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Bper, bocciata l’offerta per Carige dal Fondo interbancario

Imagoeconomica

Netta bocciatura del Fondo interbancario di garanzia dei depositi dell’offerta di Bper per rilevare Carige a un euro più Opa sul restante 12 per cento. Il Fondo, che è l’azionista di riferimento di Carige con l’88% del capitale, giudica “eccessiva” la pretesta di ricapitalizzazione preventiva chiesta da Bper al Fondo stesso per avviare l’operazione Carige. Lo Statuto del Fondo non permette un impegno così oneroso dopo che alla banca ligure sono già stati erogati circa 700 milioni di euro per evitare il fallimento.

E’ stata un po’ una sorpresa la bocciatura immediata del Fondo interbancario sull’operazione Bper e l’evoluzione della vicenda, prima di considerarla chiusa, è tutta da vedere. Ma la Borsa ne ha subito preso atto bocciando i due titoli che, dopo l’exploit dei giorni scorsi, ieri hanno perso rispettivamente il 2,37% (Carige) e il 4,25% (Bper).

Che succederà ora? In teoria Carige potrebbe tentare un rilancio “stand alone” ma, anche in questo caso servirebbe una cospicua iniezione di nuovi capitali, calcolata in almeno 400 milioni di euro.

Molto più probabile che la banca modenese, che è partecipata al 20% da Unipol, dopo aver tentato il colpaccio, scenda a più miti pretese e negozi una capitalizzazione più sostenibile da parte del Fondo interbancario.

Dalla soluzione che avrà il caso Carige dipende non solo il futuro della banca ligure ma la possibilità che in tempi brevi riparta il risiko bancario che coinvolge molti altri istituti in attesa di un futuro migliore.

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