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El Salvador, fine del sogno Bitcoin? Il prestito Fmi da miliardi arriva con condizioni stringenti sulla criptovaluta

Imagoeconomica

Nel 2021 El Salvador ha fatto notizia in tutto il mondo lanciando una sfida inedita al sistema finanziario tradizionale: rendere il Bitcoin moneta a corso legale. Una mossa audace, voluta dal presidente Nayib Bukele, che sognava di trasformare il piccolo Paese centroamericano nella prima vera “Bitcoin Nation”, libera dalle logiche delle banche centrali e proiettata verso un nuovo paradigma economico.

Quattro anni dopo, però, quella visione si confronta con le regole della finanza internazionale. Per ottenere un prestito da 1,4 miliardi di dollari dal Fondo Monetario Internazionale – a cui si sommano altri 2,1 miliardi promessi da creditori multilaterali – El Salvador è ora chiamato a fare marcia indietro su uno dei simboli più visibili della sua politica crypto: il Chivo Wallet, il portafoglio digitale statale, dovrà essere smantellato entro il 1° luglio 2025.

Prestito Fmi per El Salvador: le servere condizioni sui Bitcoin

Il prestito rientra nell’ambito di un Extended Fund Facility (Eff) approvato dal Consiglio Direttivo del Fmi il 26 febbraio 2025, con accesso complessivo a circa 1,03 miliardi di Diritti Speciali di Prelievo (Sdr), pari a 1,4 miliardi di dollari (360% della quota di El Salvador). Il primo esborso, già confermato, ammonta a 86,16 milioni di Sdr (circa 120 milioni di dollari). L’obiettivo dichiarato del programma è garantire la stabilità macroeconomica e favorire una crescita sostenibile. Ma per ricevere l’intera somma, El Salvador dovrà rispettare condizioni stringenti, tra cui la riduzione degli acquisti di Bitcoin, una richiesta che il Fondo aveva già ribadito a marzo 2025.

Il Chivo Wallet verso la chiusura: fine di un simbolo

Tra queste, la più simbolica è proprio la richiesta dello smantellamento del Chivo Wallet. Lanciato nel settembre 2021 con una dotazione di 30 dollari in Bitcoin per ogni cittadino, il wallet avrebbe dovuto incentivare l’adozione della criptovaluta nella vita quotidiana. Tuttavia, tra problemi tecnici, bug, perdita di fondi e diffidenza generale, l’app non ha mai raggiunto una penetrazione significativa e ha registrato perdite operative, come evidenziato nei bilanci pubblicati nel marzo 2025. La maggior parte dei salvadoregni ha continuato a preferire il dollaro statunitense, molto più stabile e familiare, relegando il Bitcoin a un ruolo secondario.

El Salvador non potrà più comprare Bitcoin con fondi pubblici

Ma il ridimensionamento dell’esperimento crypto non si ferma al wallet. Il Fmi ha imposto anche un altro vincolo fondamentale: la quantità totale di Bitcoin detenuta dallo Stato deve restare invariata. Ufficialmente, quindi, El Salvador non potrà più acquistare nuove criptovalute con fondi pubblici. Tuttavia, l’Ufficio Bitcoin nazionale ha recentemente annunciato l’acquisto di altri 8 Btc, portando il totale statale oltre 6.200 Bitcoin, per un valore superiore a 674 milioni di dollari. Operazioni che, sebbene formalmente compatibili, avvengono fuori dalla contabilità fiscale, consentendo al governo di aggirare in parte i vincoli del Fondo e mantenere attiva la propria strategia crypto. Bukele, dal canto suo, ha ribadito la propria posizione: “No, non si fermerà. Se non si è fermato quando il mondo ci ha ostracizzati e la maggior parte dei ‘bitcoiners’ ci ha abbandonati, non si fermerà ora. E non si fermerà in futuro”. Il presidente è determinato a proseguire con la politica crypto: il governo continuerà ad acquistare un Bitcoin al giorno.

Economia salvadoregna: tra debito crescente e crescita lenta

Il contesto economico del Paese, però, rende questa posizione sempre più difficile da sostenere. L’economia salvadoregna cresce lentamente, con squilibri fiscali rilevanti e un debito pubblico in aumento. Le rimesse dall’estero – oltre il 20% del Pil – non hanno beneficiato di riduzioni significative nei costi grazie al Bitcoin, e gli investimenti crypto attesi non si sono materializzati su larga scala.

Per questo, l’accordo con il Fmi rappresenta più di un semplice supporto finanziario. È un compromesso, un nuovo equilibrio tra innovazione e sostenibilità. Nella prima revisione del programma Eff, lo staff del Fondo ha lodato la “performance fiscale solida” del governo, con risultati positivi nella riduzione della spesa pubblica e nel rafforzamento delle riserve. Tuttavia, restano riforme fondamentali da attuare: razionalizzazione della spesa corrente, riforma delle pensioni e della pubblica amministrazione, e l’adozione di una nuova Legge sulla Sostenibilità Fiscale.

In parallelo, si rafforzerà anche la vigilanza bancaria, con requisiti di liquidità più stringenti e maggiore supervisione sulle cooperative finanziarie, per garantire stabilità e resilienza al sistema.

El Salvador e la scommessa Bitcoin: tra utopia digitale e dure realtà economiche

L’esperimento Bitcoin di El Salvador, tanto celebrato quanto criticato, non è mai stato semplicemente una questione tecnologica. Dietro il lancio c’era un ambizioso tentativo politico di ribaltare il tradizionale rapporto tra Stato, finanza e innovazione, sfidando i dogmi del sistema globale. Oggi, però, quella rivoluzione digitale sembra inciampare nelle dure leggi dell’economia reale. Tra problemi tecnici, dubbi sull’efficacia e pressioni internazionali, il margine per portare avanti questa scommessa si assottiglia rapidamente. Le decisioni che El Salvador prenderà nei prossimi mesi — a partire dalla chiusura del Chivo Wallet e dalla gestione delle riserve in Bitcoin — saranno il vero banco di prova: continuare a inseguire un’utopia che rischia di rimanere solo un sogno costoso, oppure abbracciare un pragmatismo più concreto, necessario per non perdere il passo con la realtà.

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Categories: Finanza e Mercati