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Car Sharing (e Moto Sharing): cos’è e come funziona

Pixabay

Il car sharing è un fenomeno  decisamente in crescita anche nel nostro paese. Oramai tutte le grandi città italiane come Milano, Torino, Roma, Firenze e Bologna, offrono uno o più servizi di share mobility dedicato alle auto ma anche alle due ruote.

Lo sharing, che è nato principalmente per venire incontro all’ambiente, si è evoluto, e fedele al suo scopo primario, è divenuto anche elettrico. La macchina, inoltre, da unico mezzo ad essere condiviso, è diventata una delle possibilità; ci sono infatti anche servizi di condivisione di motocicli e bicilette.

Ma che cos’è effettivamente il car sharing e come funziona?

Dove nasce

Il car sharing, più o meno come lo conosciamo adesso, nasce negli anni ’80 in Svizzera e in Germania in un periodo in cui i sentimenti ambientalisti iniziavano ad essere molto presenti nella società. Quindi, potete dedurre lo scopo principale dell’iniziativa: ridurre il numero delle macchine in circolazione e la rispettiva emissione di smog. In Italia lo sviluppo del car sharing è arrivato con ritardo rispetto al resto d’Europa; è il 2000 quando si inizia a vedere un possibile percorso per il car sharing. Nel 2001 nasce ICS (Iniziativa Car Sharing), con il contributo del Ministero dell’Ambiente, che raccoglie sei comuni.

Quali sono i vantaggi del car sharing?

Economico – È in dubbio: il servizio di sharing è più economico. Con lo sharing si evitano i problemi che un veicolo comporta: il bollo, l’assicurazione, il tagliando, la manutenzione della macchina, ecc. Paghi solo il servizio, l’effettivo utilizzo del mezzo; generalmente il costo, che varia ovviamente da servizio a servizio, è rapportato ai minuti di utilizzo (circa dai 20 ai 30 centesimi al minuto) o ai chilometri. Il costo, inoltre, può variare a seconda del periodo e a seconda delle promozioni che i fornitori possono proporre. Con il car sharing, quindi, evitiamo molti degli aspetti problematici del nostro mezzo di trasporto ma non rinunciamo alla sua comodità.

Ecologico – Lo abbiamo già detto, il car sharing è nato proprio per sostenere l’ambiente e venire incontro alle esigenze di una società che sta cambiando, che è più attenta al mondo circostante. Si potrebbe pensare che macchina ed ecologico non possano andare di pari passo, ma questo è un errore. I motivi sono due: il numero di auto, se condivise, in circolazione diminuiscono di conseguenza e i servizi di car sharing mette a disposizione auto elettriche, quindi meno inquinanti.

Poche preoccupazioni – Un altro dei vantaggi del car sharing è la gestione del veicolo. La manutenzione di un mezzo è essenziale, oltre ad essere importante economicamente, è necessaria per evitare spiacevoli imprevisti durante l’utilizzo del veicolo. Chi offre il servizio di car sharing si occupa anche della manutenzione, facendoci sentire più liberi, liberi dalle solite preoccupazione: benzina, ricarica (per le elettriche), cambio dell’olio, controllo delle gomme, ecc.

Lo sharing mobility elettrico fa un passo in avanti

Il Car sharing sta puntando sempre di più in direzione dei veicoli elettrici. Questo anche perché si stanno diffondendo i veicoli elettrici per privati. A dimostrazione di ciò vi è il lancio di servizi come E-GAP, un operatore mobile che fornisce una ricarica ai veicoli elettrici ovunque si trovino. Il problema della ricarica del veicolo per lo sharing non sussiste, perché sono gli stessi fornitori (il più delle volte) a occuparsene.

Car e scooter sharing elettrici rispettano maggiormente l’ambiente e lo rispettando enormemente. Prendiamo un po’ di numeri alla mano per capire quanto sia ecologico un motore elettrico rispetto ai tradizionali. Secondo i dati condivisi da Askoll, azienda che produce motori elettrici per elettrodomestici e per scooter, il loro scooter elettrico (in dotazione tra le altre cose a eCooltra e MiMoto) permette di ridurre del 90% le emissioni di anidride carbonica (CO2).

Una comparazione è necessaria per capire le differenze tra elettrico e non. Lo scooter di Askoll produce 7 g/km di CO2, mentre un motociclo da 50 cc endotermico arriva 70 di CO2. Un macchina utilitaria, invece, arriva (e abbondantemenet supera) i 100 g/km di CO2.

Come funziona?

I servizi di car sharing esistenti offrono la stessa cosa ma con delle differenze, a partire dalla vettura a disposizione. Però tutte funzionano allo stesso modo.

Prima di tutto bisogna scegliere uno dei servizi e poi registrarsi; potete farlo scaricando direttamente sullo smartphone l’applicazione del servizio scelto. Ovviamente dovete inserire i vostri dati e una carta di credito su cui verrà addebitato il costo. Per iniziare a guidare una macchina, aprite la mappa sull’applicazione e trovate il veicolo più vicino a voi da poter utilizzare. Una volta scelto, con un apposito codice potete sbloccare la macchina. I procedimenti sono tutti simili e ogni applicazione vi illustrerà come fare.

Quando avete raggiunto la vostra destinazione potete parcheggiare la macchina dove vi è più comodo (attenzione: le multe per i parcheggi fuori dalle aree consentite vi saranno immancabilmente addebitate), oppure in dei parcheggi appositi (dipende dall’operatore scelto). Riponete le chiavi dove le avete trovate e prima di uscire ricordatevi di controllare l’interno della macchina per evitare di dimenticare qualche oggetto.

Una volta concluso tutto, vi arriverà un’email sul cellulare con il pagamento effettuato.

Orientarsi tra i vari servizi elettrici e non

Il car sharing purtroppo non è previsto in tutta Italia e spesso, come il caso di Roma, non tutti i quartieri di una città sono coperti dal servizio; il car sharing elettrico è afflitto maggiormente da questa mancanza. Generalmente sono le città più grandi, i capoluoghi di provincia, ad essere coperti, ma per essere sicuri che la vostra città abbia un servizio di car sharing dovrete controllare manualmente sui siti di chi lo offre, oppure potete consultare la mappatura realizzata da ICS.

Per quanto riguarda il car e scooter sharing elettrico, potete consultare anche la tabella sottostante che riporta i fornitori per città.

FIRSTonline – Lorenzo Maria Lucenti

App utili – Se nella vostra città ci sono dei servizi di car sharing, l’unica cosa da fare è trovare un mezzo di trasporto da poter utilizzare, ma a volte può essere davvero dura. Ad aiutarci nell’impresa ci sono alcune App, tra queste Urbi e Free2Move.

Esse forniscono la mappatura dei veicoli disponibili intorno a noi, rendendo tutto più diretto e semplice. Basterà sincronizzare le App con gli account dei servizi di car o scooter sharing a cui ci si è registrati per vedere i veicoli disponibili più vicini. L’utilità sta nel fatto che si vedranno i veicoli di tutti i fornitori, potendo valutare i mezzi di trasporto e le offerte.

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