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Farmaci dimagranti: la battaglia tra Eli Lilly e Novo Nordisk tiene le Borse con il fiato sospeso

Imagoeconomica

Nel mondo della finanza, l’appetito per i farmaci dimagranti è alle stelle. In cima alla lista ci sono Eli Lilly e Novo Nordisk, due colossi del settore farmaceutico in corsa per la leadership nel mercato dei farmaci GLP-1 per la perdita di peso, uno dei temi più caldi del momento. Ma tra trimestri da record e aspettative sempre più elevate, i mercati si confermano estremamente sensibili a ogni minimo scostamento tra promesse e realtà clinica.

Eli Lilly e Novo Nordisk: il boom dei farmaci dimagranti

L’interesse per i farmaci GLP-1, come Wegovy e Ozempic (Novo Nordisk), Zepbound e Mounjaro (Eli Lilly), è alle stelle. Nati per il trattamento del diabete, questi farmaci hanno rivoluzionato la gestione dell’obesità, mostrando effetti benefici anche su infarti, apnea notturna, malattie renali, tumori correlati all’obesità e disturbi neurologici. Secondo Morgan Stanley, il mercato potrebbe passare da 15 miliardi a 150 miliardi di dollari entro il 2035.

Le cifre parlano chiaro: il colosso danese ha registrato un +18% nelle vendite del secondo trimestre 2025, toccando i 24 miliardi di dollari, superando di poco le stime degli analisti.

Per il colosso Usa il secondo trimestre 2025 si è chiuso con ricavi in crescita del 38% a 15,56 miliardi di dollari e un utile per azione di 6,31 dollari, ben oltre le aspettative di Wall Street. Tuttavia, nonostante i numeri solidi, gli investitori guardano oltre i risultati trimestrali: i dati clinici fanno (e disfano) il valore in Borsa.

Eli Lilly: cosa ha scatenato il crollo in borsa?

Il nuovo farmaco orale sperimentale di Eli Lilly, Orforglipron, era tra i progetti più attesi. Ma i risultati dello studio Attain-1 hanno deluso:

  • Perdita di peso media dell’11,2% alla dose più alta (36 mg), contro il 13-15% stimato dagli analisti;
  • Effetti collaterali marcati: nausea nel 33,7% dei pazienti, vomito nel 24%, abbandono del trattamento nel 10,3%.

Per confronto, la semaglutide orale di Novo Nordisk (25 mg), testata nello studio Oasis 4, ha mostrato un calo di peso del 16,6% con migliore tollerabilità: solo il 6,9% di abbandoni e minore incidenza di effetti gastrointestinali, rispetto al 10,3% registrato con Orforglipron.

Risultato? Il titolo Eli Lilly giovedì 7 agosto ha perso oltre il 14% in una sola giornata, segnando la peggiore performance giornaliera in oltre 20 anni. Complessivamente, il titolo ha perso quasi il 20% da inizio anno. Venerdì Jefferies ha abbassato il target price da 1.057 a 905 dollari, pur mantenendo la raccomandazione “Buy”.

Novo Nordisk risale la china dopo mesi difficili

Proprio mentre Eli Lilly inciampa, Novo Nordisk ne approfitta: il titolo ha registrato un doppio balzo (+6,7% giovedì e +4,6% venerdì), chiudendo a 323,05 corone danesi. Un recupero importante, dopo:

  • un calo pesante (-4%) mercoledì, in parte dovuto a un profit warning (taglio della guidance di crescita annuale dal 16–24% all’8–15%);
  • la sospensione dello sviluppo di alcuni candidati anti-obesità;
  • il cambio di leadership annunciato insieme ai risultati del secondo trimestre.

Il recupero non è solo tecnico: DNB Carnegie sottolinea il profilo di sicurezza migliore della semaglutide orale rispetto a Orforglipron, confermando il rating “Buy” con target a 500 corone. Anche Handelsbanken ha incluso il colosso farmaceutico danese nel proprio paniere di titoli sanitari preferiti, mentre Hsbc e Intron Health hanno aggiornato le loro valutazioni in chiave positiva, pur mantenendo un approccio prudente.

Nonostante questo rimbalzo, il bilancio da inizio anno rimane pesante: Novo Nordisk ha perso quasi il 50% del proprio valore dall’inizio del 2025 e circa il 70% rispetto al picco raggiunto a fine giugno 2024.

Mercati colti di sorpresa dal flop di Eli Lilly

Il caso di Eli Lilly è emblematico: prima del rilascio dei dati, molti investitori si erano posizionati “long” su LLY e “short” su Novo, scommettendo su un’ulteriore debolezza del colosso danese. Ma la delusione clinica di Orforglipron ha ribaltato le carte. Analisti come Per Hansen (Nordnet) e Abg notano come la reazione di mercato abbia sorpreso molti operatori, portando a rapide ricoperture e riposizionamenti.

Ma Goldman Sachs invita alla calma: l’analista Asad Haider definisce Orforglipron ancora “commercialmente attraente”, in virtù della scalabilità globale e di un profilo tollerabile di effetti collaterali, prevedendo un ruolo importante nel medio-lungo termine.

Pillole anti-obesità: la concorrenza avanza 

Nel frattempo, la competizione si intensifica. Almeno 39 aziende nel mondo stanno sviluppando pillole GLP-1 concorrenti. Tra queste spicca Structure Therapeutics, che pubblicherà i dati di uno studio clinico di fase intermedia entro fine anno.

In parallelo, farmacie “compounding” e piattaforme di telemedicina stanno vendendo versioni personalizzate (e molto più economiche) dei farmaci GLP-1. Sebbene autorizzate inizialmente per colmare la carenza di prodotti approvati, ora operano in un’area grigia della regolamentazione. Novo Nordisk ha riferito che oltre un milione di persone utilizza questi farmaci non autorizzati, contribuendo alla revisione al ribasso delle previsioni.

Il gigante danese ha risposto con una pioggia di cause legali: ha presentato 14 nuove denunce questa settimana, arrivando a 132 azioni legali in 40 Stati Usa. Anche Lilly è attivamente impegnata in azioni legali contro tali farmacie.

La pillola che vale oro (ma pesa in Borsa)

La pillola dimagrante resta il cuore della battaglia: un prodotto farmaceutico che promette di cambiare la salute pubblica e il business del pharma. Ma in un mercato che guarda clinica e finanza in tempo reale, ogni dato può cambiare tutto.

Eli Lilly mostra muscoli finanziari e capacità industriale, ma dovrà convincere sul fronte dell’innovazione orale. Novo Nordisk, nonostante le recenti difficoltà, sembra aver ritrovato slancio, ma resta sotto pressione per confermare una traiettoria di crescita sostenibile.

Una cosa è certa: la guerra dei GLP-1 è appena cominciata. E le borse sono pronte a premiare – o punire – ogni grammo di differenza.

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