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Fattura elettronica e Spesometro: decreto fiscale in arrivo

FIRSTonline

In attesa della vera partita – che si giocherà in autunno, con la legge di Bilancio – il governo Conte è pronto a una mossa d’apertura sull’economia. Prima dell’estate, il Tesoro vuole mettere a punto un decreto su fisco e semplificazioni che dovrebbe viaggiare in parallelo al decreto “Dignità” sulla Gig Economy annunciato nei giorni scorsi dal ministro del Lavoro, Luigi Di Maio.

Il pacchetto di misure allo studio di Via XX settembre sarebbe a basso costo zero e permetterebbe al governo di rivendicare un primo successo in ambito economico, rinviando a dopo l’estate la discussione sui provvedimenti di punta del programma gialloverde – dalla flat tax al reddito di cittadinanza – che invece costeranno una pioggia di miliardi.

Ecco cosa dovrebbe contenere il maxi decreto pre-balneare.

ALLARGAMENTO DEI REGIMI FORFETTARI

La novità principale dovrebbe essere l’allentamento dei criteri che oggi permettono a imprenditori e professionisti di accedere ai regimi forfettari. L’obiettivo è estendere la platea dei lavoratori che hanno accesso alla tassazione semplificata (oggi sono circa 1,5 milioni i contribuenti con ricavi tra i 25 mila e i 50 mila euro che possono optare per l’imposta sostitutiva del 15%).

RINVIO DELLA FATTURA ELETTRONICA PER I BENZINAI

Si parla anche di rinviare dal primo luglio 2018 al prossimo anno l’introduzione dell’obbligo di fattura elettronica per i benzinai, introdotta dal precedente governo per contrastare il contrabbando.

Leggi anche: Fattura elettronica carburanti 1° luglio, Di Maio: “Ok proroga”

GIOCHI: PIÙ TASSE E MENO PUNTI VENDITA

In tema di giochi, il decreto dovrebbe prevedere un mix di aumento delle tasse e riduzione dei punti vendita, con l’obiettivo di recuperare 7-800 milioni per anno.

ADDIO CONDONO, BENVENUTA TERZA ROTTAMAZIONE

Accantonato il progetto di un condono tombale, troppo indigesto all’elettorato grillino, guadagna quota il progetto di varare una terza edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali per incassare fra i due e i tre miliardi.

SPESOMETRO E STUDI DI SETTORE: CHIUSURA ANTICIPATA

Di fatto, lo spesometro e gli studi di settore sono già stati aboliti, ma il nuovo Governo potrebbe accelerare l’addio, attualmente previsto per il primo gennaio dell’anno prossimo.

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