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Draghi e le Popolari frenano Piazza Affari che però chiude in rialzo (+0,4%): si sgonfia il caso Mps

FIRSTonline

Il Ftse Mib chiude in rialzo dello 0,39% e aggiorna i massimi da metà 2011 segnando quota 20.838 punti. Nel complesso terminano la seduta in territorio positivo anche le altre Borse europee: Francoforte +0,01%, Parigi +0,59%, Londra +0,19%.

Gli indici hanno rallentato dopo che il presidente della Fed, Mario Draghi, nella conferenza stampa dopo la decisione sui tassi (rimasti invariati allo 0,25%), ha chiesto tempo per mettere mano agli strumenti di sostegno dell’economia. Nel pomeriggio su Piazza Affari ha pesato anche l’andamento delle banche.

Si è sgonfiata Mps -1,7% dopo il rally di ieri sulla scia delle indiscrezioni di una cessione di quote da parte della Fondazione a hedge fund. La Fondazione ha smentito oggi qualsiasi vendita o transazione precisando che la partecipazione dell’ente nella banca al 5 marzo era pari al 31,48%.

Vendite con sospensioni per eccesso di ribasso per Bpm –3,6% e Banco Popolare -2,9%, così come la Bper -2% dopo che l’amministratore delegato Luigi Odorici ha aperto all’ipotesi di rafforzamento del patrimonio. Draghi ha detto che nel valutare le banche europee con gli stress test, “la cosa peggiore sarebbe far finta che i problemi non esistano. Le banche zombie non prestano soldi”, spiegando i motivi per cui gli stress test che farà la Bce prima di assumere la vigilanza dovranno essere rigorosi.

Per quanto riguarda la situazione dell’economia e dell’inflazione, la Banca centrale europea resta “pronta a considerare tutti gli strumenti disponibili e a prendere altre azioni se necessario”, in risposta alla bassa inflazione e alla dinamica sommessa del credito. La Bce ha anche ritoccato al rialzo le previsioni di crescita economica di quest’anno nell’area euro (+1,2% nel 2014, +1,5% nel 2015 e per la prima volta hanno elaborato una stima sul 2016: più 1,8%) e ha previsto che nel 2014 l’inflazione segni un +1%, sul 2015 un +1,3%. Infine, per la prima volta ha elaborato una stima sul 2016: più 1,5 per cento. Una ripresa graduale che per gli operatori allontana la possibilità di nuove misure di stimolo monetario. Il cambio euro dollaro è balzato dello 0,83% a 1,3847.

Lo spread Btp-bund ha chiuso a quota 180 punti dopo essere sceso a 175 punti base. Bene l’asta di Madrid: il Tesoro spagnolo ha collocato 5,004 miliardi di euro in titoli a 3, 5 e 10 anni, a tassi di interesse più bassi dal gennaio 2006. In particolare, le obbligazioni a 10 anni hanno ottenuto un tasso del 3,80%, a fronte di una domanda 2,8 volte superiore.

A Wall Street gli indici proseguono al rialzo dopo i buoni dati sul lavoro. Le richieste di sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti la scorsa settimana sono risultate migliori del previsto e sono calate di 26.000 unità a quota 323.000. Lievemente inferiori alle attese invece gli ordini alle fabbriche calati in gennaio dello 0,7% alla quota destagionalizzata di 483 miliardi di dollari contro previsioni di una riduzione dello 0,5%. In intraday l’S&P500 ha toccato un nuovo massimo a quota 1.881,87.

Domani è atteso il dato Usa sulla disoccupazione. Il petrolio Wti cede lo 0,33% a 101,12 dollari al barile mentre l’oro sale dello 0,44% a 1.347,4 dollari l’oncia.A Piazza Affari, tra i maggiori rialzi del Ftse Mib Yoox +5,4% dopo i conti 2013 con un utile in rialzo del 23,9%. Tra le banche si è mossa in controtendenza Ubi +3%. Intesa +1,4%. Unicredit +1,5%. Bene anche Atlantia +2,5%, Buzzi Unicem +2,12% e Cnh Industrial +1,9%. Fiat +1,12%, con le novità emerse dal Salone del l’auto di Ginevra.

In fondo al Ftse Mib le banche popolari ma anche Telecom Italia -2% nel giorno del cda chiamato ad approvare il bilancio 2013.Sale Moncler +3,6% dopo la conferma che il titolo entrerà dal prossimo 24 marzo nel FtseMib, l’indice principale della Borsa di Milano, al posto di Ansaldo Sts -1%.

Sempre fuori dal Ftse Mib balza Brembo di oltre il 10% sulla crescita dell’utile e del dividendo.

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