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Guerra Israele-Iran: Trump scende in campo, sposa la linea Netanyahu e intima la “resa incondizionata” a Teheran

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Il Presidente americano Donald Trump sposa la linea Netanyahu e scende direttamente in campo contro l’Iran intimando la “resa incondizionata” a Teheran. Trump, dopo aver lasciato il G7, è rientrato immediatamente a Washington e ha convocato il Consiglio per la sicurezza nazionale nella Situation Room alla Casa Bianca prendendo personalmente in mano la situazione nella guerra Israele-Iran. Trump non vuole una tregua tra Israele e Iran ma la fine della guerra con la vittoria israeliana se Teheran non tornerà a negoziare.

“Abbiamo adesso – ha sostenuto Trump – il controllo completo e totale dei cieli sopra l’Iran e sappiamo con esattezza dove si nasconde la cosiddetta Guida suprema, Khamenei: è un bersaglio facile ma non lo elimineremo, per ora”. A queste parole il leader iraniano, che starebbe negoziando un salvacondotto con Mosca, ha risposto duramente: “La battaglia ha inizio”. Parole che non promettono nulla di buono e che testimoniano che la madre di tutte le guerre è davvero cominciata e non si sa dove arriverà. Soprattutto c’è da capire se l’America scenderà in campo direttamente nella guerra contro l’Iran mettendo a disposizione di Israele i suoi bombardieri che sono gli unici in grado di trasportare e sganciare bombe con testate nucleari capaci di arrivare alla centrale nucleare iraniana di Fordow, che è scavata dentro una montagna.

Ma la novità della giornata di ieri non è soltanto la discesa in campo di Trump quanto le parole del nuovo Cancelliere tedesco Friedrich Merz, secondo cui “Israele ha l coraggio di fare il lavoro sporco per tutti noi: se l’Iran non fa marcia indietro, la distruzione completa del programma nucleare iraniano è all’ordine del giorno, cosa che Israele non può ottenere da solo”. Tempi bui per il mondo intero.

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