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Calcio ed evasione fiscale: Messi, Neymar, Eto’o & co. sotto tiro

Pallone ed evasione, sotto il segno del Barça. In Catalogna si susseguono i casi di evasione fiscale che riguardano i giocatori blaugrana. Prima Mascherano, che ha pagato una multa da 800mila euro e ha patteggiato un anno di carcere (che sconterà con un’altra multa) per aver evaso 1,5 milioni di euro.

Poi Messi, condannato nei mesi scorsi a 21 mesi di carcere per un’evasione fiscale da 4,1 milioni di euro. Una piccola colonia argentina, che rinfresca, anche da questo punto di vista, il mito del grande evasore Diego Maradona, il cui contenzioso con il fisco italiano dura da almeno trent’anni. Anche El Diez, ovviamente, era passato per Barcellona.

Ai leader della selezione albiceleste si aggiunge Neymar, finito in mezzo ad un caso parecchio intricato. La DIS, la società che deteneva il 40% dei diritti di Neymar quando era un giocatore del Santos, considerato l’effetto della sua cessione al Barcellona, ha chiesto presso la Corte Nazionale una condanna a cinque anni di carcere per Neymar e una squalifica di cinque anni. L’accusa però ha ridotto a due anni di carcere la sua richiesta di condanna per il calciatore aggiungendo una ammenda monstre di 10 milioni di euro.

Il fondo di investimento, però, ne ha per tutti, e ha chiesto otto anni di carcere anche per l’attuale presidente del Barcellona Josep Maria Bartomeu, e per il suo predecessore, Sandro Rosell, alla luce dei danni causati dal trasferimento di Neymar al Barcellona, per cui DIS chiede un risarcimento tra i 159 e i 195 milioni di euro. Secondo il fondo, infatti, nel 2011 il giocatore e suo padre hanno firmato due contratti con il Barcellona ignorando il fatto che i diritti del giocatore appartenevano a Santos e Dis.

Nei guai, però, è finito anche un altro campione del Barcellona, ma stavolta del passato. Si tratta di Samuel Eto’o, attualmente in forza ai turchi dell’Antalyaspor. Per il camerunese, la procura di Barcellona chiede una condanna a dieci anni e mezzo di reclusione e una multa di 14 milioni di euro.

L’accusa è quella di aver frodato 3,5 milioni di euro al fisco nei tre anni in cui giocò con i “blaugrana”. Eto’o, secondo l’Agenzia tributaria, avrebbe simulato la cessione dei diritti d’immagine a due imprese per evitare di pagarne l’Irpef. Di solito, come nel caso di Messi e Mascherano, la linea difensiva del calciatore si basa sul “Non ne sapevo niente. Io mi limito a giocare”. Francamente, se ne sono sentite di migliori. Ma di questo passo, dalle parti di Barcellona, potremmo doverla risentire ancora.

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