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Il Giappone apre al gioco d’azzardo

Due miliardari americani scommettono su due diverse città giapponesi, Tokio e Osaka, per il nascente business dei casinò. Una volta che il Governo avrà legalizzato il gioco d’azzardo, il Paese nipponico potrebbe diventare la terza destinazione al mondo per questo genere di attività, dopo Macau e gli Stati Uniti. Secondo il broker Clsa il fatturato annuale potrebbe raggiungere la cifra di 40 miliardi di dollari.  

I legislatori che sostengono il business del gioco d’azzardo sperano di vedere il primo progetto di legge quest’anno e l’apertura del primo resort nel 2020, quando Tokio ospiterà i Giochi olimpici. 

In una gara a chi arriva primo, il mogul del real estate Neil Bluhm, 76 anni, ha messo gli occhi su un quartiere commerciale di Osaka, che si trova a sud della città, mentre il tycoon del gioco d’azzardo Sheldon Adelson, di quattro anni più anziano, punta sulla capitale giapponese. Secondo Forbes, Bluhm, che possiede casinò in Pennsylvania, a Chicago e vicino alle cascate del Niagara, ha un patrimonio netto di 2,6 miliardi di dollari. 

Ex avvocato e presidente di Rush Gaming crede che Osaka, città gemellata con Chicago, abbia un governo locale flessibile e le infrastrutture necessarie per diventare una capitale del gioco d’azzardo. Adelson è invece attratto dalla popolazione di Tokio, che conta 13,2 milioni di abitanti, molti dei quali benestanti. Ceo di Las Vegas Sands, che ha un valore di mercato di 39 miliardi, Adelson è disposto a investire 10 miliardi in Giappone. 

In un recente report, Morgan Stanley ha previsto che un casinò in Giappone, costato 5 miliardi, offrirebbe un ritorno di non oltre il 20% a causa degli alti costi di costruzione nel Paese e alle difficoltà di attrarre sufficienti clienti Vip dalla Cina.


Allegati: Japan Today

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