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Il fine settimana di paura che attende Cipro spaventa i mercati. Stamani Milano inizia male

Frena l’economia tedesca. Tarda il piano B per Cipro. L’Europa torna ad essere il problema principale della finanza, oltre che dell’economia globale, in grado di cancellare i progressi delle altre aree. L’effetto Cipro si fa sentire, infatti, si fa sentire ad ogni latitudine. Le Borse asiatiche chiudono la peggior settimana da ottobre. Guida la discesa Tokyo -1,5%: il neo governatore Haruhiko Kuroda ha deluso nel suo discorso di insediamento le attese di chi sperava già in nuovi interventi di stimolo. In calo anche le altre piazze, da Hong Kong -0,5% a Seoul.

Ripiegano i listini Usa. dopo il rialzo di mercoledì che ha spinto l’indice S&P500 di nuovi in prossimità dei massimi della storia. Ieri il principale indice di Wall Street perde lo 0,83%l Il Dow Jones è in calo dello 0,62%. Le vendite colpiscono in modo più pesante le società dell’high tech: il Nasdaq arretra dello 0,97%, appesantito dai dati del trimestre di Oracle, in calo del 9,7%. Giornata negativa per le Borse europee, tutte in ribasso con perdite diffusi in tutti i settori. In Piazza Affari l’indice FtseMib ha chiuso in calo dello 0,5%, hanno fatto peggio le altre Borse: Londra -0,7%, Parigi -1,4%, Francoforte -0,9%.  L’euro è scambiato in queste ore a 1,2891 contro il dollaro, sui minimi di ieri. Oro in rialzo a 1.615 dollari l’oncia (+0,5%).

Lo spread decennale Btp/Bund scende di 6 punti base a quota 317. Tra Italia e Spagna il differenziale si chiude intorno ai 27 punti base. Lo spread decennale della Grecia torna sotto la soglia psicologica dei 1.000 punti base. Buone notizie, infine, sono arrivate per la Spagna: il Tesoro è andato sul mercato con l’obiettivo di collocare 4 miliardi di euro di bond e ne ha piazzati 4,5 miliardi con rendimenti in calo rispetto alle aste precedenti soprattutto sulla parte più breve della curva: rendimento bono 2015 a 2,275% da 2,54%.

CIPRO, UN ALTRO WEEK END DI PAURA

Le note positive sul mercato del lavoro Usa (richieste di nuovi sussidi di disoccupazione inferiori alle attese), non è bastato a bilanciare i timori di una frenata dell’economia tedesca: gli indici Ism in Germania hanno segnalato un inatteso rallentamento dell’attività: l’indice della manifattura è sceso a marzo a 48,9 da 50,5 del mese precedente, mentre gli economisti lo indicavano a 50,3. Anche il settore servizi risulta in calo.

Ma la vera spina resta, ad una settimana dall’accordo di Bruxelles, il caso di Cipro. I tempi stringono: martedì riapriranno i battenti le banche, il giorno prima la Bce chiuderà però i rubinetti di erogazione del credito. Entro domenica sarà necessasio mettere a punto un piano B. Si sta lavorando alla creazione di un fondo in cui far confluire i principali assets dell’isola (compresi i giaciment di gas naturale) a fronte di investimenti da parte della Russia e del clero ortodosso. Mosca, inviperita per il diktat Ue sui conti correnti di Cipro (in buona parte depositi russi) , fa intanto sapere che potrebbe convertire le sue riserve in euro. 

INSIDE PIAZZA AFFARI 

In Borsa i settori più colpiti dalle vendite di ieri sono quelli più legati al ciclo economico: l’indice Stoxx europeo del settore automotive è sceso dell’1,9%, tech -1,4%. A Milano Fiat ha perso il 2,4%, Fiat Industrial -0,8%, Pirelli -1,2%. Volkswagen ha perso l’1,7%, Daimler -2,3%. Fra i titoli industriali, forte calo di StM -2,6%, mentre Finmeccanica ha guadagnato l’1,9%. Netto ribasso di Parmalat -3,7%.  
Sono scesi i titoli del lusso: Ferragamo -2%, Tod’s-1,7%,Luxottica-0,6%. A Parigi Lvmh è arretrata dell’1,9%. Contrastate le banche: sono scese Unicredit-1% e MontePaschi -0,5%, in rialzo Intesa +0,5%,Banco Popolare +1,1% e Ubi +2,3%. Fra le assicurazioni, pesante ribasso di Unipol -2,1% tornata ieri a distribuire un dividendo. Unipol “a nuovo perimetro” ha chiuso il 2012 con un utile netto consolidato di 441 milioni di euro, nonostante il risultato negativo di 889 milioni di Premafin, grazie a un beneficio di 1.089 milioni derivante dall’applicazione del principio contabile Ifrs3. L’utile netto consolidato del gruppo Unipol stand alone è invece di 241 milioni; prevista una cedola di 0,15 euro ad azione per le ordinarie e 0,17 per le risparmio. 

Fonsai -0,69% ha svalutato titoli Mediobanca in portafoglio per 46 milioni di euro e Generali per 13 milioni. Nell’ambito dei 188 milioni di impairment su strumenti finanziari fatti da Fonsai, 40 milioni hanno inoltre riguardato Alitalia. Il bilancio ha chiuso con una perdita di 799,6 milioni. Generali ha perso lo 0,4%. Giornata no per i titoli del risparmio gestito: Mediolanum-3,8%,Azimut -2,6%. Telecom Italia ha perso l’1,5%. 

La prossima liquidazione dei crediti commerciali vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione potrebbe rivelarsi un fattore positivo per l’azienda Tlc che vanta circa 1 miliardo di crediti verso il settore pubblico. Enel è scesa dello 0,4%. Fra le società medio-piccole, ha corso Prelios +5% in attesa che venga annunciato l’accordo con le banche per la ristrutturazione del debito.  Indesit è salita del 2,1% dopo che il cda ha definito l’ammontare del dividendo (20 cent per azione). 

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