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Grande balzo Cina, volano i conti Facebook

La giornata finanziaria si apre con ottimi auspici: l’economia cinese rialza la testa. E Wall Street sembra matura per dar la spallata ad un nuovo record: quota 2.000 per l’indice S&P (+0,2%) che ha chiuso ieri sera a 1989,23.

A Pechino l’indice Pmi di luglio, che segnala l’andamento dell’attività manifatturiera, è schizzato a sorpresa a quota 52, ai massimi da 18 mesi. Immediata la reazione dei listini: Shanghai e Shenzhen registrano guadagni oltre il punto percentuale. A Tokyo l’indice Nikkei cresce dello 0,2%.

Il dato societario più rilevante è piombato su Wall Street ieri sera a Borsa chiusa: Facebook ha strabattuto le attese sia in termini di fatturato (+ 61%) che di espansione della pubblicità sul mobile (+151% rispetto ad un anno fa), dove conta ormai su 1,5 milioni di inserzionisti. Gli iscritti nel mondo al social network sono un miliardo e 320 milioni, oltre i due terzi dei quali si connettono ogni giorno al servizio. Negli scambi dopo Borsa il titolo è schizzato su del 5% abbondante, ai nuovi massimi.

Le trimestrali hanno condizionato l’andamento dei listini Usa: scende il Dow Jones (-0,16%) su cui pesa l’accoglienza negativa ai conti di Boeing (-2,3%). Avanza invece il Nasdaq (+0,4%) grazie alla spinta di Apple, in rialzo del 2,7%, sui massimi da metà 2012. Anche i Treasury bonds hanno toccato nuovi primati: 2,45% il 10 anni, 3,25% il trentennale US ai minimi da oltre 13 mesi.

IL TESORO CANCELLA L’ASTA DEL 13 AGOSTO

La giornata europea, che sarà caratterizzata dai dati Pmi dell’eurozona, si apre così con premesse positive anche se dall’Ucraina e da Gaza piovono notizie (e missili). Ieri le variazioni sui mercati europei sono state modeste: Parigi +0,2%, Francoforte +0,3, Madrid +0,1%. Londra +0,04%. Piazza Affari ha chiuso in lieve ribasso: -0,2% a quota 20831. 

Si rafforza il Btp, il cui rendimento scende a 2,72% (-4 punto base), minimo dell’ultimo mese Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso a 159 punti base dai 162 centesimi. Il Tesoro ha comunicato che all’asta del 28 luglio offrirà Ctz e Btpei a 5 e 15 anni per un importo tra 2,75 e 3,25 miliardi. Il ministero ha cancellato l’asta di metà mese in calendario il 13 agosto vista”l’ampia disponibilità di cassa”.L’euro staziona sui minimi da novembre toccati ieri, il cambio con il dollaro è 1,346.

BANCHE, ESPIRITO SANTO (+17%) FA CASSA

Bene le banche italiane in una giornata movimentata, in cui l’indice Stoxx è salito dello 0,3%. Banco Espirito Santo ha chiuso in rialzo del 17% dopo che il gruppo bancario portoghese, nella bufera a causa delle difficoltà finanziarie della famiglia omonima suo principale azionista, ha annunciato la vendita della maggior parte delle sue attività di gestione “private” nella Confederazione Elvetica alla banca CBH Compagnie Bancaire Helvétique SA, banca privata svizzera indipendente. 

Arretra invece Deutsche Bank, -0,7%: il Wall Street Journal scrive che la Fed di New York accusa il gruppo di diffondere “dati inaccurati ed inaffidabili” sulle attività di trading. In Italia Unicredit sale dell’1,7% davanti a Intesa Sanpaolo in rialzo dello 0,9%; Banco Popolare guadagna l’1%, Banca Popolare di Milano +0,3%. Monte dei Paschi perde lo 0,6%. Ubi Banca +1,4%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna -1,7%.

Generali sale dello 0,2%, Mediolanum perde lo 0,8%, UnipolSai -1%.

SU IL CEMENTO BUZZI, GIU’ I CHIPS STM

La nota negativa riguarda StMicroelectronics (-6%). Il primo produttore europeo di chip ha presentato dati del trimestre in linea con le aspettative, ma le indicazioni sulla crescita del fatturato sono inferiori alle stime. Malgrado la caduta di oggi, da inizio anno il titolo guadagna il 14%, Tuttavia gli analisti restano molto prudenti sulle sue prospettive: solo il 10% di quelli censiti da Bloomberg (21) suggerisce di comprare e il target price medio è fissato a 6,07 euro, ben al di sotto della quotazione.

Buzzi si è messa invece in luce con un rialzo del 3%, il produttore di cemento è stato promosso da Equita (da hold a buy) ed è stata la miglior blue chip di oggi a Piazza Affari. Nel corso della seduta si è spinto fino a 12,81 euro. Cementir è salita dell’1,8% a 5,665 euro toccando un picco intraday a quota 5,90 euro.

MARCHIONNE: “CONTI FIAT ALLA GRANDE”. 

Nel comparto automotive Fiat ha chiuso a -0,5%. L’ad di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, dopo aver smentito qualsiasi contatto con Volkswagen, ha anticipato che i risultati del secondo trimestre “sono andati alla grande, in linea con le attese”. Il top manager ha anche detto che non ci saranno ulteriori sviluppi con la casa francese Renault dopo l’accordo per la produzione di un nuovo veicolo commerciale annunciato ieri. La quotazione di Fiat Chrysler Automobile a Wall Street avrà nelle prime due settimane di ottobre. In vista dell’assemblea del 1° agosto, l’ultima di Fiat, Proxi Advisor Iss ha consigliato gli investitori di votare contro la fusione con Chrysler. 

Pirelli in calo dell’1,3%. Tra le altre società industriali ,Finmeccanica -1%,Prysmian -1,4%, Cnh Industrial -2%.

CIR CHIUDE LA PARTITA SORGENIA

Scendono, dopo gli ampi rialzi della vigilia, le utilities: Enel -1,3%, A2A -1%,Atlantia -1,2%, Snam -0,9%. Tra i petroliferi, Eni sale dello 0,2% e Saipem perde l’1,2%. Ieri sera intanto si è chiusa la partita Sorgenia. Cir e Verbund hanno siglato un accordo con le banche per la ristrutturazione del debito. Il gruppo energetico ha sottoscritto un accordo di moratoria con gli stessi istituti finanziatori. 

Il processo di ristrutturazione dell’indebitamento di Sorgenia prevede, fra le altre cose, un aumento di capitale da 400 milioni di euro al quale non parteciperanno gli attuali azionisti e che sarà interamente sottoscritto dalle banche attraverso la conversione di crediti nel capitale della società. E’ inoltre prevista da parte degli istituti la conversione di crediti per un importo pari a 200 milioni di euro in un prestito convertendo.

TIM BRAZIL –GVT, NON E’ ANCORA L’ORA DELLE NOZZE 

Debole Telecom Italia – 0,8% dopo una partenza sull’ipotesi di una integrazione di Tim Brasil con Gvt . Da Brasilia l’ad Marco Patuano ha detto di non escludere un’integrazione tra la controllata brasiliana e una rivale locale ma ha sottolineato che una possibilità di questo tipo al momento non è sul tavolo.

Tra i media spicca L’Espresso (+4,5%) dopo la diffusione dei dati: il primo semestre con un utile netto di 3,8 milioni di euro e nonostante il calo dei ricavi del 10% a 332,5 milioni euro. Nel resto del listino da segnalare Amplifon (+6,3%), a 4,65 euro, sull’onda dei risultati.

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