Nella sua settima e ultima relazione annuale da presidente della Consob, Paolo Savona parla a ruota libera e, senza risparmiare critiche, affronta alcuni dei temi più caldi degli ultimi mesi. Dal risiko bancario, che richiede una costante attività di indagine, alle norme del golden power che, secondo lui, sono ormai diventate “multi-purpose”, passando per la legge capitali e le criptovalute, che potrebbero diventare i nuovi subprime, creando una crisi finanziaria simile a quella del 2008. Nel corso del suo lungo intervento, il numero uno dell’autorità di vigilanza si toglie più di un sassolino dalla scarpa, come quando rivela il difficile rapporto con la Bce in relazione ai poteri della vigilanza sulle Ops bancarie che genera “incertezze nascenti”.
Savona sul risiko bancario: “Costante attività d’indagine, 52 esposti o richieste di chiarimento”
Sulle ops bancarie “non siamo silenti”, rassicura il numero uno della Consob, Paolo Savona, nel suo annuale Discorso al mercato. “Dalla seconda metà del 2024”, ossia da quando è esploso il risiko bancario, “una parte significativa del sistema bancario e finanziario ha preso importanti iniziative, avviando 6 offerte pubbliche di acquisto e/o scambio che, al di là del consueto lavoro richiesto in attuazione delle norme vigenti, hanno generato 52 esposti o richieste di chiarimento da parte degli stessi soggetti coinvolti per risolvere le controversie nascenti dall’assenza di preventivi accordi tra le parti, condizione peraltro non necessaria nello spirito della contendibilità tipico dell’economia di mercato competitivo”, ha detto Savona.
“Come autorità garante della trasparenza – ha continuato – la Consob ha svolto una costante attività di indagine su ogni aspetto sollevato dalle operazioni e dagli esposti, ricorrendo 63 volte ai poteri conoscitivi consentiti dall’articolo 115 del Tuf, i cui risultati restano riservati, e 9 volte dall’articolo 114, che impone alle società di fornire al mercato informazioni puntuali e complete sulle posizioni espresse in dichiarazioni pubbliche o in loro comunicati insufficienti”.
Savona: “Sul risiko dialogo difficile con la Ue”
“Poiché il processo di attuazione delle offerte pubbliche” lanciate nell’ambito del consolidamento del settore bancario “passa anche attraverso decisioni della Bce, sono insorte difficoltà di dialogo che hanno sollevato incertezze nascenti dai tempi di risposta, nonostante la Consob avesse sottoscritto un memorandum of understanding che impegna a scambiarsi informazioni senza necessità di specifici solleciti formali’, ha rivelato il presidente della Consob. “Queste iniziative di mercato fanno frequente utilizzo dello scambio tra titoli azionari, il cui rapporto dipende dagli andamenti delle quotazioni di mercato, particolarmente importanti per la presenza di investitori internazionali che basano le loro scelte su di esse”, ha continuato.
Savona sul golden power: “Da normativa extra-ordinem a multi-purpose”
“La molteplicità delle norme approvate per regolare gli strumenti virtuali e proteggere le economie europee dall’estero, in un momento di crisi della cooperazione nelle relazioni internazionali, comporta una crescente difficoltà di riconciliare i provvedimenti tra loro. In particolare, l’interazione tra le regole del gioco di mercato e societarie stabilite dal Tuf e le norme sul golden power presenta aspetti che richiedono di essere perfezionati e coordinati con le regole dei trattati europei”, ha affermato Savona all’incontro annuale dell’Autorità con il mercato finanziario.
“Il rapporto tra obiettivi di sicurezza dello Stato, di libera competizione e di proiezione internazionale dell’economia è all’attenzione anche dell’Europa – ha sottolineato – dove oggi è in discussione la revisione del Regolamento su come vagliare un meccanismo rafforzato e armonizzato (screening) per prevenire e affrontare i rischi per la sicurezza derivanti dagli investimenti esteri diretti e indiretti”.
In questo contesto, in Italia aumentano le richieste di tali interventi rivolte al Governo, affrontando le incertezze applicative di una normativa ufficialmente introdotta come extra-ordinem, diventata multi-purpose, sotto la spinta della nuova fase geopolitica di una caduta di dialogo tra Stati’, ha dichiarato il presidente della Consob facendo riferimento allo strumento del golden power.
Savona su Legge Capitali: sulla lista del cda “ricorso a organi superiori dello Stato”
I ritardi nel varo della normativa secondaria sulla Legge Capitali, che spetta alla Consob, sono legati legata ai dubbi interpretativi sul voto in assemblea per la lista del cda, ha sottolineato il presidente dell’Autorità di via Martini che, nel suo discorso, ha ricordato che nel corso della seconda consultazione con il mercato “sono state sollevate obiezioni sull’interpretazione data dalla Consob all’estensione della delega per la presentazione e la votazione delle liste per la nomina dei consigli di amministrazione, che ha richiesto un doveroso ricorso a organi superiori dello Stato, a tutela degli stessi operatori che si avvarranno della disciplina, ritardando inevitabilmente il varo delle disposizioni”.
Savona: “Dilemmi interpretativi su Euronext”
Altro passaggio, altro sassolino. Nel discorso annuale del presidente della Consob al mercato entra anche la vicenda Euronext, la società che gestisce le maggiori piazze finanziare europee e nel cui capitale è presente Cassa Depositi e Prestiti, motivo per il quale alcuni mesi fa esponenti di Forza Italia hanno paventato rischi relativi a un possibile travaso di potere e competenze verso Parigi.
Il dibattito sulla collocazione della Borsa Italiana nel contesto del Gruppo Euronext “pone problemi”, la cui origine “si rinviene anche negli accordi raggiunti con il Governo allora in carica, che non ha esplicitato con chiarezza se la gestione delle sette borse che compongono la holding olandese permette al management del gruppo di seguire una logica puramente allocativa di tipo strettamente economico o se è richiesta la tutela indipendente degli interessi di ciascuna borsa nazionale per creare un mercato che mantenga, come taluni richiedono, il risparmio nel territorio in cui si forma”, ha messo in luce il numero uno della Consob.
“A tal fine la vigilanza su Euronext è stata affidata a un College of Regulators composto dalle sette Consob nazionali che, pur conscio dell’esistenza di norme e prassi locali in competizione tra loro, non dispone di poteri per risolvere i dilemmi interpretativi che insorgono”, ha spiegato.
Secondo Savona, “si richiede pertanto un impegno politico congiunto tra Stati presenti indirettamente nell’azionariato, possibilmente inquadrato nel processo per la creazione dell’Unione Europea dei Mercati dei Capitali e per l’ancora più ambizioso varo dell’Unione Europea dei Risparmi e degli Investimenti, indispensabili per completare il mercato unico dei beni con propria moneta”.
“Queste meritevoli iniziative stentano a decollare per la strenua difesa delle diversità normative e istituzionali che affliggono l’Ue e impediscono un aggancio tra l’abbondanza del risparmio e un uso finalizzato alla ripresa degli investimenti”, ha sottolineato il presidente di Consob.
Da criptovalute rischio crisi simile a quella del 2008
E poi l’attacco diretto alle criptovalute. “Alle turbolenze più recenti ha concorso il movimento della faglia tellurica delle cryptocurrency sottostante al territorio monetario e finanziario tradizionale, con possibili sbocchi dalle proporzioni imperscrutabili; il rischio è riemerso sotto la spinta dell’illusione di facili guadagni così ben descritta da Carlo Collodi nel “Campo dei miracoli” di Pinocchio e ha trovato alimento nel successo conseguito da quelli che hanno sfruttato l’occasione offerta dallo sviluppo delle tecnologie informatiche”.
Analizzando il fenomeno, “non può sfuggire l’analogia che si va determinando con le radici della crisi finanziaria del 2008 dovuta alla diffusione dei derivati complessi che contenevano crediti difficilmente rimborsabili (subprime) e causarono gravi conseguenze economiche, mettendo a rischio anche la sicurezza dello Stato”, ha rilevato Savona, nel suo ultimo discorso al mercato.
L’azione dell’amministrazione Usa in materia di criptovalute e dazi “altera anche il funzionamento del mercato dei cambi, preludio al ritorno di una loro sistematica manipolazione da parte degli Stati, allontanando ancor piu’ l’economia globale da una condizione di mercato competitivo”, ha continuato Savona ricordando gli ordini esecutivi di Trump sulle crypto che “proibiscono la nascita del dollaro digitale e candidano Bitcoin e altre quattro monete ‘virtuali’ a svolgere un ruolo di riserva internazionale della moneta statunitense, ponendo gli Stati Uniti al centro operativo mondiale degli strumenti virtuali”.
L’orientamento statunitense,”è solo l’ultimo atto di una legittimazione delle crypto avvenuta nel tempo in vario modo”, ha aggiunto Savona, secondo cui “è stato autorevolmente ammesso che questo riconoscimento crea uno sconvolgimento del sistema monetario internazionale che, con gli aumenti tariffari annunciati dagli Stati Uniti, altera anche il funzionamento del mercato dei cambi”.
Da tutto questo, per l’Unione Europa potrebbe anche nascere un’opportunità: le cryptocurrency “scardinano l’assetto esistente centrato sull’uso internazionale del dollaro degli Stati Uniti, senza delinearne un altro parimenti vantaggioso, controllabile e perciò stabilizzabile”, ha notato il presidente della Consob, secondo cui, “poiché i paesi leader del mondo non paiono disponibili ad affrontare congiuntamente il problema, l’Unione europea dovrebbe provvedere a farlo, anche perché dispone delle condizioni per raccogliere l’eredità della proposta di Keynes a Bretton Woods e trasformare l’euro in una moneta as good as gold per contrastare l’identificazione tra l’oro e le crypto”.