X

BORSE OGGI 6 FEBBRAIO: il pallone-sonda cinese e il boom dell’occupazione Usa spaventano i mercati

Kyle Presto Scopio

Due notizie frenano le Borse in avvio della settimana che inizia oggi 6 febbraio: le conseguenze della crisi del pallone-sonda che ha fatto saltare la visita del segretario di Stato Usa a Pechino, i dati eccezionalmente positivi, del mercato del lavoro Usa che hanno riacceso il rischio di un intervento tosto della Fed. Da qui una partenza frenata dei listini europei (Eurostoxx -0,6%). Da seguire in mattinata il dato sull’inflazione e sugli ordini industriali della Germania. 

Il boom dell’occupazione Usa spaventa Wall Street

Deboli anche i future di Wall Street. La discesa della disoccupazione sui minimi da oltre mezzo secolo, non è stata presa bene dalla Borsa degli Stati Uniti: il boom dei nuovi posti di lavoro ha allontanato la chance di rapida discesa dell’inflazione. Il Nasdaq ha chiuso in ribasso dell’1,6%, ma la settimana si è conclusa con un rialzo del 3,5%.

Tokyo: governatore nuovo, politica monetaria vecchia

In Asia la borsa di Tokyo guadagna lo 0,5% mentre lo yen si indebolisce:il cross con il dollaro  sale a 131,8, +0,5%. Il quotidiano Nikkei ha scritto che l’attuale vice della Banca del Giappone, Masayoshi Amamiya, è il più serio candidato a prendere ad aprile il posto dell’uscente Haruhiko Kuroda. Si profila quindi un cambio di guida all’insegna della continuità nelle scelte di politica monetaria e viene meno l’ipotesi del cambio di impostazione della politica soft della banca.

Le Borse della Cina scendono, anche per effetto della risalita del rischio geostrategico provocata dall’abbattimento del pallone aerostatico cinese sui cieli degli Stati Uniti anche se le due superpotenze sembrano d’accordo nel voler ridimensionare l’episodio. 

L’ Hang Seng di Hong Kong cede il 2,5%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -1,7%. Il Kospi di Seul perde l’1,4%. Giù anche il BSE Sensex di Mumbai -0,5%: le conseguenze del crollo del gruppo Adani (100 miliardi di dollari bruciati in una settimana) si fanno sentire.

Gli aiuti di Stato al centro del confronto Usa-Ue

Dopo  le decisioni delle banche centrali della scorsa settimana l’attenzione dei mercati si sposta sull’andamento delle trimestrali ed ancor di più sulla politica fiscale. Domani il presidente Biden concentrerà buona parte del discorso sullo stato dell’Unione nella presentazione dei piani per l’economia (2 mila miliardi di dollari in tutto) in attesa di ricevere la visita dei ministri di Francia e Germania in missione per conto dell’Europa. Ma il sospetto che l’asse franco-tedesco miri a favorire gli aiuto di Stato a danno del fondo sovrano Ue. 

Sui mercati, nonostante i problemi, regna però l’ottimismo: le banche centrali hanno comunque lanciato il segnale che l’aumento dei tassi volge al termine. Il governatore della Banca d’Italia ha sottolineato sabato che le aspettative di inflazione a breve termine “sono in forte calo sui mercati finanziari”. La stretta sui tassi da parte della Bce, ha aggiunto Visco, “può ora proseguire con la giusta cautela”. Domani Jerome Powell, che parlerà al club degli economisti di Washington, potrebbe confermare le attese positive.

Al via il rilancio del patto a tre: Renault-Nissan-Mitsubishi

Riflettori accesi oggi sulla conferenza a Londra di Renault, Nissan e Mitsubishi che sveleranno i particolari del nuovo accordo tra i gruppi. A Tokyo, intanto, l’assemblea di Toyota approverà il cambio della guardia a i vertici.

I conti di Bpm. Sale la raccolta di Anima

Sul fronte societario, dopo i conti di Unicredit ed Intesa (9,55 miliardi di utili nel 2022 per le due Big), continua in settimana la sfilata delle banche: comincia oggi Credem, la più attesa è Banco Bpm. Ma grande attenzione anche per Banca Mps, la possibile preda. 

Anima Holding ha annunciato stamane una raccolta netta per 34 milioni di euro a gennaio.

In Europa daranno i numeri Crédit Suisse e Bnp Paribas

In Usa i conti più attesi sono quelli di Walt Disney (mercoledì), importanti per capire lo stato di salute dell’ streaming. In arrivo anche i dati di Uber. 

Al via l’embargo sul diesel russo

E’ in vigore da stamane l’embargo sul diesel russo. Grazie alla complicità dell’India, però, Mosca sembra in grado di aggirare i divieti. Il petrolio WTI ha toccato venerdì i minimi delle ultime cinque settimane, stamattina risale a 73,6 dollari il barile, +0,5%. 

 Il Gas Naturale europeo ha chiuso la settimana a 57,80 euro per mwh. Da inizio anno -24%. Anche in questo caso, si tratta di un fattore positivo per le prospettive dell’inflazione. L’ex ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha ribadito come credibile l’obiettivo di “zero acquisti” di gas dalla Russia entro il 2024 grazie agli accordi ombrello con altri fornitori. Secondo le ultime rilevazioni di gennaio, solo il 6,9% del gas importato dall’Italia è di provenienza russa. A ottobre 2022 ne è arrivato solo lo 0,6%.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati