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Eni: l’utile cala, ma il titolo sale in Borsa

Eni archivia il 2014 con un utile netto in calo del 74% su anno, a 1,33 miliardi di euro. Sul risultato hanno pesato oneri e svalutazioni per 1,94 miliardi e la revisione del valore delle scorte per 860 milioni. L’utile netto adjusted è sceso del 16,3%, a 3,70 miliardi, mentre l’utile operativo adjusted è calato dell’8,5%, a 11,57 miliardi di euro. In forte incremento, invece, il cash flow operativo, che nel 2014 si è attestato a 15,08 miliardi di euro rispetto agli 11,02 miliardi dell’anno precedente (+36,8%).

Dopo la pubblicazione di questi numeri, il titolo in Borsa di Eni ha strappato al rialzo di oltre tre punti percentuali, mettendo a segno la migliore performance del Ftse Mib.

Il Cda del gruppo, dopo aver approvato i risultati preliminari, ha proposto un dividendo di 1,12 euro per azione, rispetto agli 1,10 euro pagati l’anno scorso, di cui 0,56 euro già distribuiti nel settembre scorso. Il saldo di 0,56 euro sarà messo in pagamento dal 20 maggio con stacco cedola il 18 maggio 2015.

Nel solo quarto trimestre il risultato netto è stato negativo per 2,34 miliardi di euro, rispetto al rosso di 647 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso, mentre l’utile netto adjusted è passato da 1,28 miliardi a 464 milioni di euro. Il risultato operativo adjusted è diminuito del 33,8%, a 2,32 miliardi di euro. La produzione di idrocarburi si è attestata a 1,648 milioni di boe al giorno con un incremento del 6,7% rispetto al quarto trimestre 2013.

“Nel quarto trimestre, in presenza di un contesto di mercato sfavorevole, Eni ha ottenuto eccellenti risultati ed una generazione di cassa record negli ultimi sei anni – ha commentato l’amministratore delegato del gruppo, Claudio Descalzi –. I motivi principali di tale performance sono stati l’elevato valore della produzione upstream e l’accelerazione della ristrutturazione dei business mid-downstream. Sono inoltre proseguite le iniziative, avviate nel maggio 2014, di ribilanciamento del portafoglio di gruppo, di focalizzazione sulle attività core upstream ulteriormente rafforzate dai continui successi esplorativi e da una costante crescita organica delle riserve certe, e di ricerca di un maggior livello di efficienza”.

Per il 2015 Eni prevede un aumento della produzione per l’avvio di nuovi giacimenti ed il ramp-up di quelli avviati nel 2014 e una riduzione della spesa per investimenti rispetto all’anno scorso, quando si era attestata a 12,6 miliardi complessivi.

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Categories: Finanza e Mercati