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Crisi Roma, M5S ineffabile: Bilancio bocciato? Colpa del passato

C’era una volta in cui Virginia Raggi, allora scalpitante consigliere d’opposizione del M5S in Campidoglio, incalzava la Giunta Marino perché tenesse conto del parere dell’Oref, considerato un organo indipendente di revisione economico-finanziaria,
meritevole di essere ascoltato con attenzione.

Oggi, dopo la bocciatura del bilancio previsionale 2017-2019 ad opera degli stessi revisori dei conti, il Movimento 5 Stelle cerca invece di minimizzare lo smacco del giudizio non favorevole arrivato ieri, dando la colpa dei calcoli squilibrati a coloro che hanno governato precedentemente e alla “pesante eredità del passato”, per utilizzare le stesse parole del capogruppo M5S Paolo Ferrara.

L’ultimo in ordine di tempo a sostenere questa singolare tesi è stato il presidente della commissione Bilancio Marco Terranova, che su Facebook scrive:  “Uno stop momentaneo, tanto ottimo lavoro fatto, il macigno ereditato dei debiti fuori bilancio a condizionare un parere non favorevole. Ma non ci arrendiamo e proveremo con tutto il nostro impegno a superare questa fase. Solo per i romani e per Roma. Da subito lavoreremo proprio sui debiti fuori bilancio per porre rimedio a quanto fatto in passato”.

La stessa linea sostenuta ieri sul blog di Beppe Grillo da Andrea Mazzillo, ultimo assessore al Bilancio della Giunta Raggi:  “Le valutazioni espresse oggi sono riferibili non al bilancio corrente ma a criticità ereditate dalle passate amministrazioni. Le consideriamo un’opportunità per migliorare ulteriormente il documento fondamentale per l’azione amministrativa per il prossimo triennio”.

Insomma, come da tradizione, la colpa non sarebbe dell’attuale amministrazione grillina, ma delle precedenti. Nessun mea culpa, nessun errore compiuto in sede di redazione del testo. Argomentazioni che però si scontrano con le 46 pagine scritte nero su bianco dall’Oref: «L’organo ritiene non sufficienti gli spazi di finanza pubblica necessari al rispetto dell’equilibrio finanziario in relazione alle necessità che potrebbero rivelarsi rispetto ai debiti fuori bilancio, alle passività potenziali e alle altre criticità evidenziate»

Riassumendo: la Giunta Raggi non avrebbe considerato adeguatamente né i debiti fuori bilancio (215 milioni di euro), né le passività potenziali, sottostimate da chi ha redatto i conti. I problemi inoltre, secondo i revisori, riguarderebbero le entrate previste, nessuna delle quali strutturali, la riscossione dei tributi e la quasi totale assenza di un progetto di razionalizzazione delle partecipate. Un giudizio netto e perentorio che ha a che fare più con i calcoli (errati) effettuati che con i conti veri e propri, sul cui squilibrio non ci sono mai stati dubbi.

A decorrere dal 2017 dunque, Roma sarà in gestione provvisoria e avrà 2 mesi di tempo, fino al 28 febbraio per rimediare alla bocciatura e presentare un altro bilancio.

Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 21 dicembre, l’ennesima tegola si è abbattuta su Virginia Raggi. L’Anac  ha bocciato la promozione di Renato Marra, fratello di Raffaele, alla guida della direzione Turismo. Secondo l’Autorità nazionale anticorruzione, “è configurabile il conflitto di interessi”. Ora gli atti finiranno in procura, che  potrebbe procedere per abuso d’ufficio nei confronti del fedelissimo del sindaco Virginia Raggi.

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Categories: Politica