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Effetto Ghosn: Renault-Nissan, l’alleanza traballa

FIRSTonline

La fuga di Carlos Ghosn fa tremare l’alleanza Renault-Nissan e getta un’ombra sul futuro del secondo gruppo automobilistico mondiale per veicoli prodotti.

L’ex patron del gruppo, arrestato un anno e mezzo fa per frode fiscale, si è sottratto alla giustizia giapponese scappando in Libano. E giovedì Agnes Pannier-Runacher, sottosegretaria del ministero dell’Economia francese, si è prodotta in un imbarazzato annuncio televisivo: “Se il signor Ghosn dovesse arrivare in Francia, noi lo tratteremo come qualsiasi altro concittadino. Non concederemo l’estradizione perché la Francia non concede mai l’estradizione a chi è cittadino francese”.

In realtà, se davvero Ghosn arrivasse in Francia si creerebbe una situazione potenzialmente esplosiva per i rapporti diplomatici fra Tokyo e Parigi, ma anche per l’asse Renault-Nissan, già logoro da anni.

In Giappone l’arresto di Ghosn non è rimasto un fatto isolato. Al contrario, la magistratura del Paese ha fatto piazza pulita dell’intero gruppo dirigente che a suo tempo aveva negoziato il patto costitutivo dell’alleanza fra i due gruppi industriali. La speranza era che, dopo l’azzeramento manageriale, si potessero rinegoziare le basi della partnership.

Ghosn aveva dettato le regole quando Renault era forte e Nissan sull’orlo del fallimento. E fu così che, nel 1999, il gruppo francese ottenne il 43% delle azioni Nissan, mentre ai giapponesi fu attribuito solo il 15% di quelle francesi. Poi i rapporti di forza industriali si sono invertiti, ma lo sbilanciamento in termini azionari non è mai stato corretto.

I giapponesi spingono da anni per riequilibrare l’alleanza, ma il 26 giugno scorso, quando Macron è arrivato in visita a Tokyo, ha gelato tutti: “Credo molto nell’importanza dell’allenza tra Renault e Nissan… Non dimentichiamo che è nata quando un gruppo francese ha salvato una società giapponese dal fallimento”.

La fuga di Ghosn rischia quindi di far saltare definitivamente un rapporto già più che mai teso. A quel punto, il risiko delle alleanze nel mondo delle automobili potrebbe ripartire con un clamoroso divorzio.

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