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Dopo il crack Burani, Bioera torna in Borsa con nuovi soci

Con un azionariato del tutto nuovo, Bioera (prodotti biologici) ci riprova e si riaffaccia alla Borsa a tempo di record dopo esserne uscita il 16 aprile dell’anno scorso, posta in liquidazione con una perdita di quasi 28 milioni e un indebitamento salito a 37 milioni in seguito al crack dei precedenti soci di maggioranza riuniti attorno alla famiglia Burani.

“L’Ipo che si chiuderà il 13 luglio – ha detto il presidente Canio Mazzaro durante il roadshow di stamane a Milano – è stata possibile ad appena un anno o poco più dal delisting perché quella che ha investito Bioera è stata una crisi di natura finanziaria e non industriale. Oggi la società si ripresenta sul mercato finanziariamente rimessa a nuovo, dopo il concordato preventivo e l’aumento di capitale riservato al nuovo azionista di maggioranza la Biofood, con un debito di poco superiore ai 4 milioni”.

L’offerta globale, coordinata da Banca Akros e Intermonte, prevede un massimo di 12 milioni di nuove azioni per un controvalore di 6 milioni di euro: 4,2 milioni di azioni, pari al 35% del totale, sono rivolte al pubblico indistinto in Italia mentre il restante 65% di collocamento isituzionale per 7,8 milioni di nuove azioni è destinato a investitori istituzionali. Vi è poi, per lenire le ferite ancora aperte della vecchia gestione, un’offerta in opzione – destinata ai soggetti azionisti di Bioera Spa alla data di omologa del concordato preventivo – di 6 milioni di nuove rivenienti dall’aumento di “capitale riservato azionisti” per un controvalore massimo di 3 milioni. Il rapporto sarà di 96 nuove azioni ogni 143 diritti posseduti. Lo stacco degli 8.937.500 diritti è avvenuto il 23 maggio scorso dalle altrettante azioni in essere alla data dell’omologa del concordato e quindi precedentemente all’aumento di capitale riservato a Biofood e contestualmente al raggruppamento di azioni deliberato dall’assemblea straordinaria di Bioera del 25 marzo 2011. L’offerta in opzione scatterà il 18 luglio per chiudersi il 5 agosto.

“Il prezzo è stato stabilito a 0,50 euro per azione, corrispondente – ha sottolineato Mazzaro – alla parità contabile implicita, senza sovrapprezzo ed è lo stesso prezzo pagato da Biofood”. Dopo l’ok alla riammissione in Borsa rilasciato dalla Consob il 23 giugno, manca solo di conoscere l’esatta data della riammissione al listino. Bioera (42 milioni di fatturato) è oggi uno dei principali operatori nella produzione e distribuzione di prodotti biologici. In particolare controlla Ki Group – che a sua volta ha nella pancia Fonte della Vita – e Organic Olis.

In piena crisi, prima delle operazioni di pulizia e di rilancio, l’esercizio 2010 evidenziava ancora perdite per 3,1 milioni con un patrimonio netto consolidato negativo per 9,7 milioni e un indebitamento netto di 25,4 milioni. “Questo è il passato. Per il futuro, pur con tutte le cautele – ha ribadito Aurelio Matrone, amministratore delegato di Bioera – puntiamo a una crescita di ricavi in linea se non superiore a quella del 15% annuo del mercato italiano che vale oggi un miliardo e mezzo, una cifra importante ma nettamente inferiore a quella dei principali Paesi europei come Germania e Francia”.

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