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Coree, comincia una nuova storia: incontro al vertice

FIRSTonline

Storico vertice fra i leader delle due Coree. Alle 9.30 locali (le 2.30 del mattino in Italia) il dittatore nordcoreano Kim Jong-un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in si sono incontrati a Panmunjom, villaggio di confine dove nel 1953 fu firmato l’armistizio fra i due Paesi, confermando la divisione della penisola. Non a caso, i due leader si sono impegnati a trasformare entro il 2018 l’armistizio del 1953 in un vero e proprio trattato di pace. Lo prevede la dichiarazione congiunta firmata dai leader Moon Jae-in e Kim Jong-un.

Una nuova storia comincia adesso: siamo al punto zero di una nuova era di pace”, ha scritto sul libro dei visitatori Kim, diventando così il primo leader Pyongyang a sconfinare nel territorio sudcoreano.

Oltre al miglioramento dei rapporti fra le due Coree, il vertice punta ad avviare il dialogo sul punto che sta più a cuore alla comunità internazionale, Stati Uniti in testa: la denuclearizzazione del Nord. Tutto questo, naturalmente, in preparazione dell’incontro fra Kim e il presidente Usa Donald Trump, previsto per i primi di giugno.

Ieri Moon si era detto certo che Kim sarebbe stato pronto ad offrire la rinuncia al nucleare senza porre condizioni. I più scettici tuttavia dubitano che il dittatore nordcoreano, pur avendo interrotto i test atomici, rinuncerà così facilmente alla leva di potere più importante di cui dispone.

Dopo le prime due ore di colloqui, i due leader hanno pranzato separati, ciascuno dal suo lato del 38simo parallelo. Nel pomeriggio, Kim varcherà nuovamente la linea di confine per altri eventi finalizzati a rafforzare la fiducia reciproca, tra cui una passeggiata.

Subito dopo, il dialogo riprenderà in vista della firma di una dichiarazione congiunta e della cena finale offerta da Moon. Molti osservatori si aspettano un messaggio accorato ma abbastanza generico sull’impegno per la pace e la riunificazione delle Coree, forse un riferimento vago alla denuclearizzazione.

Un’incognita riguarda la presenza delle due First Lady: potrebbe indicare che il vertice abbandona la dimensione militare per entrare in quella personale. E che quindi il disgelo è destinato a continuare.

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