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Carte di credito e bancomat: multe a chi non ha il Pos

Imagoeconomica

“No, mi dispiace: solo contanti”. Molti negozianti ripetono questa frase ogni giorno per rifiutare pagamenti con bancomat e carte di credito. In teoria non potrebbero, perché la manovra del 2016 ha introdotto l’obbligo di avere il Pos per quasi tutti gli esercenti e buona parte dei professionisti. La legge però non prevede sanzioni per chi vìola questa regola, che dunque rimane largamente inapplicata. Di questo problema si discute ormai da tempo, ma stavolta sembra che il governo sia intenzionato a trovare una soluzione.

Lunedì il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto che recepisce la direttiva europea sui servizi di pagamento (la PSD 2 – Payment Services Directive). Di questo provvedimento si è parlato principalmente perché abbassa le commissioni interbancarie sui pagamenti con carta, riducendo i costi proprio per i commercianti. Ma non è detto che finisca qui.

La palla ora passa al Tesoro, che potrebbe finalmente introdurre sanzioni per gli esercenti allergici a bancomat e carte di credito.

COME CAMBIANO LE COMMISSIONI SU BANCOMAT E CARTE DI CREDITO

Per i pagamenti tramite carta di debito, prepagata e bancomat, il tetto alla commissione interbancaria su ogni operazione scende dallo 0,5 allo 0,2% dell’importo. Nel caso della carta di credito, invece, il limite massimo scende dallo 0,7 allo 0,3% del valore dell’operazione. Grazie a questi cambiamenti, i commercianti di tutta la Ue risparmieranno circa 10 miliardi di euro l’anno.

LE SANZIONI PER CHI RIFIUTA I PAGAMENTI CON CARTA

L’altra faccia della medaglia è la multa per chi accetta solo contanti, ipotesi che ha già scatenato le ire di Confcommercio. L’importo delle sanzioni non sarà astronomico: appena 30 euro per ogni pagamento rifiutato. L’obiettivo dello Stato, del resto, non è fare cassa, ma convincere anche i commercianti più refrattari a dotarsi di un Pos.

In realtà l’obbligo non riguarderà solo chi ha un negozio, ma anche migliaia di artigiani e professionisti, dagli idraulici ai dentisti. In questo modo, forse, l’Italia risalirà nella classifica europea dei pagamenti digitali. Al momento, secondo l’Osservatorio sulla diffusione dei pagamenti digitali realizzato da The European House – Ambrosetti, siamo quartultimi. Peggio di noi solo Romania, Grecia e Bulgaria.

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Categories: Economia e Imprese