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Champions: Napoli, Lazio e Atalanta in piena corsa, ma la Roma rallenta

SSC Napoli

Vincono tutte, a parte la Roma. La corsa Champions più entusiasmante degli ultimi anni si arricchisce di un nuovo capitolo, che rende la classifica ancor più corta e imprevedibile. I successi di Atalanta, Napoli e Lazio, uniti ai pareggi di Milan, Juventus (di cui parliamo a parte) e Roma fanno sì che la classifica sia più corta che mai, in attesa che i recuperi la rendano ancora più compatta. Per i giallorossi di Fonseca, invece, l’obiettivo si allontana, tanto che ora come ora ha più senso concentrarsi sull’Europa League, trofeo che, se vinto, dà la qualificazione diretta alla Champions. Ad ogni modo, con 9 giornate ancora da giocare (più i recuperi, lo ribadiamo), è meglio non sbilanciarsi in giudizi definitivi, anche perché il sabato di campionato, se ancora ce ne fosse bisogno, ci ha ribadito come tutto sia possibile. Atalanta, Napoli e Lazio infatti, nonostante avversari abbordabili, hanno vinto a fatica, regalando più di una palpitazione alle rispettive tifoserie. I nerazzurri di Gasperini comunque sono quelli che hanno sofferto di meno, anche se l’Udinese è rimasta in partita fino alla fine.

Il 3-2 finale però non rende pienamente giustizia alla prova dei bergamaschi, capaci di condurre dall’inizio alla fine grazie alla doppietta di Muriel (19’, 43’) e al gol di Zapata (61’). Se i friulani sono rimasti in corsa lo devono alle reti di Pereyra (45’) e Stryger Larsen (71’), a dire il vero piuttosto estemporanee: la Dea è solida e il quarto posto in classifica, seppur a pari merito con la Juventus, ne è la logica conseguenza. “Quest’anno il campionato è diverso, nessuna big è rimasta attardata rispetto allo scorso anno – l’analisi di Gasperini -. La classifica è cortissima, possiamo dire che abbiamo la testa un po’ più libera rispetto agli altri. Non dico che non abbiamo nulla da perdere, ma sicuramente siamo molto motivati per conquistare un traguardo del genere”. Attenzione però, perché sul terzo posto nerazzurro pesa non poco il recupero di Juve-Napoli di mercoledì: in caso di successo azzurro, infatti, Gattuso effettuerebbe il sorpasso in classifica. Scenario possibile grazie alla vittoria di ieri sul Crotone, questa sì davvero al cardiopalma. Al Maradona è andata in scena una partita pazza, con i calabresi capaci di rimontare il 3-1 di fine primo tempo (Insigne, Osimhen e Mertens da una parte, Simy dall’altra) con due fiammate di Simy e Messias, per un clamoroso 3-3 che ha fatto sudare freddo Gattuso.

A riportargli il sorriso ci ha però pensato Di Lorenzo, che con il suo sinistro ha trovato il gol del definitivo 4-3, che dà una bella spinta in vista della trasferta di Torino. In piena corsa c’è anche la Lazio, a sua volta protagonista di una vittoria al cardiopalma, decisa da un rigore di Caicedo al minuto 88. Biancocelesti poco brillanti ma capaci di andare in vantaggio con Lazzari a inizio ripresa (56’): la pratica sembrava archiviata, invece lo Spezia ha saputo rientrare in gara grazie a una meraviglia di Verde (73’), autore di una rovesciata spettacolare che entra di diritto nella classifica dei gol più belli del campionato. Nel finale, oltre al rigore (contestato) raccontato in precedenza, da segnalare le espulsioni di Lazzari e Correa, che costringeranno Inzaghi a reinventarsi la formazione nella trasferta di Verona di domenica prossima. Poco male però, perché i 3 punti erano la cosa più importante e in qualche modo sono arrivati. Non può dire lo stesso la Roma di Fonseca, costretta a fare i conti con un pareggio che lascia l’amaro in bocca, soprattutto per come è arrivato.

I giallorossi infatti non sono riusciti a vincere nonostante il doppio vantaggio, maturato grazie ai gol di Pellegrini (26’ su rigore) e Bruno Peres (69’), mostrando ancora una volta tutti i loro limiti anzitutto mentali. Il Sassuolo, nonostante le numerose assenze, ha prima trovato l’1-1 con Traoré (57’), poi il 2-2 con Raspadori (85’), lasciato libero di colpire dalla sciagurata marcatura della coppia Karsdorp-Cristante. Ora la classifica preoccupa, perché il distacco dalla zona Champions comincia a essere importante, ragion per cui l’Europa League, al di là della sua importanza, diventa forse la strada più semplice (si fa per dire) per inseguire l’obiettivo. “Non ho fatto calcoli in vista di giovedì, non ho pensato all’Ajax e ho messo la formazione migliore possibile per affrontare il Sassuolo – ha spiegato Fonseca -. Questa non era un’ultima spiaggia, ora possiamo pensare all’Europa League ma il quarto posto è ancora raggiungibile”. Vero, perché mai come quest’anno la corsa alla coppa dalle grandi orecchie è imprevedibile e può cambiare da un momento all’altro. E con 9 giornate ancora da giocare può davvero succedere di tutto…

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