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Essilorluxottica: è scontro ai vertici e il titolo crolla

ImagoEconomica

Leonardo Del Vecchio non le manda a dire, ma lo scontro interno a EssilorLuxottica costa caro al titolo. Sulla Borsa di Parigi le azioni del colosso italofrancese cedono il 5,8% sotto i cento euro all’indomani delle dure accuse lanciate dal patron di Luxottica.

“Delfin ha identificato alcuni comportamenti di alcuni rappresentanti di Essilor che meriterebbero l’adozione immediata di misure appropriate da parte del Cda, poiché contrari al dovere di leale cooperazione e buona fede richiesto dall’accordo di combinazione del 2017 tra Essilor e Delfin, essenziale per il corretto funzionamento della governance della società”. Questo quanto si legge nella nota diramata ieri sera, 20 marzo, con la quale la società annuncia di riservarsi azioni per tutelare il proprio interesse.

Del Vecchio decide poi di rincarare la dose in un’intervista rilasciata a LeFigaro e punta il dito direttamente contro Hubert Sagnières, il manager con cui condivide la guida di EssilorLuxottica.

Sagniéres, afferma Del Vecchio. “a partire da gennaio 2018, ha nominato quattro manager chiave, tutti di Essilor, con i quali cerca di gestire EssilorLuxottica da solo. Tutti questi manager sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato, aumento di stipendio e “paracadute d’oro”.”

Eppure, sottolinea il numero uno di Luxottica, il patto prevedeva che “qualunque decisione dev’essere presa in seguito a un accordo fra noi. Siamo tutti e due amministratori delegati, con pari poteri“.  

La mossa di Delfin “è contraria all’interesse sociale dell’azienda, danneggia la società e l’insieme dei suoi azionisti’. Questa la risposta, non certo dai toni più concilianti, di Sagnières che aggiunge: “Il comportamento di Del Vecchio ha provocato ‘uno shock’ ai collaboratori e ai team di dirigenti del gruppo franco-italiano, che lavorano all’integrazione delle rispettive attività”.

Poi il contrattacco. Nonostante le smentite di Del Vecchio, ha attaccato il manager francese, “un certo numero delle sue azioni rivelano di fatto un tentativo di prendere il controllo del nuovo gruppo, senza pagare un premio agli azionisti”, ha concluso Sagnières.

Tra le due anime del colosso EssilorLuxottica è dunque scontro aperto. “Dal punto di vista operativo – commentano gli analisti di Equita – uno stallo sulla governance aumenta i rischi sull’esecuzione del progetto di integrazione”.  Un progetto che dovrebbe essere completato in cinque anni, due in più dei tre inizialmente previsti. “Ma oltre a questo – prosegue Equita – vediamo rischi di defocalizzazione del management e di perdita di risorse manageriali importanti, in un momento molto delicato dell’integrazione. Non vediamo spazi per un ripensamento sull’operazione di aggregazione”.

Insomma la fusione non sarebbe a rischio, ma le frizioni tra i vertici potrebbero portare non poche grane alla società. Ricordiamo che Essilor e Luxottica si sono fuse ufficialmente lo scorso ottobre e lo scorso 8 marzo hanno pubblicato i primi conti aggregati. Dal matrimonio è nato il più grande produttore di occhiali al mondo.

(Ultimo aggiornamento: ore 14.52 del 21 marzo).

 

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Categories: Finanza e Mercati