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Borse, finisce male una settimana nera. Milano a -2,46% ma già scatta qualche rimbalzo

Milano non ce la fa a mettere a segno il recupero innescato da Wall Street: il Ftse Mib cede il 2,46%. Anche le altre Borse europee risalgono solo leggermente dai minimi di seduta: il Dax scende del 2,19%, il Ftse 100 dell’1,01% e il Cac dell’1,92%.
Dalla Francia arriva una nuova decisione: l’autorità di vigilanza dei mercati, l’Amf, ha deciso oggi di alleggerire il divieto di vendite allo scoperto nel tentativo di tranquillizzare gli operatori, preoccupati di non potere scambiare i future in scadenza oggi. In una seduta volatile le vendite hanno spinto gli indici più volte in forte ribasso, con cali tra il 2,5 e sopra il 3%, con le vendite che hanno investito il comparto auto, i titoli ciclici e le banche sotto i timori per la recessione e per la crisi del debito in Europa. Diversi i tentativi di risalita. L’ultimo e più forte colpo di reni è arrivato con l’inversione di rotta in territorio positivo di Wall Street. Ma anche il rimbalzo Usa si è presto spento tornando in territorio negativo.
Ora gli indici viaggiano incerti: il Dow Jones è in calo dello 0,25% e il Nasdaq in rialzo dello 0,27%. A ruota le piazze europee, dove soprattutto Milano (ma anche Francoforte) è tornata ad ampliare le perdite. Protagonista delle attenzioni dei mercati Usa è oggi Hp che ha annunciato un cambio di strategia: ha spiazzato i mercati (il titolo crolla del 20%) prevedendo l’uscita dal mercato dei tablet e degli smartphone e il possibile scorporo della produzione di Pc. Il gruppo ha anche annunciato l’acquisizione di Autonomy Corp, seconda societa’ di software britannica (+ 74% il titolo) per oltre 10 miliardi di dollari. A spargere un po’ di ottimismo oltreoceano tra i vari tagli di stime sul pil operati dalle banche d’affari (oggi si è aggiunta anche Jp Morgan) ci ha pensato il presidente della Fed di New York William Dudley per il quale nella seconda parte dell’anno l’economia potrebbe migliorare: a pesare sul primo semestre sarebbero stati fattori temporanei come i prezzi alti di cibo ed energia che hanno colpito i redditi delle famiglie e il terremoto in Giappone.
Mentre la Grecia ha rivisto al ribasso il proprio Pil e la Spagna ha varato tre nuove misure antidefici, dalla Ue è arrivata l’apertura agli Eurobond cui ha sbarrato la strada almeno per ora il fronte franco-tedesco di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel. La Commissione europea, ha detto il commissario agli Affari economici e monetari dell’Unione europea, Olli Rehn, è al lavoro per presentare un report al Parlamento europeo e al Consiglio per la messa a punto di un sistema di emissioni comuni per i titoli di Stato europei. Rehn non si è però sbilanciato su una tempistica.
Intanto, dopo i nuovi allarmi sulla liquidità delle banche francesi e la capacità di rifinanziarsi delle filiali delle banche europee negli Usa, sui cui la Fed avrebbe avviato un’ indagine, la tensione rimane alta. Le statistiche diffuse dalle Bce indicano che le banche europee hanno diminuito la propensione a prestarsi denaro tra loro. Nonostante infatti il basso tasso di remunerazione, i depositi alla Bce sono saliti ieri a 90,5 miliardi di euro, al massimo degli ultimi dieci giorni. Si tratta comunque di livelli ancora lontani dall’autunno 2008, dopo il falimento di Lehman Brothers.

CONTINUA LA CORSA ALL’ORO E FRANCO SVIZZERO
EURO SOPRA 1,44 DOLLARI

Continuano gli acquisti sui beni rifugio :l’oro ha registrato un altro record sopra i 1.880 dollari l’oncia ma volano anche argento e platino. Il franco svizzero, nonostante le misure eccezionali della Banca centrale, e’ salito verso l’euro a 1,1343 franchi per euro da 1,1380 di ieri e si e’ apprezzato dell’1% a 0,7859 franchi per dollaro contro la valuta Usa. L’euro/dollaro sale a 1,4410 da 1,4333 mentre lo yen vola ai massimi sul dollaro dalla seconda guerra mondiale. Il petrolio continua il calo. Continua poi la corsa ai titoli di Stato considerati più sicuri nell’area euro: oltre il bund gli investitori hanno comprato gilts, i titoli di Stato della Gran Bretagna, che hanno toccato i minimi storici arrivando a sfiorare i livelli registrati in epoca vittoriana. Grazie agli acquisti della Bce anche oggi gli spread dei Btp sul bund sono rientrati sotto quota 290 a 282 punti base.

FIAT INDUSTRIAL NELLA TEMPESTA CICLICI NEL MIRINO

A Milano la seduta è stata molto volatile con diversi titoli sospesi per eccesso di ribasso. Nel mirino per tutta la seduta la galassia Agnelli: Fiat Industrial chiude in ribasso del 6,40% colpita dal taglio del rating a neutral di Goldman Sachs e dalla cautela selle vendite 2012 del concorrente di Cnh John Deere; Fiat perde il 4,30% ma sempre Goldman Sachs la mette nella sua conviction buy list; Exor cede il 3,72%%

RIMBALZANO FINMECCANICA E FONDIARIA SAI
TERNA IN RECUPERO DOPO LA ROBIN HOOD TAX

Sul Ftse Mib rimbalza Finmeccanica del 2,79%. In giornata gli acquisti hanno riguardato ancheugli assicurativi guidati da Fondiaria Sai che chiude in rialzo del 2,79%. Le Assicurazioni Generali guadagnano lo 0,77% e Unipol l’1,46%. Recupera parzialmente Terna (+1,49%) dopo essere stata affossata nei giorni scorsi anche dalla Robin Hood Tax con gli altri titoli dell’energia. Enel chiude in calo del 2,16% e Snam Rete Gas dello 0,37%.

BANCHE IN ROSSO SALE BPM

Vendite su Intesa Sanpaolo che cede il 5,35%, Unicredit il 5,81%%, Ubi 4,29%. In controtendenza Bpm che sale del 3,20%.

IN EVIDENZA MEDIASET
COLUMBIA
WANGER A.M AL 2% DI CIR

In spolvero il Biscione (+2,23%) dopo che già ieri la Consob ha comunicato che Blackrock è salita al 2,030% del capitale in data 10 agosto. La quota è detenuta in indiretta gestione del risparmio ed è ripartita su 17 diversi soggetti appartenenti al gruppo Blackrock. Ma oggi si apprende che a comprare è stato lo stesso premier Silvio Berlusconi che il 12 agosto è salito al 39,927% dal 38,980%. Dalle comunicazioni della Consob emerge poi che lo scorso 15 agosto Columbia Wanger Asset Management è salita al 2,021% di Cir (-2,21%), la finanziaria che fa capo alla famiglia De Benedetti

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