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Eurolega: Milano cade con l’Olympiacos, per la qualificazione serve un miracolo

Nemmeno contro un Olympiakos già da tempo qualificato, senza il suo leader Spanoulis (e Young) e che a tratti mette in campo la stessa intensità di un professore l’ultimo giorno di scuola, a Milano non riesce l’impresa di cogliere una vittoria che di colpo avrebbe cambiato completamente le sorti del suo girone. Al Pireo finisce 83-73 per i greci, l’EA7 costruita in estate, al momento è questa, di più a questi livelli non riesce a dare, specialmente se deve fare a meno di Alessandro Gentile (oltre a Macvan), l’unico con le sue giocate in grado di dare delle sferzate all’interno di una partita e trovare canestri anche nei momenti più delicati. Come (non) si è visto nell’ultimo quarto di ieri sera, iniziato con le due squadre a punteggio pari e nel quale l’Olimpia avrebbe dovuto tirare fuori tutto quello che aveva, ma invece, a causa anche delle rotazioni ridotte all’osso, la luce della riserva si è accesa, le idee si sono spente e l’Olympiakos col minimo sforzo (e con un Hackett sicuramente più attivo degli ultimi mesi milanesi) è volato via, lasciando a Milano solo un canestro dal campo nei primi otto minuti prima del garbage time finale.

Peccato perché l’occasione di trovare un Olympiakos così era ghiotta e i primi trenta minuti estremamente equilibrati giocati punto a punto (sebbene di una partita non indimenticabile) avevano dato la speranza di un possibile finale diverso. Probabilmente con Gentile in campo il colpaccio sarebbe potuto diventare fattibile, ma questa volta sono un po’ mancati anche McLean e Simon (rispettivamente 11 e 9 punti), sicuramente i due rinforzi migliori di questi primi mesi, con Jenkins e Cinciarini primi realizzatori a quota 12. Ma al di là dei singoli ancora una volta in Europa è stato evidente il gap di chili e centimetri che a Milano tocca pagare contro gli altri squadroni, con, in questo momento, il solo Barac a lottare sotto il ferro, con il croato che ha fatto vedere di poter diventare un elemento importante, ma per ora lontano dalla miglior condizione e non in grado di reggere per trenta minuti a partita.

Milano che resta con un piede fuori dall’Eurolega, ma per la quale, come già si sapeva, nulla è ancora perduto definitivamente, “soltanto” che ora dovrà andare, venerdì prossimo, a vincere con uno scarto superiore ai 9 punti in casa del Cedevita, sconfitto ieri a Zagabria nello scontro diretto con l’Efes dopo essersi affacciato all’ultimo periodo sul +8, sperando poi che i croati perdano anche nell’ultimo turno in Spagna contro il Laboral Kutxa, mentre l’EA7 riceverà al Forum il LImoges fanalino di coda. Un compito difficilissimo, ma non impossibile, anche se il Cedevita in questo girone si è rivelato un’ottima squadra, forse erroneamente sottovalutata nella gara d’andata (finita 68-77), e a Zagabria il palazzetto che attenderà l’Olimpia sarà certamente una bolgia. Imprescindibile sarà il recupero di capitan Gentile, ma per l’impresa servirà la miglior prestazione di tutti, da McLean a Simon, da Lafayette a Jenkins, da Barac ad Hummel, un altro fin qui troppo molle e tremendamente simile al Kleiza della passata stagione.

Intanto a due turni dal termine della prima fase e in attesa delle altre sfide di questa settima giornata in programma oggi, da segnalare nel girone A il fondamentale successo del Real Madrid campione in carica in rimonta sul già qualificato Fenerbahce, con gli spagnoli che rimangono incredibilmente ancora in fondo alla classifica, ma ora con maggiori possibilità di riprendere e scavalcare i vari Strasburgo, Stella Rossa e Bayern (il Khimky al momento ha una vittoria in più), con i tedeschi che riceveranno il Real la prossima settimana con la possibilità di estromettere dai giochi i detentori del trofeo. Nel girone C è in programma il big match tra Panathinaikos e Barcellona, con gli spagnoli sicuri in testa alla classifica insieme al sorprendente Lokomotiv Kuban, mentre per i greci un successo vorrebbe dire non arrivare agli ultimi due turni con i turchi del Pinar Karsiyaka distanti una sola vittoria dal loro quarto posto, mentre terzo è lo Zalgiris e ultimi i polacchi dello Zielona Gora.

Infine nel gruppo D comanda ovviamente il Cska Mosca, con al secondo posto l’Unicaja Malaga e al terzo i sorprendenti tedeschi del Bayern, nelle cui fila gioca l’ex milanese Nicolò Melli, protagonista di un grande inizio di stagione soprattutto in Europa, passato dai 5 punti di media in maglia Olimpia agli 11 di queste prime 7 giornate (aggiungendo sempre un bel numero di rimbalzi e assist) e piacevolmente eletto dall’Eurolega giocatore dell’ultimo mese, nel quale la sua squadra ha battuto in fila Maccabi, Sassari anche grazie ai suoi 26 punti, Malaga e Darussafaka (mentre anche ieri è stato il migliore nella sconfitta col Cska). Vitale successo ieri per il Maccabi Tel Aviv sul campo di Sassari, giunta all’ottavo ko su otto ma che nelle ultime uscite non ha assolutamente sfigurato, con gli israeliani che sembrano i lontani parenti della corazzata vista nell’ultimo decennio e che al momento sarebbero clamorosamente eliminati, ma che così si portano ad una sola vittoria di distanza dai turchi del Darussafaka, che però hanno una gara in meno (oggi in casa contro Malaga) e in un ipotetico spareggio all’ultimo turno partiranno dal +11 ottenuto in Israele. Alla Dinamo, invece, rimangono settimana prossima in casa con Malaga e fra quindici giorni a Bamberg per provare a levare quel fastidioso zero dalla casella delle vittorie.

Sassari che sa già da tempo che il suo futuro europeo proseguirà in Eurocup, come tutte le due eliminate dei quattro gironi di Eurolega, destino che quindi potrebbe essere anche quello dell’EA7 e che, guardato con un minimo di razionalità, abbasserebbe sicuramente il prestigio della stagione milanese, ma porrebbe come obiettivo un’altra coppa europea, minore, questa sì però realisticamente raggiungibile da Gentile e compagni e che in bacheca manca dalla Coppa Korac del ’93. Competizione in cui sicuramente anche Sassari potrà dire la sua, sebbene il lotto di squadre già qualificate alle Last 32 comprenda team di livello come Valencia, Gran Canaria, Unics kazan, Zenit e Galatasaray (oltre a quelle che scenderanno dall’Eurolega). Già qualificata è anche la splendida Trento, che alla prima esperienza europea della sua storia è riuscita addirittura ad ottenere il pass in anticipo e al momento è capolista del suo girone insieme a Bilbao; la speranza è che alla fine le italiane impegnate nella seconda fase siano 5, visto che Reggio Emilia dopo l’ultima vittoria ha un piede e mezzo nelle Last 32, mentre Venezia parte da una posizione favorevole di classifica, ma dopo l’ultimo passo falso sarà costretta a lottare fino alla fine con Ulm e Charleroi (e la prossima settimana sarà impegnata sul campo di Valencia, l’unica di tutto il torneo a punteggio pieno). Niente da fare per Brindisi, ultima nello stesso girone di Reggio Emilia e già eliminata.      

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