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Draghi spinge la Borsa e lo spread sotto quota 100

Imagoeconomica

Piazza Affari chiude in bellezza anche l’ultima seduta della settimana, mentre il presidente del consiglio incaricato Mario Draghi prosegue i colloqui con le forze politiche e si avvicina a chiudere, si spera con successo, la sua mission impossible. 

In un contesto ancora in divenire, ma di grande fiducia nel salvatore dell’euro, il principale listino milanese guadagna lo 0,8% e sale a 23.083 punti, con le banche che si confermano protagoniste di questa ottava. Lo spread scende ulteriormente a 98 punti base (-2,19%), e il tasso del Btp, dopo aver toccato il nuovo minimo storico a +0,51%, chiude a +0,53%. Secondo Luca Cazzulani, co-responsabile della ricerca sulla strategia di mercato di Unicredit, il successo nella formazione del governo Draghi potrebbe dare il la anche al rientro degli investitori esteri, oggi ancora “leggeri” sulla parte lunga della curva italiana e comprimere ulteriormente il differenziale fra decennale italiano e tedesco. 

Il clima è più variabile nel resto d’Europa, mentre spira un vento russo piuttosto gelido dopo l’incontro a Mosca fra l’alto rappresentante della Ue e il ministro degli esteri di Putin. Per Josep Borrell le relazioni tra Unione europea e Russia “sono a un punto critico”, anche per via del caso Nevalnyj. Secondo Serghej Lavrov i rapporti tra i due blocchi sono “malsani” in quanto la Ue “è un partner inaffidabile”. Inoltre i russi hanno emesso un decreto di espulsione per tre diplomatici di Germania, Polonia e Svezia

Francoforte arriva al traguardo della seduta praticamente piatta, frenata da un calo oltre le attese degli ordini all’industria a dicembre (-1,9%), dopo sette mesi in rialzo, in un quadro in cui le restrizioni per contenere la diffusione del Covid-19 hanno affossato la domanda proveniente dagli altri paesi della zona euro. 

Si apprezzano Parigi, +0,9% e Madrid +1,06%. Fuori dall’area della moneta unica: Londra -0,2%, Zurigo -0,95%.

Oltreoceano Wall Street aggiorna i suoi record e si muove in territorio positivo, nonostante il rapporto sull’occupazione leggermente deludente, con 49mila posti di lavoro creati a gennaio, contro 50mila attesi. Gli investitori continuano poi a seguire le mosse del presidente Joe Biden e dei democratici sul piano di stimoli economici. Il presidente sta lavorando per trovare un’intesa con i repubblicani, mentre i parlamentari democratici vanno avanti per approvare il piano di aiuti da 1.900 miliardi con la ‘reconciliation’, ovvero con la maggioranza semplice, per evitare l’ostruzionismo dei repubblicani. Fra i vari titoli Johnson & Johnson è in progresso dopo la richiesta alla Food and Drug Administration per l’autorizzazione all’uso di emergenza, negli Stati Uniti, del suo vaccino contro il coronavirus. Un siero che fa molto sperare anche l’Europa, perché funziona con una sola iniezione, anche se la copertura non appare al top (72% negli Stati Uniti, 66% altrove, sopratutto dove sono molto diffuse le varianti). Resta volatile GameStop, il titolo simbolo della guerra dei piccoli investitori, attualmente in progresso, con la piattaforma di trading Robinhood che ha rimosso i limiti agli acquisti del titolo.

Il dollaro è in lieve flessione contro un panel di valute, ma si avvia a chiudere la sua migliore settimana da tre mesi, sul crescente ottimismo che circonda la ripresa Usa. L’euro oggi recupera, nel cambio, quota 1,2. Rimbalza l’oro, che si apprezza dell‘1,1% a 1810,95 dollari l’oncia, mentre i prezzi del petrolio toccano il livello più alto in un anno. Il contratto Brent aprile 2021 tratta a 59,45 dollari al barile (+0,75%).

Regina di Piazza Affari oggi è Bper, +4,71%, dopo i conti presentati nei giorni scorsi e in un’atmosfera di rinnovato ottimismo sulla ripresa della stagione di aggregazioni nel settore bancario. A questo proposito Unicredit sale del 2,17%, anche alla luce delle parole del presidente Pier Carlo Padoan che, in un’intervista a Repubblica, afferma: “la crescita per linee esterne è uno degli strumenti a disposizione” della banca di piazza Gae Aulenti e l’ipotesi Mps “sarà valutata come tutte le altre, facendo i conti”. Il Monte dei Paschi la prende molto bene e guadagna il 7,22%.

In spolvero Intesa, +2,61%, che nei mesi scorsi ha dato il via al nuovo risiko bancario con la conquista di Ubi. L’istituto guidato da Paolo Messina chiude il 2020 con un utile netto pari a 3,28 miliardi di euro e la banca propone divendendi cash per 694 milioni di euro, pari al massimo consentito dalla raccomandazione della Bce. Il gruppo bancario per il 2021, includendo l’acquisizione di Ubi Banca, prevede un utile netto superiore a 3,5 miliardi di euro. Sulla base dell’attuale stato di avanzamento del processo di integrazione di Ubi, Intesa stima sinergie in aumento a oltre 1 miliardo di euro, a regime nel 2024 e a oltre l’80% nel 2023, dai circa 700 milioni attesi al momento dell’offerta pubblica di acquisto e scambio.

Nel resto del listino si apprezzano Campari +4,43%; Recordati +3,29%; Telecom +3,19%. Atlantia si apprezza dell‘1,34%. Il cda ha accordato una proroga fino al 24 febbraio a Cdp e compagni per un’offerta su Autostrade. 

Miste le utility: A2a +2,49%; Snam -1,28%; Terna -0,96%.

Le vendite penalizzano Enel, -1,29%, al termine di una seduta in altalena all’indomani della diffusione dei conti 2020, in linea con le attese. Equita mantiene la raccomandazione “buy” sulle azioni.

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