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Carige: “Irricevibile la proposta di Ccb”, salvataggio in bilico

Imagoeconomica

Le lancette scorrono e il futuro di Carige è sempre più in bilico. Dopo il via libera del Fondo Interbancario alla conversione in azioni del bond da 313 milioni sottoscritto in dicembre 2018 allo scopo di rafforzarne il capitale, una nuova tegola si abbatte sull’istituto ligure. Per mettere in sicurezza la banca serve un rafforzamento patrimoniale da 900 milioni di euro da conseguirsi attraverso un aumento di capitale da 700 milioni e un prestito subordinato da 200. Il tutto entro il 25 luglio, deadline fissata dalla Banca Centrale Europea per portare a compimento la ristrutturazione di Carige ed evitare il bail in.

Qual è il problema? Il problema è che lo stesso Fondo, secondo quanto rivelato da fonti bancarie, considera “irricevibile” la proposta presentata da Cassa Centrale Banca, holding delle Bcc del Nordest. Addirittura, secondo le indiscrezioni, l’iniziativa sarebbe considerata peggiore di “quella presa da Apollo”, bocciata a fine giugno dal Fitd. Tra le richieste che non sarebbero piaciute alle banche che formano il fondo interbancario ci sarebbero soprattutto alcune prerogative avanzate sulla Governance. Non solo, secondo il Sole 24 Ore, Ccb avrebbe ridotto il suo impegno di equity da 70 a 65 milioni di euro e avrebbe chiesto di comprare le azioni Carige in mano allo Schema Volontario e al Fitd dopo 4 anni con uno sconto del 90%. Troppo, in entrambi i casi.

Il destino di Carige dipende dunque da ciò che accadrà nelle prossime ore. Proprio oggi, 24 luglio, si riunisce il consiglio di amministrazione di Cassa Centrale Banca per discutere sull’intervento al piano di salvataggio. Il Fondo Interbancario si aspetta miglioramenti. Le lancette continuano a scorrere.

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Categories: Finanza e Mercati
Tags: BancheCarige