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Il Tesoro fa il pieno di Btp ma Piazza Affari non decolla: è l’unica in Europa col segno “meno”

FIRSTonline

BTP, BENE LE ASTE. MA PIAZZA AFFARI PERDE COLPI. GIU’ TELECOM: UTILI IN CALO E RISALE IL DEBITO

Il Tesoro ha venduto 6,25 miliardi di Btp, importo massimo fissato per l’asta di oggi. Il nuovo tre anni maggio 2017, venduto per 4 miliardi, è stato collocato a un tasso dell’1,07% dopo il minimo record a 0,93% del mese scorso. Venduti anche 2,25 miliardi del sette anni al 2,29%, 15 centesimi in meno rispetto all’asta precedente.

Si è conclusa con successo anche l’asta della Spagna che ha collocato 4,5 miliardi di euro di titoli del debito pubblico a 12 e 6 mesi, con il tasso dei semestrali sceso al minimo storico dello 0,362% contro lo 0,369% della precedente asta. L’azionario europeo è partito in rialzo stamani, l’indice Eurostoxx che ha raggiunto i massimi da sei anni grazie a risultati societari positivi.

Fa eccezione Piazza Affari, complici i dati deludenti di Telecom Italia e la discesa, più marcata del previsto, dell’inflazione: l’Istat ha comunicato che i prezzi al consumo sono saliti dello 0,5% anno su anno, contro +0,6% a marzo. La crescita mese su mese è dello 0,2%, si conferma uno scenario di deflazione. 

L’indice Ftse Mib registra un calo pari allo 0,67% a quota 21.350. In terreno positivo Parigi +0,15, Francoforte +0,61 e Londra +0,18%. Madrid -0,11%. Ma sui listini pesa il calo dell’indice Zew relativo alle attese economiche in Germania sceso a maggio a 33,1 punti dai 43,2 di aprile.

A Parigi Airbus Group guadagna oltre il 4,5% dopo avere annunciato utili sopra le attese e che il suo ultimo velivolo, l’A350, sta “andando avanti verso la certificazione” in tempo per la prima consegna entro la fine dell’anno. Sale a Francoforte ThyssenKrupp a +5%: il produttore tedesco di acciaio ha riportato il suo primo utile netto trimestrale in due anni, andando oltre le stime degli analisti.

A Piazza Affari scende invece Telecom Italia -2,7%. L’operatore telefonico ha comunicato stamattina di aver chiuso il primo trimestre 2014 con ricavi in calo del 6,2% a 5,188 miliardi di euro, l’Ebitda è sceso dell’8,4% a 2,2 miliardi, l’utile netto si è portato a 222 milioni da 364 milioni dello stesso periodo di un anno fa. Il gruppo vede per il 2014 “un’ulteriore flessione del mercato domestico, comunque più contenuta rispetto a quella osservata nel 2013”, e una crescita in Brasile.  

Rallenta Unicredit -0,16% grazie ai giudizi positivi degli analisti sulla trimestrale. JP Morgan ha alzato il target price a 7,8 euro da 7,2 euro e ha confermato il giudizio Outperform; Mediobanca ha inserito l’istituto fra i titoli Long del suo portafoglio europeo nel settore bancario al posto di BnpParibas.

Le Fondazioni Cariverona (al 3,498 dal precedente 3,527%) e Carimonte (2,209% contro 2,263%) hanno limato la loro partecipazione nella banca. Invariata la quota dei primi tre azionisti: BlackRock Inc. al 5,238%, Aabar Luxembourg S.A.R.L. al 5,081%, PGFF Luxembourg S.A.R.L. (Pamplona) al 4,877%.

Alterno l’andamento del settore del credito: MontePaschi +0,75%, Mediobanca +0,25%. Intesa -1,59%, Ubi -0,61%. 
In grande evidenza Banca Popolare di Milano +2,74%. Fra gli industriali brilla Prysmian +2,61%. Berenberg ha alzato il giudizio a Buy da Hold. Finmeccanica +0,42%, Fiat -1,47%.

Dopo i risultati avanza Brunello Cucinelli +2,8%. Scivola invece De Longhi -4% nonostante risultati  migliori delle attese a causa del taglio a ‘neutral’ da ‘outperform’ da parte di Mediobanca Securities. Da inizio anno il titolo ha guadagnato oltre il 40%.

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