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Il successo dello swap in Grecia abbassa il rischio sovrano: lo spread scivola sotto quota 290

FIRSTonline

DOPO L’ACCORDO GRECO FANNO FESTA SOLO I BTP

MILANO- 0,8% IN ATTESA DEI DATI SUL LAVORO USA

Chi s’aspettava una reazione euforica dei listini dopo l’accordo tra creditori privati e governo greco è stato deluso. I mercati azionari europei, al contrario, si muovono in ordine sparso senza una direzione precisa. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna un ribasso dello 0,8% a quota 16552 . Negativa anche Londra -0,17%, stabile Parigi -0,01%, si attenua il rialzo di Francoforte +0,22%.

E’ la dimostrazione che il dossier Grecia appartiene ormai alla storia. Le Borse, archiviato lo swap sul debito di Atene, innestano la retromarcia, in attesa di individuare nuove motivazioni di rialzo (o di ribasso). Il primo test arriva dall’America: nel pomeriggio usciranno i dati sulla disoccupazione Usa. La previsione è che il tasso, a gennaio pari all’8,3%, non cambi.

Al contrario, l’effetto Grecia è ancora ben vivo sul fronte dei titoli di Stato: il rendimento del Btp decennale scende a 4,71%, mentre lo spread resta saldamente sotto quota 300 a 291 punti base (-7). Il miglioramento del debito sovrano non ha aiutato, stavolta, le Generali -1,8%. Intanto il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos ha sottolineato oggi che mancano ancora sette miliardi di euro per arrivare al 100% dello swap ellenico. E ha precisato che gli investitori che non hanno accettato l’offerta “non recupereranno la totalità del loro investimento”. Intanto l’Eurogruppo ha rinviato a lunedì prossimo il via libera al secondo pacchetto di aiuti previsto e ai 5 miliardi del primo piano.

Poco significativi i movimenti di Fondiaria-Sai e Unipol: la proposta ultimatum di Palladio e Sator è slittata in avanti. Scende anche Mediobanca : secondo gli ultimi dati Consob la partecipazione del fondo BlackRock è calata sotto il 2% nel capitale dell’istituto.

“Siena è una bella città medievale e le città medievali sono affascinanti”. Così ha risposto Alessandro Profumo a margine di un convegno alla Camera dei deputati, confermando indirettamente di essere il candidato “forte” della lista che la Fondazione Mps sta predisponendo in vista della riunione del 16 marzo. Nel frattempo Banca Mps perde il 3,14%. Intesa scende dell’1,5% (Société Générale ha abbassato il giudizio) . Unicredit perde lo 0,9%, assai meno del Banco Popolare -2,2% e di PopMilano -2%.

A spiegare il peggior andamento di Milano rispetto al resto d’Europa contribuisce la fase negativa di Enel -2,23% . Anche stamane , dopo la frana del 6% di ieri seguita all’annuncio del taglio di stime e dividendo, il titolo dell’utility accusa un forte ribasso motivato dalla pioggia di report negativi di numerosi broker, tra cui Ubs, Bank of America e Nomura.

Effetto opposto ha avuto la pubblicazione dei risultati d’esercizio di Lottomatica +3,8%, la blue chip in maggiore evidenza dopo l’annuncio di risultati e target del 2012 più alti delle previsioni degli analisti. Tra gli industriali spicca la frenata di Fiat -1,36%, dopo le rivelazioni di The Wall Street Journal sui colloqui con Gm per Opel di inizio 2012, del resto sfumati nel nulla. Stm -0,3% comunque in recupero , dopo la frana iniziale legata ai conti negativi di Texas Instruments.

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Categories: Finanza e Mercati