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Cassazione: legittimo licenziare per profitto

Le aziende possono licenziare i propri dipendenti non solo per difficoltà economiche o in caso di ristrutturazioni aziendali, ma anche con il semplice obiettivo di aumentare gli utili. Lo ha stabilito la sezione lavoro della Corte di Cassazione, annullando una sentenza della Corte di Appello di Firenze che aveva risarcito un lavoratore licenziato nel 2013.

In particolare, nella sentenza della Suprema Corte si legge che licenziare per “una organizzazione del lavoro più conveniente per un incremento del profitto” è legittimo.

La Cassazione ha scritto anche che “il motivo oggettivo di licenziamento determinato da ragioni inerenti all’attività produttiva, nel cui ambito rientra anche l’ipotesi di riassetto organizzativo per la gestione dell’impresa, è rimesso alla valutazione del datore di lavoro, senza che il giudice possa sindacare la scelta dei criteri di gestione dell’impresa”.

In altre parole, l’imprenditore può “stabilire la dimensione occupazionale dell’azienda, evidentemente al fine di perseguire il profitto che è lo scopo lecito per il quale intraprende l’azione”.

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