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Dividendi banche: Covid-19 ha congelato 30 miliardi di cedole

Marco Verch Professional Photographer and Speaker on Flickr

A causa dell’emergenza coronavirus le banche europee hanno sospeso l’erogazione di dividendi per quasi 30 miliardi di euro. Mentre gli azionisti continuano a mangiarsi le mani per aver perso l’occasione di accedere a cedole e rendimenti appetibili, la Banca Centrale Europea quantifica l’importo delle cedole che le banche avrebbero dovuto erogare ai loro azionisti sugli utili dello scorso anno. A fine febbraio tutto lasciava presagire che ci saremmo trovati davanti ad una stagione di dividendi assai ricca. A marzo però l’esplosione dell’emergenza coronavirus prima in Italia e poi in tutta Europa ha rimescolato le carte in tavola spingendo la Bce a raccomandare alle banche di sospendere l’erogazione dei loro dividendi, di non assumere impegni di pagamento delle cedole per gli esercizi 2019 e 2020 almeno fino al mese di ottobre e di sospendere le operazioni di buyback. 

“Per rafforzare la capacità delle banche di assorbire perdite e sostenere l’erogazione del credito alle famiglie, alle Pmi e alle aziende durante la pandemia del coronavirus – si legge nella nota la Bce – i dividendi per gli anni finanziari 2019 e 2020 non dovrebbero essere pagati almeno fino al 1 ottobre 2020”, si leggeva nella nota pubblicata dall’Eurotower il 27 marzo. Una richiesta tanto forte quanto inedita che lasciava presagire quali sarebbero state le conseguenze economiche della crisi sanitaria che ha colpito i Paesi della Ue. 

In un articolo che sarà pubblicato insieme alla prossima relazione semestrale sulla stabilità finanziaria, la Bce fornisce cifre e percentuali sui dividendi sospesi dalle banche. In totale, secondo i calcoli di Francoforte, gli istituti di credito che ricadono sotto la supervisione diretta della Bce “hanno trattenuto circa 27,5 miliardi di euro di utili”. 

Prima che la pandemia esplodesse in tutta la sua gravità, il monte dividendi delle banche sugli utili del 2019 ammontava a circa 35,6 miliardi di euro. A fine marzo, quando la Bce ha raccomandato di sospendere tutto, erano già stati pagate 6,2 miliardi di cedole, mentre poco meno di 2 miliardi di euro sono andati in pagamento dopo il suo monito.

I dividendi non distribuiti, spiega ancora la Bce, rappresentano “circa l’1,8% del patrimonio netto e il 35% degli utili totali” di queste banche. Ora gli utili trattenuti dalle banche potrebbero essere impiegati per coprire “un aumento di circa 60 miliardi di euro” dei crediti in sofferenza, sottolinea ancora l’Eurotower.

La Bce evidenzia inoltre che se le banche dell’Eurozona non avessero dato riscontro positivo alla sua raccomandazione, erogando e aumentando i dividendi come fatto negli anni passati, avrebbero indebolito la loro capacità di accantonare gli utili per assorbire perdite e sostenere l’economia reale.

Lo studio rileva che la raccomandazione Bce è stata seguita da iniziative analoghe da parte di tutte le autorità nazionali dell’area euro. E il fatto che dalle autorità siano giunte queste indicazioni, ha consentito alle banche di bloccare i dividendi “senza subire l’effetto marchio negativo (stigma) che si verifica quando lo fanno autonomamente – dice lo studio Bce -. Tuttavia, l’accresciuto costo del capitale combinato alla prospettive di non ricevere dividendi può minare la capacità delle banche di raccogliere capitale privato”, conclude l’Istituto guidato da Christine Lagarde.

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Categories: Finanza e Mercati