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Btp ai minimi storici ma Piazza Affari paga lo stacco delle cedole e frena

WEIDMANN E TELECOM GELANO PIAZZA AFFARI. BENE LO BANCHE, LO SPREAD CHIUDE A 140

Frenano Piazza Affari nel finale. L’indice Ftse Mib ha perduto lo 0,14% chiudendo a quota. A pesare per lo 0,16% sull’indice è stato lo stacco delle cedole di alcuni titoli: Atlantia +0,8%, Mediobanca +2,8%, Mediolanum +1,6%, Sias -0,6%, Tenaris e Terna -0,3%. Parigi e Francoforte hanno guadagnato circa mezzo punto percentuale.

A favorire le vendite hanno contribuito le parole di Nowotny, membro austriaco del direttorio Bce: l’acquisto di titoli di Stato non è in questo momento un tema di discussione alla Bce. Più brusco l’intervento di Jens Weidmann: la Banca centrale europea potrebbe incappare in “vincoli legali” se dovesse mettere in atto ulteriori misure per contrastare il livello troppo basso di inflazione.

Ancora in rialzo la Borsa americana: sale il Nasdaq (+0,5%), poco mosso il Dow Jones (invariato). L’indice S&P500 sale dello 0,1% e si riporta a quota 2.066, il massimo storico toccato venerdì. Intel è la migliore blue chip con un rialzo del 2%. Barron’s, nell’ultimo numero, ha scritto che il titolo potrebbe salire di oltre il 30% nei prossimi due anni. Risale l’euro a quota 1,24.

Scende lo spread tra il Btp ed il Bund a 140 punti base, un livello così basso non si vedeva da metà ottobre. Il decennale tratta al rendimento del 2,14%, scende di 6 punti base. Un report di Goldman Sachs prevede il QE europeo nel primo semestre 2015, perciò consiglia l’acquisto di Btp e Bonos. Per il Crédit Suisse l’operazione potrebbe avvenire entro il 2014.

Pesa sulla Borsa milanese il bruco passo indietro di Telecom Italia 3,86% nonostante il fermento nel settore provocato dai colloqui tra Telefonica e Bt. Ma il mercato teme la prospettiva di un aumento di capitale per finanziare l’eventuale operazione Tim Brazil- Oì, visto anche il forte debito che caratterizza il gruppo Oi. C’è chi ipotizza il rischio di un aumento di capitale.

Tiscali sale del 19%. Al contrario, tra le migliori blue chips spicca World Duty Free con un rialzo del 3,06%. In terreno positivo le banche, anche se i guadagni si sono ridimensionati nel finale a causa delle dichiarazioni di Weidman. Il Banco Popolare termina la seduta in guadagno dell’1,92%. Il titolo è arrivato a segnare un progresso del 4,5% e un massimo intraday di 10,94 euro. Tra gli altri titoli del settore: Ubi Banca +1,86%. Bper +2,33%. Unicredit +0,52%, Monte Paschi quasi invariata a -0,07%. 

Intesa sale dell’1,02%. Il Financial Times scrive che la banca sta studiando un’offerta per rilevare Coutts & Co., banca del Regno Unito controllata da Royal Bank of Scotland, che esercita anche attività di private banking e gestione patrimoni. Il valore dell’operazione ammonterebbe intorno ai 500 milioni di sterline (circa 630 milioni di euro). Tra i clienti di Coutts c’è anche la Regina Elisabetta. 

Tra i petroliferi, Eni è invariata dopo il balzo del 4,6% di venerdì. Saipem perde il 2,5%. Il petrolio di tipo Brent è in calo dello 0,4% a 80 dollari al barile. Stamattina Petrofac, una società inglese opera nello stesso settore di Saipem, ha avvertito che gli utili del 2015 saranno più bassi di quelli attesi dagli analisti.  

Enel -1%, Finmeccanica +0,3%. Fca è in rialzo dell’1,8%, StM -0,5%. Fuori dal paniere principale sale Cattolica +4,5%. 

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