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Borse: pesa Ucraina in attesa di Draghi. Inizia male Piazza Affari

FIRSTonline

SALE LO YEN, CALA TOKYO. E IN CINA L’ECONOMIA
FRENA IN VISTA AVVIO DEBOLE IN EUROPA. IN ATTESA DI DRAGHI

Avvio di marzo contratato per i listini asiatici, sotto la pressione della crisi ucraina. Si riprende il dollaro sull’euro, ma accelera la corsa dello yen, moneta rifugio per eccellenza della speculazione. Di riflesso perde colpi la Borsa di Tokyo, con un ribasso che sfiora il 2 per cento. In ribasso anche le altre Borse orientali. In sensibile calo, infine, i futures su Wall Street e sulla City: si attende, perciò, un avvio contrastato anche per le piazze europee, in attesa dei dati pmi rilasciati in tarda mattinata.

Dalla Cina, intanto, arrivano nuovi segnali di rallentamento dell’economia: il pmi calcolato da Hsbc scende a quota 48,5, il minimo da sette mesi. Continua, inoltre, la discesa dello yuan -0,1%. Ma la Borsa di Shanghai +0,8% è in rialzo: i mercati scommettono che la riunione del comitato centrale, che comincerà domani, varerà un robusto pacchetto di riforme dell’economia per contrastare la crisi, tra cui figurerà anche l’apertura ai privati del capitale delle grandi imprese statali.

WALL STREET. IL TORO FESTEGGIA 4 ANNI: +175%

Sei anni fa, il 9 marzo 2009, l’indice S&P 500 tccava il minimo dallo scoppio della crisi dei subprime e del collasso di Lehman Brothers, precipitando ai livelli del 1997. Da allora l’indice, che ha chiuso la settimana con l’ennesimo recod storico, ha guadagnato il 175%. Nel week end è stata pubblicata la lettera agli investitori di Warren Buffett. Il saggio di Omaha annuncia che intende effettuare altre “grandi operazioni”, come quella di Heinz, acquisito assieme assieme ad un gruppo brasiliano.

La gelata in arrivo dall’Ucraina investe Borse in buona salute. Settimana al rialzo per 13 dei 18 listini europei. L’eccezione è Londra -0,4%, su cui pesa il brusco calo di Royal Bank of Scotland -8,9%. La ripresa dell’attività degli M&A (in particolare l’ offerta di Volkswagen sulle azioni Scania +34%) ha compensato le vendite legate al fattore Ucraina: Parigi +0,6%,Francoforte +0,4%. Piazza Affari ha chiuso febbraio con un rialzo del 4,2%.

BTP IN FESTA ASPETTANDO DRAGHI

Riflettori accesi sulla prossima riunione della Bce. Il dato sull’inflazione Ue rende meno probabile un taglio dei tassi. Il direttorio potrebbe però dare il via allo stop alla sterilizzazione degli acquisiti di bond della “periferia”, una misura che vale circa 170 miliardi di nuova liquidità. Ma c’è chi scommette su provvedimenti più forti, basto sull’acquisto di pacchetti di rediti e di azioni sul mercato.

Stamane Mario Draghi interviene al Parlamento europeo. Ma il tema, non meno caldo, riguarda i meccanismi di soluzione delle crisi degli istituti di credito dopo la nascita dell’Unione Bancaria, dossier che divide il Parlamento (appoggiato da Dtahi) e il Consiglio Ue, schieratosi a dicembre per le tesi tedesche. La settimana, scandita dalla crisi ucraina, ha registrato una nuova corsa verso i titoli govemativi dell’eurozona, con un’attenzione particolare per l’Italia che ha scavalcato la Spagna, grazie anche all’esito brillante delle aste di fine mese. Il differenziale fra i rendimenti dei titoli di riferimento italiano e tedesco si è spinto fino a 185 punti base, nuovo minimo dal primo luglio 2011, quando aveva toccato i 181 punti base. A innescare il restringimento dello spread è stata la progressiva debolezza registrata dal Bund dopo il dato sull’inflazione della zona euro. La stima flash sui prezzi al consumo di febbraio è infatti risultata leggermente superiore alle attese, attestandosi al tasso annuo di 0,8%.

DOLLARO, YUAN, EURO. IMPAZZA IL BALLO DELLE VALUTE

Le tensioni sul fronte valutario hanno dominato la scena finanziaria della scorsa settimana ancor prima dell’escalation della crisi ucraina.

In particolare: a) lo yen è cresciuto del 3,4% nei confronti del dollaro sull’onda degli acquisti legati all’inasprirsi del confronto in Crimea.
b) il dato più rilevante è la discesa dello yuan -1,4% sul dollaro. Il calo della moneta cinese ha colto in contropiede i mercati impreparati ad un cambio di rotta dell’atteggiamento di Pechino.
c) L’euro è ai massimi sul dollaro dal 27 dicembre. A favore della moneta unica gioca il dato sull’inflazione (invariato) che rende meno probabile il taglio dei tassi.
d) il dollaro è arretrato rispetto agli emergenti: recuperano 27 monete su 31. In testa c’è la rupia indonesiana +5,2% e lo zloty polacco+ 4,7%. In crisi il rublo -2%.
e) La debolezza della valuta Usa si lega, tra l’altro, alla possibilità fatta balenare da Janet Yellen, che la Fed possa decidere di sospendere temporaneamente il tapering nella riunione di marzo.

AGENDA. 1/ RIFLETTORI SUGLI AUMENTI DELLE POPOLARI

Gli aumenti di capitale delle banche, spauracchio dei mercati fino a pochi mesi fa, oggi non fanno più paura. La conferma clamorosa arriva dal Banco Popolare + 23,4% , la miglior blue chip di Piazza Affari in attesa dell’aumento da 1,5 miliardi (pari alla sua capitalizzazione) approvato dall’assemblea di sabato che partirà il 31 marzo per concludersi il 17 aprile. L’esempio della banca di Pierfrancesco Saviotti si sta rivelando contagioso: nel week end la Popolare di Sondrio (battendo sul filo di lana i rivali del Credito Valtellinese) ha approvato un aumento per 350 milioni. In settimana è stato raggiunto l’accordo sull’aumento Carige (800 milioni) di giugno. Grande attenzione anche per la Banca Popolare di Milano +23,3% in settimana, che ha confermato che entro fine aprile lancerà un aumento da 500 milioni di euro. Nella top ten della settimana figurano altre Popolari: Bper +17,4%, Ubi+ 13,7%. Completano il quadro Intesa + 9,1%, che il 28 marzo illustrerà il business plan triennale e Mps +9,1%, entrato in un mese cruciale per la cessione di una parte della quota in mano alla Fondazione. Occhio al cda di Unicredit dell’11 marzo, convocato per i conti 2013, potrebbe approvare il piano quinquennale che sarà artcolato su imprese, banca commerciale e gestione dei crediti . Sulla banca grava l’incognita della forte presenza in Ucraina.

AGENDA. 2/ GIORNATA ELETTRICA PER CIR-SORGENIA

Summit di fuoco attorno alla spina di Cir: Sorgenia, la società elettrica che, in assenza di drastiche iniezioni di capitali, rischia di esaurire la cassa entro due settimane. Oggi si affronteranno le 21 banche creditrici, Sorgenia, che nel nuovo piano industriale prevede uno stralcio di 600 milioni di debiti (su 1,8 miliardi) e la Cir, l’unico azionista al tavolo dopo l’abbandono di Verbund che ha azzerato la propria quota. Le principali banche sono disponibili ad uno stralcio di 450 milioni (300 per la conversione di crediti in azioni, 150 di convertendo) ma Cir non vuole impegnare nella società più di 100 milioni

AGENDA. 3/ FIAT PRESENTA IL SUV SIMIL-JEEP

Domani, al salone di Ginevra, Fiat presenterà la sua prima auto nata dalla collaborazione con Chrysler: la Jeep Jeepster il piccolo Suv che sarà prodotto a Melfi. Nell’attesa, stasera arriveranno i dati delle vendite in Italia, da cui potrebbe emergere, finalmente, un segno più. Anche Chrysler comunicherà in giornata i dati di vendita, in ascesa da 44 mesi di fila.

I BTP SPINGONO LE UTILITIES: A2A ALLE STELLE

Il calo dei rendimenti dei Btp è destinato a favorire le società con una forte leva dei debiti. In attesa del business plan di Enel, in programma il prossimo 12 marzo, se ne è avvantaggiata A2A +17,6% che ha diffuso a sorpresa i risultati preliminari del 2013 (i risultati definitivi saranno diffusi il 14 marzo). I ricavi sono scesi del 13% a 5,6 miliardi di euro, l’Ebitda è salito del 6% a 1,1 miliardi ma a sorpresa positiva è stata la discesa del debito netto a 3,9 miliardi, pari a 3,4 volte l’Ebitda atteso nel 2014. Attesa per la risposta del mercato a Snam dopo risultati 2013 migliori rispetto alle attese degli analisti: utile netto pari a 917 milioni di euro, ricavi totali di 3,5 miliardi di euro e indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2013 pari a 13,2 miliardi di euro.

YOOX A CACCIA DI CONFERMA, TENARIS LA RISCOSSA

Grande rimbalzo dopo i tracolli di gennaio per Yoox + 9,6% che rimbalza dopo un pessimo gennaio (-25%): è piaciuta la forte accelerazione dei ricavi dall’Italia (+31,3%) nel quarto trimestre. La maglia nera del mese spetta a Tenaris – 9,4%. La prima ondata di vendite è arrivata il 19 febbraio dopo che il Dipartimento USA del commercio ha annunciato che non imporrà misure restrittive, anti-dumping, sulle importazioni dalla Corea del Sud, una brutta notizia per la società del gruppo Rocca , presente negli Stati Uniti con importanti strutture produttive. La seconda ndata ha coinciso con la trimestrale debole e aspettative sul 2014 non entusiasmanti. Kepler Cheuvreux ha alzato il target price su D’Amico +0,76% venerdì e Danieli -2,3% rispettivamente da 0,86 a 1,04 euro e da 29,5 a 30,5 euro, confermando su entrambi il rating buy. In ascesa Prelios ha registrato venerdì una tra le migliori performance con un +5,46%: l’azienda e Fortress stanno accelerando sul progetto di integrazione industriale tra le sgr e le società di gestione dei non performing loan controllate.

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