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Fca e Mediaset danno sprint a Piazza Affari: FtseMib sopra 17mila

Nonostante il nuovo calo del petrolio, le Borse europee chiudono con netti rialzi, confortate dall’andamento positivo di Wall Street. Piazza Affari guadagna il 2,3%, Londra +2,48%, Parigi +2,24%, Francoforte +1,79%, dove si è messo in luce Hochtief (costruzioni) dopo l’annuncio dei conti favorevoli e l’aumento del dividendo.

A Berlino il Bundestag, il Parlamento tedesco, ha votato contro l’istituzione di una garanzia europea unica sui depositi proposta dalla Commissione europea. La portavoce del gruppo Cdu/Csu al Bundestag, Antje Tillman, ha indicato che la Commissione dovrebbe concentrarsi “sul fatto che le misure decise per creare un’unione bancaria in tutti gli Stati membri e a livello europeo vengano attuate con efficacia e che alla fine i trattamenti speciali regolamentari dei titoli di Stato vengano messi sotto esame”.

Il Micex sale dello 0,37% nonostante l’agenzia di rating S&P abbia rivisto al ribasso le stime di crescita del pil per l’anno in corso a -1,3%, in calo dell’1,6% rispetto al +0,3% messo in preventivo a ottobre per “il drastico ulteriore crollo dei prezzi del greggio nel corso degli ultimi mesi” che ha tolto ogni supporto alle prospettive di ripresa dell’economia russa nel 2016 dopo 18 mesi di recessione.

In mattinata invece le Borsa cinese Shanghai ha chiuso in territorio negativo.

Il rialzo di Europa e Usa è stato aiutato da un tentativo di recupero del petrolio, che è passato da un ribasso del 4% a un guadagno dello 0,8%. Nel pomeriggio però il Wti ha ritrovato la strada dei ribassi chiudendo in calo del 2,77% a 31,26 dollari al barile. Dopo un breve passaggio in negativo, Wall Street prova a stabilizzarsi in territorio positivo: alla chiusura dell’Europa il Dow Jones sale dello 0,37% e l’S&P500 si riporta sulla parità. Sul fronte macro americano, gli ordini di beni durevoli, con una crescita del 4,9%, fanno meglio delle attese mentre le richieste iniziali di sussidio alla disoccupazione sono aumentate di 10mila unità a 272mila unità nella settimana terminata lo scorso 20 febbraio. Il dato è di poco superiore alle stime degli analisti, che si aspettavano 270mila unità.

In Europa l’Eurostat rivede i conti sull’inflazione a gennaio portandola a +0,3% dal +0,4% precedente. Ma ci sono buone indicazioni per l’Italia. Nel 2015 il valore delle vendite al dettaglio è salito dello 0,7% rispetto all’anno precedente, lo rileva l’Istat, sottolineando che si tratta del primo aumento dopo 4 anni consecutivi di diminuzioni. Dati contrastanti sugli indici di fiducia in Italia di febbraio: quello delle imprese sale a 103,1 da 101,4 mentre quello dei consumatori scende a 114,5 da 118,6.

Lo spread Btp-bund ha chiuso in calo a 137 punti base. Domani in asta CcTeu e BTp a 5 e 10 anni per massimi 8,25 miliardi di euro. L’attesa è soprattutto sul nuovo benchmark decennale che sarà offerto per un importo compreso tra 3,5 e 4 miliardi di euro. Gli operatori si attendono un rendimento in lieve rialzo oltre la soglia dell’1,50% (dall’1,44% dell’asta di fine gennaio) e una buona domanda, in linea con l’interesse che il mercato continua a dimostrare per i titoli sulla parte lunga della curva.

I petroliferi chiudono la giornata contrastati. Avanza Eni +2,63%: il Governo del Mozambico ha approvato il piano di sviluppo della scoperta di Coral, nelle acque territoriali del Paese. Eni è operatore dell’Area 4 con una partecipazione indiretta del 50%. Saipem -1,43%, tra i peggiori del Ftse-Mib: il quarto trimestre si è chiuso con un utile netto di 60 milioni di euro da un rosso di 442 milioni nello stesso periodo 2014, ma sotto le attese degli analisti (76 milioni). Dopo le vendite riesce a chiude in positivo Tenris (+0,17%), che ha archiviato un quarto trimestre 2015 con ricavi in calo del 9% a 1,42 miliardi di dollari, meno di quanto previsto dagli analisti (1,57 miliardi). 

Miglior titolo del Ftse Mib è Mediaset +5,28%, seguito da Cnh Industrial +4,67%.

Fca balza del 4,17% supportata dalle rinnovate ipotesi di un possibile merger con Psa. In un report di stamattina, Intermonte torna a parlare di un’ipotesi di fusione tra Fca e Psa Peugeot, dopo le dichiarazioni di ieri del numero uno della società francese: “Se ci sarà l’opportunità strategica siamo aperti a discussioni con altri costruttori”, ha detto Carlos Tavares in occasione dei dati 2015 che hanno visto il ritorno all’utile, precisando che “non ci sono contatti in corso in questo senso”. Gli analisti di Intermonte vedono forti motivazioni alla base di una fusione tra i due gruppi: Fca porterebbe la forte presenza in America del Nord e America Latina e il focus sui light truck e utilitarie mentre Psa è diventata un player forte nelle auto in Emea e Cina. In evidenza anche Telecom Italia +4,27% e Prysmian +3,67%.

In positivo le banche sulla scia di un report Mediobanca su Bmps e del ritocco al rialzo dei dividendi da parte di Lloyds, che ha annunciato una cedola speciale da 0,5 pence per azione, e di Axa, che proporrà per le’sercizio conlcuso un dividendo in crescita del 16% a 1,1 euro per azione.

In un report dal titolo “Scalare la vetta del Monte” Mediobanca Securities analizza i vantaggi potenziali di un merger con Bmps +0,58% Il vero problema sta nella qualità del credito: cruciale sarà il riconoscimento del badwill e la pulizia della qualità dell’attivo. La banca toscana sarebbe, a detta di Mediobanca, “un asset interessante per Bnp Paribas, “una deviazione interessante” per Unicredit (+2,38%), “un deal prematuro” per Ubi (+2,42%). Intesa +1,77%, Bpm +1,24%. Giù  invece Banco Popolare -1,98%, peggior titolo del Ftse Mib.

In negativo tra i peggiori del Ftse Mib, sebbene con ribassi marginali, c’è anche Anima -0,88% e Italcementi -0,29%. Tra le small cap vola Prelios del 29,43% dopo la conferma dell’interesse di una cordata a rilevare il 21%. Tra i compratori c’è anche l’ex ad dell’Enel Fulvio Conti. 

 

 

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