti, per un totale di 1,4 miliardi (+58% rispetto al 2020) – e del Retail, che nel quarto trimestre ha registrato un volume investito pari a circa 978 milioni (quasi quattro volte il volume dei primi nove mesi dell’anno), colmando il divario percentuale con l’anno precedente e portandolo a un calo più contenuto pari a -9,6%. “A tale volume ha contribuito in particolar modo la finalizzazione di un deal che ha coinvolto un grande portafoglio con importante componente High Street Retail a Milano e Torino”, sottolinea la società. Bene anche il living, che lo scorso anno ha toccato il massimo storico degli investimenti, con un volume pari a 780 milioni, superando il risultato già record del 2020 

“A livello nazionale i primi nove mesi del 2021 evidenziano un robusto mercato residenziale della compravendita (536.000 NTN) registrando un incremento del +23% sui livelli del 2019 e del +43% sul 2020. L’ottima dinamicità dell’ultimo trimestre fa ipotizzare una chiusura dell’anno con risultati assolutamente performanti”, prevede Dils. 

Giuseppe Amitrano, Ceo della società ha commentato: “Nonostante le premesse iniziali, il 2021 si è rivelato un anno particolarmente positivo e sono state confermate le previsioni fatte da Dils già alla fine del primo semestre. Per il 2022, riteniamo che i settori Logistica e Living continueranno a essere protagonisti e ci aspettiamo una forte ripresa degli investimenti anche nel settore Uffici a Milano e Roma non solo per capitali core, ma vedremo un ritorno del value add finalizzato allo sviluppo di edifici e rigenerazione urbana contraddistinti da nuovi concept ibridi e innovativi. Questa volta le premesse iniziali appaiono più rosee rispetto allo scorso anno e ci attendiamo un volume di investimenti e valori in crescita, con rendimenti in ulteriore leggera contrazione.”

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Categories: Economia e Imprese