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Renaissance e Aurora: la più grande piattaforma di investimento in private equity a guida italiana al servizio delle aziende e degli imprenditori italiani

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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa diffuso da Renaissance Partners.

Con l’acquisto della maggioranza da Neuberger Berman, il senior management team di Renaissance Partners ed Aurora Growth Capital diventa indipendente. Il nuovo progetto, presentato oggi a Milano dal fondatore e managing partner Fabio Canè nel corso del primo Annual Press Day, vede Renaissance Partners (ex NB Renaissance) e Aurora Growth Capital (ex NB Aurora) insieme nella piattaforma di investimenti in private equity più rilevante in Italia. Neuberger Berman resta socio di minoranza con il 10% e continua a contribuire al progetto in particolare sull’internazionalizzazione delle imprese in portafoglio.

Dagli attuali 3,3 miliardi di euro di capitali raccolti, ha affermato Canè, l’obiettivo della piattaforma è raggiungere entro la fine del 2026 i 5,5 miliardi. In prospettiva è allo studio il completamento della strategia di investimento su altre aree come il private credit. “Vogliamo proporci – ha dichiarato Fabio Canè – come il più rilevante operatore italiano negli investimenti in private markets. In Italia oggi non c’è una piattaforma di investimenti alternativi al servizio del Paese. Sono convinto che l’aggregazione di team eccellenti su diverse aree di investimento determini delle sinergie di costo, lo sfruttamento di opportunità di investimento combinate e faciliti la relazione con gli investitori offrendo più opportunità di investimento complementari”.

I numeri fondamentali da quali parte la nuova piattaforma sono: 3,3 miliardi di euro di capitale raccolto; 43 professionisti con un track record consolidato nel mercato (“Siamo di gran lunga il più grande team di private equity dedicato all’Italia”, ha sottolineato Canè); 67 investimenti (23 attualmente in portafoglio, 44 realizzati) e 130 add-ons (acquisizioni effettuate dalle società in portafoglio a Renaissance e Aurora); oltre 6 miliardi di ricavi aggregati delle società partecipate; 26 mila dipendenti (4.500 nuovi posti di lavoro creati negli ultimi tre anni).

Renaissance e Aurora hanno target di investimento contigui e complementari: Renaissance, attualmente 2,8 miliardi raccolti, 33 professionisti, è focalizzata su investimenti di maggioranza da 100 a 400 milioni per ogni singolo investimento; il focus di Aurora, circa 500 milioni di euro di masse gestite, 10 professionisti, è invece su investimenti in partnership con imprenditori e management teams, sia di maggioranza che di minoranza qualificata, da 30 a 50 milioni di euro. La nuova struttura ha consentito anche di mettere a fattor comune tutti i servizi (legale, compliance e gli aspetti regolatori).

“Per gli investitori – ha sostento Fabio Canè – l’Italia è un’opportunità unica: seconda economia manifatturiera in Europa, sesta economia esportatrice nel mondo, posizione di leadership in diverse nicchie globali, aziende con produzioni ad alto valore aggiunto ed alta specializzazione. Le aziende italiane hanno una forte necessità di ricambio generazionale e di managerializzazione: delle circa 8 mila medie imprese italiane presenti sul mercato, un terzo dovrà affrontare problemi di successione nei prossimi anni”.  

Renaissance

La strategia di investimento di Renaissance si concentra su aziende leader in nicchie globali o campioni locali in settori caratterizzati da megatrend positivi: digitalizzazione, salute e benessere di una popolazione che invecchia con una focalizzazione sulle malattie croniche e su quelle rare, economia circolare e sostenibilità ambientale e aziende di nicchia che sono mission critical nella catena di valore della propria industria. Le aziende su cui Renaissance investe hanno dei business che non sono direttamente correlati con l’andamento dei consumi dell’economia italiana, sono tutte B2B con oltre il 60% del fatturato generato da esportazioni in altri mercati. Altro elemento che caratterizza la strategia di investimento di Renaissance è il consolidamento dei settori su cui si investe che tipicamente sono molto frammentati: questo consente al leader una crescita esogena tramite acquisizioni mirate.

Renaissance risponde all’esigenza degli imprenditori che vogliono continuare a rimanere azionisti significativi delle proprie aziende: non facciamo investimenti se gli imprenditori vogliono vendere il 100% del capitale uscendo completamente dall’azionariato, sostiene Canè. Siamo invece il partner di riferimento per gli imprenditori che ritengono che sia utile per loro e per la propria azienda essere affiancati da un investitore, tipicamente di maggioranza, che faciliti lo sviluppo organico ed inorganico dell‘azienda, la aiuti a managerializzarsi ed a sfruttare le opportunità in un contesto competitivo sempre più complesso.

La nostra proposizione di investimento, rileva Canè, specificamente sulla parte alta dei nostri ticket di investimento di 300-400 milioni di equity, ha una concorrenza molto limitata nel nostro Paese perché la dimensione degli operatori italiani esistenti non consente loro di essere attivi su questa tipologia di investimenti. 

Aurora

Aurora è focalizzata su investimenti di expansion capital, a supporto della crescita di imprese familiari, leader nelle loro nicchie di mercato, che presentano alto potenziale di crescita sia organica sia tramite acquisizioni. Anche per Aurora la logica è quella della partnership con gli imprenditori e i management teams. “Rappresentiamo la vera alternativa alla Borsaquando le piccole e medie aziende si quotano, spesso poi si ritrovano abbandonate a sé stesse; noi continuiamo ad affiancarle sul percorso di crescita. Non ci sostituiamo all’imprenditore, ma lo affianchiamo proattivamente nella definizione e implementazione delle linee strategiche di crescita sia organica sia tramite acquisizioni e di efficientamento operativo funzionali a una creazione di valore di lungo termine dell’azienda e nel rafforzamento della struttura manageriale, spesso funzionale anche a gestire il passaggio generazionale”, sostiene Micucci. 

“Il nostro mercato di riferimento è molto attraente e con minor competizione: ne fanno parte piccole e medie imprese eccellenti che rappresentano l’ossatura dell’economia italiana. Si tratta di aziende in grande maggioranza a proprietà familiare, mai investite prima da un fondo di private equity, che cercano un partner in grado di supportarle nella realizzazione dei loro piani di crescita sia organica sia attraverso acquisizioni”. 

Le acquisizioni di Aurora consistono in investimenti in partnership con imprenditori e management teams in aziende con un fatturato compreso tra 30 e 300 milioni di euro. “Anche se siamo un fondo con una strategia di investimento generalista – ha specificato Patrizia Micucci – privilegiamo investimenti in questi segmenti verticali: healthcare, made in Italy, environmental & sustainability, tech growth & digital transformation e industrial manufacturing & business services”. 

La strategia d’investimento di Aurora è riflessa nella creazione di valore conseguita dalle 19 exit già realizzate, dove l’80% del valore è stato creato dalla crescita industriale delle partecipate in termini di ricavi e marginalità. “Grazie alla qualità delle aziende in portafoglio, nonostante un contesto macro-economico non favorevole – ha affermato Patrizia Micucci – nel 2024 Aurora ha realizzato tre exit, generando solidi ritorni per i nostri investitori in linea con il nostro track-record: Dierre, Club Del Sole (nella quale abbiamo reinvestito a fianco della famiglia Giondi) e Veneta Cucine. Nel 2025 abbiamo già realizzato anche l’exit di BluVet – primario operatore nella gestione di cliniche veterinarie d’eccellenza e ceduta a Ca’ Zampa – oltre ad un’altra exit che si perfezionerà nelle prossime settimane”.

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