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Gaza, il Papa Leone XIV ha spinto anche l’Europa ad alzare la voce contro i crimini di Israele: “No alla barbarie della guerra” e alle deportazioni

FIRSTonline

Se il guerrafondaio premier israeliano, Benjamin Netanyahu pensava di ammorbidire Papa Leone XIV con una semplice telefonata di scuse per il bombardamento della Chiesa cattolica della Sacra Famiglia di Gaza City s’è sbagliato di grosso. Non solo il Papa, all’indomani della telefonata, ha autorizzato il Segretario di Stato, cardinal Parolin, a mettere apertamente in dubbio la giustificazione ei Netanyahu (“Il bombardamento è stato un errore tecnico”) ma ha alzato il tiro condannando non solo l’attacco alla Chiesa cattolica ma tutta l’escalation israeliana su Gaza dove ormai si muore per il pane. “Si fermi subito – ha detto Leone XIV a margine dell’Angelus di domenica a Castel Gandolfo – la barbarie della guerra e si raggiunga un risoluzione pacifica del conflitto”. Poi il Papa ha lanciato un ammonimento ancora più diretto contro “le punizioni collettive e lo spostamento forzato della popolazione”. Un monito a Netanyahu ma anche al Presidente americano Donald Trump e ai suoi squallidi progetti di deportazione dei migranti. Fa piacere vedere che, dopo il Papa, anche l’Europa – con una dichiarazione sottoscritta da 22 ministri degli Esteri (tra cui, per fortuna, anche l’Italia ma purtroppo non la Germania) – dica chiaramente che “la guerra a Gaza deve finire subito”. Era ora.

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