OpenAI ha finalmente alzato il sipario su ChatGpt-5, il suo nuovo modello di linguaggio, definito senza mezzi termini “il più intelligente, veloce ed efficace di sempre”. Dopo mesi di attesa e anticipazioni, la versione 5 è ufficialmente disponibile per tutti gli utenti di ChatGpt, sia abbonati che gratuiti. Non si tratta di un semplice aggiornamento, ma di un salto di qualità nella traiettoria verso l’Intelligenza artificiale generale (Agi).
Sam Altman, ceo di OpenAI, lo descrive così: “Gpt-3.5 era come uno studente del liceo, Gpt-4 uno studente universitario. Ora, con Gpt-5, è come parlare con un esperto vero. È come passare da un vecchio cellulare a un iPhone” Il cambiamento, afferma Altman, è tangibile: Gpt-5 non è solo più intelligente. È più veloce, più preciso, più sicuro e ragiona. Ma non solo. Sa anche quando non ha una risposta.
Gpt-5 come funziona: un sistema unificato che decide come pensare
La grande novità è l’architettura unificata. Dietro ogni risposta si cela un sistema che decide in tempo reale come pensare. Gpt-5 integra in un solo sistema tre anime: un modello rapido per le domande più semplici, una modalità di ragionamento profondo chiamata “Gpt-5 thinking” per i problemi complessi e un router neurale in tempo reale che seleziona automaticamente quale usare. Tutto ciò avviene senza che l’utente debba scegliere: il modello valuta la richiesta e decide il miglior approccio.
Questa gestione dinamica permette a Gpt-5 di bilanciare velocità e profondità come mai prima d’ora. E quando vengono superati i limiti di utilizzo, subentra Gpt-5 mini, versione più leggera ma comunque potente, pensata per mantenere fluida l’esperienza anche per gli utenti gratuiti.
Gpt-5 è più sicuro: meno allucinazioni, più trasparenza
Gpt-5 scrive con naturalezza, struttura poesie con ritmo e profondità, gestisce stili letterari complessi, ma soprattutto sa anche quando non sa. Uno dei problemi principali dei modelli precedenti erano le cosiddette “allucinazioni”: risposte errate, ma fornite con convinzione. Gpt-5 le riduce drasticamente: fino al 70% in meno rispetto a OpenAI o3, secondo i dati ufficiali. E, quando serve, ammette i propri limiti.
Uno dei pilastri del nuovo modello è la sicurezza. Gpt-5 non solo è meno incline a sbagliare, ma ha imparato a gestire in modo trasparente anche le richieste ambigue o potenzialmente pericolose. In passato, i modelli tendevano a dire “sì” anche quando avrebbero dovuto fermarsi. Oggi, grazie all’addestramento basato sui completamenti sicuri, il modello impara a rispondere nel modo più utile possibile, senza oltrepassare i limiti etici o normativi.
Particolare attenzione è stata riservata ai settori a doppio uso, come virologia o chimica. Gpt-5 è stato sottoposto a oltre 5.000 ore di test di “red teaming” per verificare la sua resistenza agli abusi. Non solo rifiuta in modo ragionato, ma spiega anche perché.
Gpt-5 e programmazione: dal prompt all’app in pochi secondi
Una delle dimostrazioni più sorprendenti riguarda la programmazione. Durante una presentazione alla stampa, Gpt-5 ha creato una web app completa per imparare il francese, con giochi, quiz e grafica colorata. Tutto da un semplice prompt in linguaggio naturale. In pochi minuti: 600 righe di codice pronte all’uso. Ed è solo l’inizio.
Il nuovo modello è capace di scrivere codice, fare debug, progettare interfacce e persino giochi con un occhio attento al design. E non si limita a eseguire ma interpreta anche il gusto estetico, gestisce spaziature, tipografie e proporzioni come un designer. E con Gpt-5 Pro, questa capacità si estende a progetti ancora più ambiziosi.
Gpt-5 Pro: il cervello che pensa più a lungo
Per chi ha bisogno di un’AI capace di gestire compiti complessi e continuativi, arriva Gpt-5 Pro. Si tratta di una versione premium del modello, pensata per scenari ad alta complessità come il diritto, la medicina, la ricerca, ingegneria o analisi di dati. Il modello utilizza calcolo parallelo scalabile, pensa più a lungo e fornisce risposte più accurate.
Secondo i test indipendenti, è stato preferito nel 67,8% dei casi rispetto alla versione standard, con un 22% in meno di errori gravi. In matematica di livello olimpico ha raggiunto il 94,6% di accuratezza, in programmazione l’88%, nella comprensione multimodale l’84,2%.
Gpt-5 è più umano: nuove personalità configurabili
Una novità curiosa ma potente riguarda la personalizzazione della voce dell’assistente. Gpt-5 introduce quattro “personalità” predefinite: Cynic, Robot, Listener e Nerd. L’utente può scegliere uno stile più ironico, più empatico o più asciutto, senza dover scrivere prompt complicati.
Questo rende l’esperienza più naturale e su misura. Il modello inoltre è meno adulatorio, più sobrio, più attento al contesto: meno emoji, meno adulazioni, meno frasi costruite per compiacere. “Ora sembra davvero di parlare con un esperto”, ha dichiarato Altman. E l’utente se ne accorge con l’esperienza che dovrebbe essere più autentica, più chiara, più utile.
Gpt-5 non si limita a rispondere: agisce
OpenAI punta dichiaratamente a trasformare ChatGpt in un agente digitale. Gpt-5 già oggi è in grado di portare a termine attività complesse, dalla gestione di calendari alla scrittura di report, dall’analisi scientifica alla sintesi di dati.
Grazie alla sua capacità di coordinare strumenti, seguire istruzioni multistep e adattarsi a contesti mutevoli, è più di un assistente: è un collaboratore virtuale che può diventare parte integrante dei flussi di lavoro umani.
È davvero un passo concreto verso l’Agi, l’intelligenza artificiale generalista: quella che un giorno, forse, capirà e agirà come un essere umano.
Gpt-5 disponibile ora: come accedere e usarlo
Gpt-5 è già attivo come modello predefinito su ChatGpt per tutti gli utenti: Free, Plus, Pro e Team. Gli utenti gratuiti hanno accesso limitato, ma beneficiano comunque del nuovo sistema; superati i limiti giornalieri, subentra Gpt-5 mini.
Chi ha l’abbonamento Pro ha accesso illimitato e può usare anche Gpt-5 Pro. L’accesso per le versioni Enterprise ed Edu arriverà a breve. Inoltre, sono disponibili tre Api distinte (Gpt-5, mini e nano) per gli sviluppatori e le aziende.
La nuova personalità dell’AI
Gpt-5 introduce anche una dimensione “umana” nella relazione utente-assistente. OpenAI ha integrato quattro nuove personalità predefinite – Cynic, Robot, Listener e Nerd – che permettono di modulare il tono della conversazione senza dover scrivere prompt personalizzati. È un modo per far sentire l’utente più a proprio agio, scegliendo un assistente più ironico, più formale o più empatico.
L’intelligenza artificiale smette così di essere una voce neutra e impersonale, e inizia a costruire una relazione, adattandosi al nostro modo di comunicare.
L’obiettivo, dichiarato, è far evolvere ChatGpt da chatbot a agente digitale. Gpt-5 non si limita a parlare: svolge compiti, coordina strumenti, completa attività complesse. Può già creare software, sintetizzare testi, gestire attività operative. E OpenAI punta a renderlo autonomo, entro i confini di sicurezza, su incarico dell’utente.
Gpt-5 disponibile ora: come accedere e usarlo
Gpt-5 è già attivo come modello predefinito su ChatGpt per tutti gli utenti: Free, Plus, Pro e Team. Gli utenti gratuiti hanno accesso limitato, ma beneficiano comunque del nuovo sistema; superati i limiti giornalieri, subentra Gpt-5 mini.
Chi ha l’abbonamento Pro ha accesso illimitato e può usare anche Gpt-5 Pro. L’accesso per le versioni Enterprise ed Edu arriverà a breve. Inoltre, sono disponibili tre Api distinte (Gpt-5, mini e nano) per gli sviluppatori e le aziende.
Verso l’intelligenza artificiale generale
Sam Altman lo ha definito senza mezzi termini: “Gpt-5 è il miglior modello al mondo”. I numeri, i benchmark, le demo sembrano dargli ragione. Non è ancora un cervello umano, ma ci si avvicina. Scrive, crea, ragiona. E sa anche quando è meglio non farlo.
ChatGpt-5 segna l’inizio di una nuova era in cui l’intelligenza artificiale non solo ci aiuta a pensare, ma inizia a pensare per davvero. Gpt-5 non è ancora l’Agi, ma secondo Sam Altman è un passo concreto verso quella direzione. Non è solo un chatbot che risponde: è un’intelligenza che agisce.
Ma mentre il modello si lancia sul mercato come punto di svolta tecnologico, OpenAI affronta una stagione di pressioni etiche e richieste di trasparenza. Quattro Premi Nobel, tra cui Giorgio Parisi e Geoffrey Hinton, hanno firmato una lettera aperta che accusa l’azienda di muoversi a porte chiuse su questioni che riguardano il futuro dell’intera umanità. La domanda non è più solo: “Quanto è potente l’AI?”. Ma anche: “Chi la controlla?” Il futuro di OpenAI è luminoso, ma sotto i riflettori. E ora, più che mai, deve dimostrare che a guidarla non è solo la potenza del codice, ma anche la responsabilità delle scelte.