Un sabato con vista scudetto. Prima Lecce-Napoli (ore 18), poi Inter-Verona (20.45), in un turno che promette di incidere parecchio sulla corsa al titolo. L’ultimo weekend ha cambiato gli equilibri, con Conte a staccare Inzaghi dopo che lo stesso era stato battuto da Ranieri: logico dunque che, a sole quattro giornate dal termine, gli azzurri siano diventati i favoriti, anche perché l’Inter, nel frattempo, sta spendendo energie importantissime contro il Barcellona. I giochi però non sono ancora fatti, anzi in molti pensano che questa possa essere la giornata chiave, visto che il Napoli, dopo Lecce, dovrà vedersela con tre avversari potenzialmente senza obiettivi. Ma prima c’è l’ostacolo salentino, a cui si aggrappano fortemente le residue speranze nerazzurre.
Lecce – Napoli (ore 18, Dazn)
Quello che andrà in scena al Via del Mare è tutto fuorché una semplice partita: è un testacoda rovente, un derby del Sud che intreccia storia, orgoglio e una posta in palio altissima. Da una parte, il Lecce a caccia disperata di punti salvezza, dall’altra il Napoli, che non può permettersi passi falsi se vuole tenere a distanza l’Inter nella volata scudetto. Due squadre con obiettivi opposti, ma accomunate da un bisogno disperato di vincere. Già così ci sarebbe abbastanza per accendere l’atmosfera. Ma in mezzo c’è anche una rivalità mai sopita tra le tifoserie, alimentata da episodi e tensioni che affondano le radici nel passato. Tra questi, spicca l’astio salentino verso Antonio Conte, leccese di nascita ma juventino d’adozione, mai perdonato per quell’esultanza infuocata nel 1997 dopo un gol proprio contro il Lecce, al rientro da un lungo infortunio. Un gesto che ancora oggi brucia dalle parti del Salento e che aggiunge pepe a una sfida già di per sé incandescente. In questo clima ad alta tensione, Conte deve anche fare i conti con i soliti guai fisici. L’ultima tegola è lo stop di Buongiorno, che ha chiuso anzitempo la sua stagione durante la sfida col Torino. Difesa da reinventare, quindi: davanti a Meret ci saranno Rrahmani e Olivera adattato centrale, a meno che Marin non venga schierato al centro, liberando Olivera sulla fascia. Di Lorenzo e Spinazzola completeranno la linea, garantendo spinta e solidità sugli esterni. A centrocampo si rivede Anguissa, pronto a tornare al fianco di Lobotka e a dare muscoli e ordine in mediana. Nel 4-4-2 disegnato da Conte, gli esterni saranno Politano e McTominay, con la coppia d’attacco composta da Raspadori e Lukaku, chiamati a far valere fisico e tecnica contro una retroguardia leccese che balla troppo spesso e che, sotto pressione, ha mostrato più di una crepa in questa stagione. Il Napoli vuole scappare, il Lecce aggrapparsi alla Serie A: sul prato del Via del Mare va in scena un sabato da batticuore, dove ogni pallone peserà come un macigno e nessuno potrà permettersi distrazioni. Una sfida che promette scintille, dentro e fuori dal campo.
Conte: “Gara importante, ma poi ne mancheranno altre tre… Complimenti all’Inter per Barcellona”
“Mancano 4 partite per tutti, sia per noi che per il Lecce non può essere la partita più importante, perché dopo ne abbiamo altre tre – ha spiegato Conte -. Per me è sempre stata una gara diverse dalla altre, sono leccese, sono nato a Lecce e sono diventato uomo a Lecce. I sentimenti che ho nei confronti dei leccesi non li potrà cambiare nessuno, sono legato a vita a questa città. In quello stadio e in quella società ci sono cresciuto prima di andare da altre parti. L’obiettivo principale è stato raggiunto con anticipo, siamo in Champions e sapete quanto conta economicamente per tutti i grandi club. Non dimentichiamo che due settimane fa eravamo 3 punti sotto, questo deve servire a mantenere calma e umiltà che non deve mai essere persa dall’ambiente Napoli che deve capire che si partecipa tutti insieme per un qualcosa di insperato, nessuno lo immaginava, ma dobbiamo restare compatti, umili, con i piedi per terra. Mancano 4 partite e io ho avuto esperienze in cui ho perso e vinto Scudetti all’ultima giornata. C’è una sola squadra che vince, ma i ragazzi hanno lavorato in maniera umile, senza voli pindarici, è importante la sostanza. Voglio fare i complimenti sinceri all’Inter per la partita di Barcellona, ma deve far capire che il campionato italiano è di livello importante e anche che il Napoli, dando filo da torcere a una squadra così, sta facendo davvero qualcosa di straordinario”.
Lecce – Napoli, le probabili formazioni
Lecce (4-2-3-1): Falcone; Guilbert, Gaspar, Baschirotto, Gallo; Coulibaly, Kaba; Pierotti, Pierret, Morente; Krstovic
In panchina: Fruchtl, Samooja, Veiga, Tiago Gabriel, Berisha, Sala, Ramadani, Helgason, Rafia, N’Dry, Burnete, Karlsson, Banda, Rebic
Allenatore: Giampaolo
Indisponibili: Jean, Marchwinski
Squalificati: Nessuno
Napoli (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Politano, Anguissa, Lobotka, McTominay; Lukaku, Raspadori
In panchina: Scuffet, Turi, Mazzocchi, Marin, Billing, Gilmour, Hasa, Okafor, Simeone, Ngonge
Allenatore: Conte
Indisponibili: Contini, Juan Jesus, Neres, Buongiorno
Squalificati: Nessuno
Inter – Verona (ore 20.45, Dazn e Sky)
La testa è già tutta al Barcellona, inutile nasconderlo, ma prima c’è da onorare il quartultimo atto di un campionato sulle montagne russe. A San Siro arriva il Verona, avversario umile, certo più “umano” dell’alieno Yamal, ma tutt’altro che una scocciatura per la banda Inzaghi. Il -3 dal Napoli ha smorzato i sogni di scudetto-bis, ma l’adrenalina di Montjuic potrebbe riaccendere anche la corsa in Serie A. Rimontare Conte è complicato, non impossibile, e il turnover ragionato resta sacro, con la semifinale in vista. Inzaghi, squalificato per l’affaire-ultras, lascerà la panchina al vice Farris, anche lui fresco di stop scontato contro la Roma. La parola d’ordine è riposo per i reduci di Champions. Rotazioni quasi estreme: salvo sorprese, solo due titolari di Barcellona dovrebbero partire dal primo minuto anche contro i veneti. Yann Sommer, inevitabile, e Bisseck, chiamato a coprire l’assenza di Pavard. In mezzo torna De Vrij, mentre Carlos Augusto è pronto a vestire i panni di centrale mancino per far rifiatare Acerbi e Bastoni, già proiettati sulla sfida di martedì. Occhi puntati pure sulle fasce, dove Dimarco, logorato dalle scorribande di Yamal, dovrebbe rifiatare, proprio come Dumfries, appena rientrato dopo un lungo stop (spazio a Zalewski e Darmian). In mezzo, la squalifica di Calhanoglu si somma alla necessità di proteggere Barella e Mkhitaryan, eroi generosissimi a Montjuic. Tocca ad Asllani riprendersi la scena, affiancato dal solito Frattesi e da Zielinski, che non parte titolare dal 25 febbraio (Coppa Italia contro la Lazio). Davanti, bisogna fare i conti con la pesantissima assenza di Lautaro e iniziare a disegnare lo scacchiere per martedì. Marcus Thuram, tornato protagonista col colpo di tacco magico contro il Barça, sarà l’osservato speciale in ottica Champions, mentre per stasera il ballottaggio è tra Arnautovic, Correa e Taremi, con i primi due favoriti visto che l’iraniano dovrebbe scendere in campo in Champions. È chiaro che la profondità del turnover (e la possibilità di cambiarne davvero nove su undici) dipenderà anche dal risultato del Napoli: se il Lecce riuscirà a fare lo sgambetto a Conte, chissà che non cresca la tentazione di osare di più, per tenere vivo un sogno scudetto apparentemente lontano.
Inter – Verona, le probabili formazioni
Inter (3-5-2): Sommer; Bisseck, De Vrij, Carlos Augusto; Darmian, Frattesi, Asllani, Zielinski, Zalewski; Arnautovic, Correa
In panchina: Martinez, Di Gennaro, Acerbi, Bastoni, Dimarco, Dumfries, Barella, Mkhitaryan, Thuram, Taremi
Allenatore: Inzaghi (squalificato, in panchina Farris)
Indisponibili: Pavard, Lautaro
Squalificati: Calhanoglu
Verona (3-5-1-1): Montipò; Daniliuc, Valentini, Frese; Tchatchoua, Serdar, Niasse, Duda, Bradaric; Suslov; Sarr
In panchina: Perilli, Berardi, Slotsager, Patrick, Oyegoke, Faraoni, Lazovic, Kastanos, Bernede, Cisse, Lambourde, Tengstedt, Livramento, Mosquera, Ajayi
Allenatore: Zanetti
Indisponibili: Harroui, Dawidowicz
Squalificati: Ghilardi, Coppola