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Golf: tutti in Scozia, per l’ultima sfida prima dell’Open Championship

La marcia di avvicinamento all’Open Championship arriva oggi alla sua ultima tappa europea: lo splendido e prestigioso Open di Scozia, in corso fino a domenica al Castle Stuart Golf Links di Inverness. Si tratta di una vera prova generale, visto che il British Open, il terzo Major dell’anno, l’unico in casa europea, si gioca la prossima settimana sempre in Scozia, a Muirfield, vicino a Edimburgo.

Molti giocatori da tutto il mondo sono già in trasferta nel vecchio continente, la settimana scorsa Matt Kuchar, numero cinque del ranking, ha partecipato all’Open di Francia (vinto da Graeme McDowell), mentre questa settimana dagli States arriva Phil Mickelson, il mancino numero otto del mondo, già vincitore di quattro Major (mai un British però) e secondo, per ben sei volte, allo Us Open, perso anche quest’anno per un soffio. Il campione 43enne è un uomo schietto e simpatico e prima di affrontare Castle Stuart ammette: “Ho dovuto digerire la dolorosa sconfitta del Merion. Ma il golf è fatto in gran parte di questo, della capacità di sopportare le delusioni e superarle”.  Gran verità, che rende affascinante questo gioco anche per il pubblico. I fantasmi che popolano la mente dei giocatori spesso prendono corpo sul campo anche per chi guarda e si riconosce chi sa affrontarli e, qualche volta, sconfiggerli. Mickelson è sicuramente uno di questi cavalieri coraggiosi e il suo Palmares lo testimonia. Lo stesso si può dire di Ernie Els, il sudafricano numero 13 del mondo, attuale campione in carica all’Open Championship e vincitore di due Scottish Open, nel 2000 e 2003.

Giocano per la seconda settimana di seguito anche due italiani su cui si concentrano le speranze azzurre: Matteo Manassero (numero 26 del mondo) e Francesco Molinari (numero 41). Un allenamento preparatorio che hanno giudicato indispensabile prima della grande prova di Muirfield. Una gara importante per loro e fondamentale per gli altri connazionali in campo: Lorenzo Gagli, Matteo Delpodio e Alessandro Tadini,  ancora a caccia di un invito per la prossima settimana. Il vincitore in Scozia entra di diritto nel field del British Open, ma se questi fosse già qualificato si cerca il primo in classifica ancora fuori dal ristretto numero dei privilegiati. Insomma una battaglia per la sopravvivenza e per la gloria che tutti desiderano vincere. Il percorso di Inverness viene criticato perché troppo facile, ma proprio per questo può essere, psicologicamente, il trampolino di lancio ideale verso una prova impegnativa ai massimi livelli.

In attesa che tour europeo e tour statunitense facciano tappa comune a Edimburgo gli americani rimasti in patria intanto questa settimana giocano il John Deere Classic in Illinois. Il numero uno del mondo, Tiger Woods, però riposa e cura il gomito sinistro, nella speranza di essere in piena salute per il prossimo weekend, mentre Il suo sponsor tecnico, la Nike, mette le mani avanti e rende noto come il numero uno del mondo vestirà a Muirfiled: bianco e nero il primo giorno, camicia azzurra e pantaloni blu il secondo, polo nera e pantaloni grigi sabato, maglietta rossa, firma inconfondibile del campionissimo, domenica. La notizia non è avvincente sotto il profilo sportivo, ma fa ben sperare per il British: Tiger insomma dovrebbe essere in campo per difendere, ancora una volta, con le unghie e coi denti i suoi primati.

Il torneo scozzese viene trasmesso in diretta su Sky sport 2.

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Tags: Golf