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Fisioterapia di base: gli esercizi facciamoli (bene) anche da soli

Photo by Jesper Aggergaard on Unsplash

Ai tempi del coronavirus tutto si deve adattare, tutto può trovare anche nuovi spazi vitali, nuove metodologie e perfino qualche ottima idea per il futuro. È il caso dell’attività fisica, e nello specifico di una serie di semplici esercizi di fisioterapia che possono essere assai utili per una serie infinita di situazioni. Pensiamo a chi purtroppo è reduce da un ricovero ospedaliero di una certa importanza, magari proprio per il coronavirus. Ma pensiamo anche all’anziano che rischia pericolosamente piombare nella semi immobilità proprio perché sta perdendo la consuetudine all’esercizio fisico. Le contromosse sono possibili, doverose e fortunatamente non difficili da praticare. Facciamo un esempio concreto, ma lo scenario che prendiamo riferimento può essere adattato a mille situazioni diverse.

L’esempio è quello di un anziano che da una situazione di soddisfacente mobilità è piombato in un ricovero di qualche settimana e deve “rimettersi in moto”. Lo deve fare con attenzione, con l’aiuto o almeno il consiglio di un professionista che in tempi di coronavirus è bene che limiti più possibile il contatto fisico, anche per fornirgli tutti gli elementi che gli consentiranno di praticare una serie progressiva di esercizi anche autonomamente, una volta che sarà tornato a casa.

Parola d’ordine: riequlibrio

Vale per l’anziano, ma anche per il giovane reduce da una malattia che deve riacquistare, con la dovuta prudenza, un livello minimo di capacità motoria per poi accrescere progressivamente il proprio impegno fisico. O anche per una persona particolarmente sedentaria che ha deciso di trattare più correttamente il proprio corpo (e di conseguenza – come gli specialisti rimarcano – la propria mente). La fisioterapia, specie ai tempi del coronavirus e anche “a distanza”, può essere davvero utile a tutti. Con qualche doverosa avvertenza: attenzione al fai-da-te, limitando l’attività senza l’assistenza di un professionista agli esercizi concordati con quest’ultimo, nell’esatta tipologia e nell’esatta misura, confrontando magari tutto ciò con il proprio medico di famiglia per verificare che non esistano controindicazioni o patologie che anziché aiutarci possano creare problemi.

“Possono esserci controindicazioni assolute, ma il compito più delicato dello specialista – sottolinea il Dott. Giuseppe Quaglia, Direttore della Struttura Complessa di Riabilitazione del Cottolengo di Torino – è quello di rilevare e interpretare i preavvisi che poi possono essere adattati all’attività del soggetto che compie il gesto motorio”. Anche perché “avere una persona di riferimento – aggiunge Giuseppe Quaglia – permette di correggere vizi di esecuzione del gesto che si riscontrano più spesso di quanto comunemente si creda”.

Partiamo così

In questo tutorial vi proponiamo una sequenza video che può dunque servire come orientamento, naturalmente da verificare minuziosamente sulla base delle avvertenze che vi abbiamo appena sottoposto. Il video è stato realizzato sulla base dei consigli e delle indicazioni di tre professionisti che fanno da “dimostratori”: Laura La Cava, fisioterapista; Fabrizio Testa, osteopata e fisioterapista; Sergio Testa, osteopata. Sono proprio loro a dimostrare e a spiegare, direttamente nel video, la progressione e i benefici degli esercizi che possono essere praticati una o anche più volte durante la giornata, concordando anche questo aspetto con il medico a cui (lo ripetiamo ancora una volta) chiederete indicazioni personalizzate.

Gli esercizi e gli stimoli all’attività fisica suggeriti con il nostro video ben si sposano con le indicazioni che gli specialisti ci propongono specie per i difficili momenti dell’isolamento forzato, dell’imitazione dei contatti personali e degli oggettivi ostacoli alla mobilità. Proprio in queste occasioni “in cui le situazioni ambientali stanno cambiando – sottolinea Fabrizio Testa – per cercare di riequilibrare il nostro sistema psicofisico una serie ben calibrata di esercizi ci aiuta a lenire al massimo l’effetto dello stress sul nostro organismo e la nostra mente”.

Sei obiettivi

Movimenti lenti, graduali, a basso impatto che rispondono ai criteri guida indicati dagli specialisti per ottenere contemporaneamente sei obiettivi: crescita della forza e elasticità muscolare, miglioramento del senso di equilibrio psicofisico, incremento della mobilità articolare, maggiore coordinazione motoria, valorizzazione del respiro, miglioramento della postura. Vale per tutti, vale soprattutto per le persone non più giovani. E’ scientificamente provato che una persona di una certa età che pratica costante esercizio fisico, anche aerobico se il medico di riferimento non ha obiezioni, mantiene più a lungo non solo la propria integrità fisica grazie al potere immenso dell’attività ginnica di mantenere sia il tono muscolare che un buon livello di densità ossea utile a prevenire o a rallentare l’osteoporosi senile, ma anche a preservare le capacità cognitive.

Vale la pena di ricordare che la stessa OMS, l’organizzazione mondiale della sanità giudica essenziale per un anziano il mantenimento di un livello minimo di attività fisica: gli over 65 dovrebbero svolgere almeno 150 minuti alla settimana di attività fisica possibilmente aerobica di moderata intensità, quando possibile e consentito dal medico di riferimento. Lo yoga, le lunghe camminate, la corsa leggera ma anche Pilates, lo stretching, l’acqua bike, il ballo. Sarà il vostro medico o il vostro fisioterapista ad aiutarvi a confezionare il mix più adatto a voi, calibrando comunque le attività rispetto al vostro stato fisico, alle vostre caratteristiche neuromotorie e alle vostre eventuali patologie.

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